Carini (Pa),29 Settembre 2012 - Convegno - Storia dell'ufologia & casi ufologici siciliani del 2012.

28 settembre 2012
Il CUS (Centro Ufologico Siciliano) è lieto di invitarvi al primo convegno di Carini organizzato dalla sezione Sicilia Occidentale (prov. Palermo, Trapani ed Agrigento) con la supervisione del Coordinatore e Responsabile Gabriele Lombardo in collaborazione con il gruppo di lavoro e di assistenti delle tre province. Il Convegno si terrà in data 29 Settembre 2012 alle ore 16:00 nei locali Comunali del castello baronale di Carini (il leggendario castello del fantasma della Baronessa di Carini). L'ingresso all'evento è totalmente gratuito, a metà del convegno avremo il piacere di intrattenervi con un Coffee Break i lavori si concluderanno alle 20:00. Coloro che vorranno trattenersi per una cena in Pizzeria a fine della serata con il Relatore ed i suoi amici ed assistenti saranno i benvenuti.... Il Relatore e Coordinatore del CUS Gabriele Lombardo.

Fonte:

L'UFO di Genova del 1608.

L'UFO di Genova del 1608. (Fonte: dalla rete)
28 Settembre 2012.

L'anno del Signore 1608 (Samuel de Champlain fondò la città di Quebec alla foce del fiume San Lorenzo, in Canada, e nella seconda decade del mese di Settembre fu fondata l'Università di Oviedo, in Spagna) è menzionato spesso dagli appassionati di Ufologia in quanto si ricorda uno dei più importanti avvistamenti di UFO della storia d'Italia: l'UFO di Genovaun evento straordinario, ante litteram nella letteratura ufologica, che possiamo definire un caso di Microstoria del fenomeno UFO.

Era il mese di Agosto del 1608, si suppone che facesse caldo, e molti genovesi (in genovesezeneixi) si trovavano in strada o a ridosso della costa; ad un tratto "nel mare genovese vengono visti affiorare fino all'ombelico esseri con figura umana e braccia coperte di squame con 2 serpenti volanti in mano. Molti colpi di cannone [sparati all'indirizzo degli strani esseri] non sortiscono alcun effetto."

Nello stesso periodo furono avvistati a Nizza "strani oggetti nel cielo che gettano sangue sulla terra.

"Sul fare del tramonto del 5 Agosto 1608, gli abitanti di Nizza vedono comparire in cielo tre forme luminose che si muovono molto velocemente, dirigendosi sulla città. Giunte sulla verticale della fortezza, le tre luci si fermano di colpo e scendono lentamente, compiendo evoluzioni, fino ad un metro circa dalla superficie del mare. (...) Stazionando praticamente immobili sopra le onde, i tre oggetti, di forma ovoidale allungata e piatta e sormontati da una specie di pennone (che oggi potremmo chiamare antenna), fanno come ribollire l'acqua, con intensa emissione di vapore color arancio-ocra; il tutto accompagnato da un grande fragore."

(Fonte: dalla rete)
Il 15 Agosto del 1608 nel porto di Genova "appaiono tre carrozze ognuna trainata da sei figure di fuoco simili a draghi con serpenti che lanciano urla spaventose. Le chiese si riempiono di supplicanti. Vennero indetti digiuni e processioni.

Tra tutti i resoconti ne emerge uno in Provenzale (antico dialetto francese di derivazione neolatina) datato 1608 e intitolato "Discorso sui terribili e spaventosi segni sparsi sul mare di Genova".  

(Fonte: dalla rete)
"Ai primi d'Agosto del 1608 - si legge nel testo - avvennero due grandi prodigi: la pioggia di sangue caduta su Nizza ed altre località costiere (della Provenza) e l'apparizione in cielo di due uomini, duellanti più volte tra loro. Questi ultimi sono stati osservati per tre giorni, con grande stupore, sull'isola di Martigues, a cinque leghe da Marsiglia. I prodigi, che ci sono apparsi, sono senza dubbio opera di messaggeri celesti, che preannunciano future disgrazie e ci invitano a correre ai ripari, mediante preghiere e digiuno, al fine di placare l'ira di Dio, che ogni giorno offendiamo. Perfino gli antichi romani, non appena scorgevano presagi celesti, facevano sacrifici agli dèi per placarne la collera. E noi che siamo cristiani (e quindi allevati in una migliore scuola), dobbiamo pentirci e supplicare umilmente l'Onnipotente affinché perdoni i nostri errori e affinché i castighi, preparati dalla giustizia divina, siano allontanati dalla Santa Misericordia.


Fonte:

Ufo avvistato sulla Calvarina (VR).

27 settembre 2012
Provincia di Vicenza e Verona, mese di Settembre 2012. 

Una palla di fuoco che diventa un oggetto volante oblungo che emana luci rosate e azzurrognole: tre testimoni che abitano in quelle province hanno visto qualcosa di molto strano attraversare il cielo. 

E' doveroso sottolineare ed evidenziare che dal 1957 fino al 29 settembre 1996 sul monte Calvarina, in provincia di Verona, furono installate quattro basi dell'Aeronautica Militare Italiana che servirono alla NATO, in piena Guerra Fredda, per spiare i sovietici e per garantire ai paesi membri una adeguata difesa aerea. Nella metà degli anni Cinquanta, infatti, la NATO avviò un programma di difesa aerea volto principalmente a contrastare le forze armate dell'ex blocco comunista e dei paesi facenti parte il Patto di Varsavia (ufficialmente, Trattato di amicizia, cooperazione e mutua assistenza)Nel 1961 proprio in quell'area del Nord Est nacque il 67º Gruppo Intercettori Teleguidati che è stato un reparto missilistico dell'Aeronautica Militare italiana inquadrato nella 1ª Brigata Aerea di Padova. Il 67° Gruppo Intercettori Teleguidati aveva sede sulla cima del monte Calvarina, nel territorio dei comuni di Roncà e Montecchia di Crosara, in provincia di Verona. Era armato con il sistema d'arma MIM-3 Nike Ajax. È stato soppresso nel 1995. La base, dislocata su tre aree distinte (Area controllo tiro - Area lancio - Area logistica), aveva come missione principale il controllo dello spazio aereo. Dagli anni '70 agli anni '80 ha collaborato nel settore degli armamenti un piccolo detachment (distaccamento) di americani facendo nascere tra la popolazione locale la credenza che la base fosse americana. Il 1º settembre 1961, veniva trasferito in cima al Monte Calvarina il complesso dei carri operativi del cosiddetto "Controllo" mentre più in basso venivano sistemati, nell'Area di Lancio, i missili Nike. Il personale invece, dopo essere rimasto ancora per breve tempo a Bovolone, si appoggiava all'aeroporto di Vicenza. Quando la zona Logistica a Roncà fu completata, il 24 marzo 1974 il personale prese possesso dei vari edifici, ed ebbe cosi termine il pendolarismo tra Vicenza e le Aree Operative del 67º Gruppo, che assumeva la normale fisionomia di ogni base NATO. Dal 1968 iniziò l'impegnativa prova dell'A.S.P. presso il Poligono Missilistico di Capo San Lorenzo delle batterie Nike della 1ª Aerobrigata, misurandosi come capacità e preparazione con le Unità Nike dell'Aeronautica militare danese, norvegese e spagnola. Sul nuovo poligono italiano la 67ª Squadriglia ottenne il primo posto negli anni 1981 e 1986. Nel 1995, a seguito del riordino dell'Aeronautica Militare, venne ristrutturata anche la 1ª Brigata Aerea con lo scioglimento di 2 Gruppi, tra cui il 67º Gruppo soppresso con decorrenza 29 settembre 1995. Dal centro di Roncà, adiacente all'ufficio postale, inizia la strada che, transitando dalla base logistica dei missili Nike ai piedi del monte, conduce fino alla cima del monte Calvarina dove è possibile ammirare la base rimasta, salvo atti di vandalismo, intatta. Per saperne di più...

Altri links utili:

Gli Ufo nel mare.

27 Settembre 2012.

Cosa sono gli USO?

USO è l'acronimo inglese di Unidentified Submerged Object o Unidentified Submarine Object, in italiano oggetto sottomarino non identificato (OSNI), analogo a UFO. Con questo termine nell'ambito della ufologia si definiscono gli oggetti avvistati sotto la superficie del mare e che non si è riusciti a ricondurre ad oggetti o mezzi conosciuti. Gli avvistamenti sono meno numerosi di quelli relativi ai più noti UFO. In verità questo fenomeno fino a qualche decennio fa era conosciuto da pochissimi appassionati, e dagli adetti ai lavori. Molte segnalazioni di USO sono riferite ad oggetti che sarebbero dotati della capacità di muoversi a grande velocità senza apparentemente generare moto ondoso e senza produrre rumore, alcune segnalazioni parlano di oggetti "che escono dall'acqua e spariscono nel cielo" o "di "dimensioni enormi". In ogni caso, valgono le stesse teorie del fenomeno UFO.
Nel 1978, in particolare negli ultimi mesi, si registrò una consistente ondata di avvistamenti inspiegabili ai comuni mortali, attribuiti frettolosamente agli USO, sorta di Ufo del mare. Per saperne di più..

Altri links utili:

Ufo: tutti gli avvistamenti più spettacolari.

27 Settembre 2012.

Un gruppo di cacciatori di Ufo in Gran Bretagna ha recentemente festeggiato i 50 anni di vita (e di fede). Tutti i membri della società che scruta i cieli da mattina a sera sono convinti che gli extraterrestri esistano.

Fonte:

Avvistamenti UFO in South Carolina.

27 Settembre 2012.

Ancora avvistamenti UFO in South Carolina. L'ultimo risalirebbe a giovedì 13 settembre a Myrtle Beach, ma sono state tante, dall'inizio dell'anno ad oggi, le testimonianze di apparizioni di misteriosi oggetti luminosi che sorvolano il cielo.

Fonte:


Il libro dal titolo "A proposito degli alieni...." di Francesco Toscano ed Enrico Messina in vendita in libreria.

22 settembre 2012
Fonte:  https://maps.google.com/
23 Settembre 2012.

Gentili lettori, buongiorno. E' con immenso piacere che vi comunico che da qualche giorno è possibile  acquistare il libro dal titolo "A proposito degli alieni..." di Francesco Toscano ed Enrico Messina, edito dalla casa editrice Photocity.it, presso la libreria "L'Edicola" sita in Monreale alla via Venero nr. 28 ( difrónte  la Chiesa di San Castrense), al prezzo di € 15,00

U.F.O.:incontri ravvicinati del terzo tipo. L'incidente della foresta di Rendlesham del Dicembre 1980. Parte seconda.

17 settembre 2012
17 Settembre 2012

La scoperta di vita aliena non è necessariamente un processo sotto il nostro controllo, e potrebbe svilupparsi in modi e caratteristiche totalmente inattesi. 

Philippe Ailleris, dal documento ESPI Perspectives numero 43 di gennaio 2011.

L'U.F.O. avvistato nella foresta di Rendlesham nel mese di  Dicembre del 1980


Non è solo il pubblico americano ad avvistare ciò che l'Aeronautica degli Stati Uniti d'America ha denominato Oggetti Volanti Non Identificati (UFO); lo stesso hanno fatto ex governatori, ufficiali militari, funzionari governativi di alto livello ed esperti aviatori. Il fenomeno è reale e si verifica ovunque nel mondo, anche se nessuno possiede certezze sulla sua natura. Nel corso di una conferenza al Club Nazionale della Stampa, tenutasi a WASHINGTON, il 12 novembre 2007, moderata dall'ex Governatore dell'Arizona Fyfe Symington, esperti da sette Paesi rivelarono quello che hanno scoperto sugli UFO. Nel 2006 piloti, meccanici e funzionari dell'United Airlines osservarono un oggetto metallico a forma di disco stazionare sopra l'hangar della loro compagnia all'aeroporto O'Hare di Chicago. L'oggetto, chiaramente visibile, schizzò dritto verso l'alto, producendo un buco attraverso le nubi. Nonostante le evidenti implicazioni per la sicurezza del volo, l'Ente Federale dell'Aviazione Civile non ha mai indagato sull'incidente, classificandolo come fenomeno meteorologico. Questo voler affondare la testa sotto la sabbia pur di non indagare contrasta nettamente con gli sforzi che governi d'altri paesi hanno intrapreso per cercare di comprendere tali eventi. Credo che il nostro governo dovrebbe assumere un ruolo attivo nell'investigazione di questo concretissimo fenomeno” ha affermato Symington, che fu testimone delle famose “Luci di Phoenix”, incidente che ebbe centinaia di testimoni e che avvenne quando Symington era in carica come Governatore. “A questa conferenza partecipano come oratori alcune delle persone più qualificate al mondo, con esperienza diretta del fenomeno, e che porteranno prove incredibili ed inconfutabili, alcune mai presentate prima, che semplicemente non possiamo lasciar cadere o ignorare” ha affermato. Il gruppo, utilizzando documenti precedentemente classificati, illustrò diversi casi ben documentati, dei quali due furono investigati dal governo USA. Il primo coinvolse un pilota dell'Aeronautica peruviana che sparò molti colpi contro un UFO che non ne fu danneggiato. Il secondo vide il tentativo di un pilota iraniano di lanciare un missile contro un UFO, ma il cui pannello di controllo degli armamenti divenne inattivo. “Questo è un caso classico che presenta tutte le condizioni per un legittimo studio del fenomeno UFO”, affermava un documento dell'Agenzia d'Intelligence della Difesa USA a proposito di quest'incidente. Entrambi i piloti parlarono pubblicamente per la prima volta delle loro esperienze.

L'incidente nella foresta di Rendlesham è il nome dato ad una serie di avvistamenti di luci inspiegabili e lo sbarco di uno o più O.V.N.I., di origine sconosciuta, avvenuto a Rendlesham Forest , Suffolk , in Inghilterra, alla fine di dicembre del 1980, appena fuori RAF Woodbridge, luogo utilizzato all'epoca dei fatti della US Air Force. Decine di militari USAF sono stati testimoni oculari a vari eventi in un periodo di due o tre giorni. Alcuni ufologi credono che si tratti del più famoso evento U.F.O. accaduto in Gran Bretagna, e lo collocano, a ragion veduta, tra i più noti eventi UFO verificatisi in tutto il mondo. L' incidente UFO avvenuto a Berwyn Mountain , è stato confrontato con l' incidente UFO di Roswell avvenuto negli Stati Uniti nel 1947, ed è stato più volte indicato come la "Roswell della Gran Bretagna". 
Ecco la testimonianza dell'avvistamento U.F.O. avvenuto nel mese di Dicembre del 1980  resa dal Sergente James Penniston, nel corso della conferenza tenutasi il 12.11.2007 a  WASHINGTON :




Conferenza UFO al Club Nazionale della Stampa di Washington – 12 Novembre 2007. Intervento di James Penniston , USA.

" [guardando l'orologio] … non so se dire buon giorno o buonasera, dato che è mezzogiorno. Mi chiamo James Penniston, dell'Aeronautica degli Stati Uniti d'America, attualmente in pensione. Nel 1980 mi trovavo in forza a quello che allora era il più grande Tactical Fighter Wing [Squadrone Tattico] dell'Aeronautica USA con sede nella base RAF di Woodbridge in Inghilterra.  Ero l'ufficiale anziano responsabile della sicurezza della base. Al tempo ero in possesso di nulla osta statunitense e NATO, entrambi a livello di TOP SECRET [Segretissimo], ed avevo la specifica responsabilità della protezione delle risorse belliche in dotazione alla base. Poco dopo la mezzanotte del 26 dicembre 1980, il Sergente Steffens mi avvisò che erano state avvistate delle luci nella foresta di Rendelsham, appena fuori l'entrata posteriore della base. Mi informò anche che, di qualsiasi cosa si trattasse, non si era schiantata.... sosteneva che era atterrata. Non presi sul serio quanto riferitomi e comunicai al centro di controllo della base che probabilmente un aereo si era schiantato al suolo. Ordinai quindi all'Aviere Cabanzag ed all'Aviere di Prima Classe Burroughs di accompagnarmi ad effettuare un'ispezione sul posto. Quando arrivammo nelle vicinanze di quello che ritenevamo il sito di uno schianto, fu immediatamente chiaro che non si trattava di un aereo precipitato, né tantomeno di qualsiasi altro evento che ci fossimo mai trovati a dover gestire.  Una forte luce emanava da un oggetto che si trovava sul suolo della foresta. Man mano che ci avvicinavamo a piedi, si delineò la silhouette di un veicolo argenteo di forma triangolare lungo circa 3 metri ed alto circa 2. Il veicolo, intatto, si trovava posato al suolo in una piccola radura nella foresta. Avvicinandoci all'oggetto, cominciammo ad avere problemi con le radio, così ordinai a Cabansag di [rimanere indietro e] fare da ponte radio con il centro di controllo alla base mentre Burroughs ed io ci avvicinavamo all'oggetto. Quando giungemmo vicino al veicolo triangolare notammo che aveva luci blu e gialle che ruotavano rapidamente attorno al bordo esterno ed anche sulla superficie, e che l'aria intorno a noi era elettricamente carica, potevamo sentirlo nei vestiti, sulla pelle e sui capelli. Nulla... nulla nel mio addestramento mi aveva preparato a quanto ci trovavamo davanti. Trascorsi dieci minuti senza alcuna apparente aggressione, determinai che l'oggetto non era ostile nei confronti della mia squadra e della base. Come prescritto dai protocolli di sicurezza, procedemmo quindi all'effettuazione di un'accurata ispezione del sito, compreso un completo esame del veicolo; ciò comportò la presa di fotografie, di annotazioni scritte [mostra un vecchio taccuino] e, come richiesto, di mantenere informato il centro di controllo della base tramite messaggi radio rilanciati dall'Aviere Cabansag. Su un lato del veicolo si trovavano simboli che misuravano circa 8 cm. di altezza e circa 80 cm. di larghezza [illustra con gesti delle mani le dimensioni approssimate]. Erano simboli di tipo pittorico, il più grande dei quali era un triangolo e si trovava al centro degli altri; questi simboli erano incisi sulla superficie dell'oggetto, che era calda al tatto anche se aveva del ghiaccio sopra, ed aveva un'apparenza metallica. L'impressione che ho avuto durante questo incontro è che non si trattasse d'alcun tipo di aeromobile che avessi mai visto; nulla che figurasse in pubblicazioni tipo Jane's o simili. Dopo circa 45 minuti la luce emessa dall'oggetto cominciò ad aumentare. Burroughs ed io adottammo quindi una posizione difensiva allontanandoci dall'oggetto quando questo cominciò a sollevarsi senza alcun rumore o movimento d'aria. Dopo avere manovrato tra gli alberi schizzò via ad una velocità incredibile, sparendo in un batter d'occhio. Nel mio taccuino che ho qui con me [mostra un vecchio taccuino] scrissi [leggendo dal taccuino]:“Velocità: Impossibile”. Quella notte oltre 80 persone dell'Aeronautica, tutti esperti osservatori assegnati all'81mo Squadrone di Polizia, furono testimoni del decollo. Le informazioni acquisite durante l'investigazione furono inoltrate tramite i canali militari.  Ai protagonisti del fatto ed ai testimoni venne detto di trattare l'episodio come “top secret”, e che non sarebbero più state consentite discussioni sull'argomento. Le foto che ritirammo dal laboratorio fotografico della base, contenute in due rullini da 35mm,  risultarono, naturalmente, apparentemente sovraesposte.
Grazie."

Fonte:

U.F.O.:incontri ravvicinati del terzo tipo. L'incidente della foresta di Rendlesham del Dicembre 1980.

16 settembre 2012


17 Settembre 2012.

Gran parte dei racconti sugli U.F.O. viene raccontata dai civili; solo in casi isolati è avvalorata da uno o due testimoni e  può essere smentita facilmente. Ma quando un avvistamento avviene nei pressi di una base militare della Nato e viene osservato da circa sessanta ufficiali per ben quarantacinque minuti, la vicenda richiede un esame più approfondito. Trent'anni dopo testimoni chiave si sono fatti avanti per raccontare la loro storia. Questo è il sensazionale caso U.F.O. della foresta di Rendlesham.

Un evento celebre e documentatissimo, verificatosi a Rendlesham Forest - Suffolk nel mese di Dicembre del 1980, è stato soprannominato il "Roswell della Gran Bretagna" dopo l'incidente UFO statunitense del 1947. A Rendlesham ci furono numerosi rapporti di testimoni che videro atterrare un UFO, tra cui molti militari dell'aeronautica che hanno lasciato la loro testimonianza, e sono stati rilasciati anche documenti ufficiali che ne parlano. Rilevazioni scientifiche evidenziarono emissione di radiazioni dopo il verificarsi dell'evento. In particolare, avvenne l'avvistamento di due oggetti volanti non identificati vicino alla foresta di Rendlesham, nei pressi di Ipswich, e la questione fu supportata da molti testimoni credibili ed è presente anche nei documenti ufficiali della difesa britannica. Nel caso di Rendlesham, il racconto dei testimoni parla di un oggetto di forma triangolare, alto circa due metri e largo tre, capace di illuminare con la sua luce bianca una vasta sezione della foresta. Altre testimonianze parlano anche di una luce rossa e pulsante sulla sua sommità e di alcune luci blu alla base. Il misterioso oggetto venne infine visto atterrare nella stessa foresta, lasciando sul terreno, come si scoprì nei giorni successivi, dei segni tangibili del suo passaggio e coerenti rispetto al racconto dei testimoni. Nella zona vennero anche rilevate delle radiazioni gamma e beta d'intensità dieci volte superiori rispetto al normale e gli stessi radar dell'aviazione americana furono profondamente disturbati. I documenti ufficiali parlano anche di un secondo oggetto sconosciuto comparso pochi istanti dopo il primo. Un oggetto descritto come un sole molto luminoso scompostosi successivamente in cinque diverse parti bianche. 


Nella notte del 26 dicembre del 1980 un soldato della base aerea statunitense di Woodbridge che faceva una ronda di servizio vide una luce rossa particolarmente forte che sembrava provenire dalla vicina foresta di Rendlesham. Pensando alla caduta di un aereo, il soldato si mise in contatto con la torre di controllo della base, che rispose che non c'era in corso alcun volo né da Woodbridge né dalla vicina base di Bentwaters. Le autorità della base decisero di inviare in pattuglia tre uomini per accertare i fatti. Vennero così inviati il sergente James Penniston e gli avieri John Burroughs ed Edward Cabansag. I tre uomini penetrarono nella foresta, dove udirono rumori stranamente forti di versi di animali, come se le bestie della foresta fossero in preda al panico. Avvicinandosi alla fonte luminosa, i tre uomini finirono per arrivare in una radura, al centro della quale videro una forte luce di colore tra il giallo e il bianco, che in basso proiettava una forte luce blu, mentre in alto era sormontata da una luce rossa intermittente. Avvicinandosi ulteriormente, il sergente Penniston si accorse che si trattava di un oggetto metallico di forma piramidale, che sembrava poggiare su una specie di treppiede. All'improvviso, l'oggetto si alzò di circa un metro e partì muovendosi in orizzontale verso la foresta con una traiettoria a zig-zag. I tre militari cercarono di riprendere contatto con l'oggetto, ma prima che potessero raggiungerlo decollò verticalmente e sparì quasi istantaneamente dalla loro vista. Il giorno dopo, una pattuglia scoprì tre tracce sul terreno nel luogo dove la notte precedente si trovava l'oggetto; vennero fatti dei calchi delle tracce riscontrate e delle misurazioni di radioattività, che indicarono una presenza di radiazioni superiore alla norma. Due giorni dopo, il 28 dicembre, il capo della polizia militare della base, avvertito da una pattuglia di guardia, chiamò il tenente colonnello Charles Halt (che in quel momento dirigeva la base in sostituzione del comandante, colonnello Ted Conrad) per avvertire che l'UFO era ritornato. Deciso ad accertare l'origine del fenomeno, l'ufficiale radunò una dozzina di uomini e decise di prendere personalmente il comando della squadra. Giunti ai margini della foresta, gli uomini si accorsero che c'erano delle interferenze che disturbavano le comunicazioni radio. Avanzando nella foresta, la squadra vide una forte luminosità nella zona dove era apparsa due notti prima; un soldato equipaggiato di contatore Geiger fece una misurazione e confermò i livelli di radioattività del 26 dicembre. Ad un tratto, gli uomini videro un oggetto a forma di ellisse, estremamente luminoso, di colore rosso ma con il centro più scuro, che fluttuava in mezzo agli alberi a 4 metri circa dal suolo e si dirigeva verso est. Immediatamente dopo i militari andarono in direzione dell'oggetto che sembrava allontanarsi da loro e lo seguirono finché giunsero ad una barriera di filo spinato che segnava il confine con il campo di un agricoltore locale. L'UFO continuò la traiettoria e arrivò in mezzo al campo al di là del filo spinato; il ten. colonnello Halt lo osservò bene e disse in seguito che "sembrava fatto di acciaio fuso". Gli uomini sentirono versi di animali, che come due notti prima sembravano spaventati. All'improvviso gli uomini sentirono un rumore che assomigliava al lampo di un flash al sodio e videro che l'UFO si era diviso in cinque oggetti bianchi luminosi che si alzarono verso il cielo. Avanzando lungo il confine della proprietà dell'agricoltore, gli uomini continuarono a vedere tre di questi oggetti luminosi che volavano verso il cielo seguendo traiettorie oblique e producevano ad intermittenza luci rosse, verdi e blu. Halt contattò la difesa aerea che affermò che nella zona non c'era alcun segnale radar di oggetti in volo. Gli uomini continuarono ad osservare per circa un'ora il movimento a zig-zag dei tre oggetti luminosi, finché il ten. colonnello Halt diede l'ordine di rientrare alla base. Le foto e i film dell'osservazione apparvero sfocati e non poterono essere utilizzati per analizzare il fenomeno. Il 13 gennaio 1981 il tenente colonnello Halt inviò un rapporto sui fatti al Ministero della Difesa britannico.

Ecco la testimonianza dell'avvistamento dell'O.V.N.I.  resa dal colonnello Charles Halt:

" Sono il colonnello Charles Halt. Nel 1980 ero il vice comandante della base della RAF di Woodbridge, Inghilterra. A quel tempo la base accoglieva la più grande squadriglia di caccia al mondo e quanto base chiave della Nato dovevamo essere preparati per qualunque evenienza. All'alba del 26 Dicembre ero andato a prendere i registri di Polizia, dove sono annotati gli avvenimenti delle ventiquattr'ore precedenti. Entrato in ufficio il sergente di turno ha cominciato a ridere dicendomi - Colonnello non ci crederà mai! Questa notte tre dei nostri erano nella foresta ad inseguire gli U.F.O. .  Pensavano di aver visto precipitare un aereo, sono usciti per indagare e hanno vissuto un'esperienza strana. - Gli ho detto: - scriviamo solo che hanno visto delle luci. - Due notti dopo c'era la festa di Natale; stavamo per passare al dolce quando il tenente pilota in servizio ha preso me ed il comandante della base e ci ha detto: - Dobbiamo parlare. L'U.F.O. è tornato. - Ero certo di poter mettere tutto a tacere..così ho preso il mio registratore tascabile ed un rilevatore di radiazioni e siamo andati nella foresta. Ho trovato cinque, sei, sette veicoli là fuori. Metà delle nostre forze di sicurezza cercava di illuminare la foresta. Ho pensato: - ..questo è un disastro per le pubbliche relazioni, pronto ad esplodere. Allora gli ho detto di abbandonare tutto e di riportare il maggior numero di persone e veicoli alla base...e con il mio registratore ho portato una piccola squadra nella foresta, sul presunto luogo dell'atterraggio...."  

Ecco la registrazione audio originale del colonnello Halt:



Halt e la sua squadra localizzarono tre solchi che formavano un triangolo sul presunto luogo dell'atterraggio. I livelli di radiazione erano dieci volte quelli normali, ed indicavano che in quell'avvistamento vi fosse molto più di quanto il colonnello Halt avesse pensato.

Ecco la traduzione in italiano del documento stilato dal colonnello Halt, all'epoca dei fatti, per informare dell'accaduto i suoi superiori diretti:

"DIPARTIMENTO DELL’AERONAUTICA 
QUARTIER GENERALE DELL’81 GRUPPO DI SUPPORTO OPERATIVO
APO NEW YORK 09735 
e RAF di Woodbridge
RISPOSTE
ATT.NE DI : CD 
            
                                                 13 gennaio 1981 
OGGETTO:  Luci inesplicabili 
   
A:  RAF/CC 
1. Nelle prime ore del mattino del 27 dicembre 1980 (intorno alle ore 03 locali) due agenti della Polizia Militare dell’Aviazione scorgevano, nel corso del loro pattugliamento, luci insolite al di fuori dell’entrata posteriore della bas . Pensando che si trattasse di un aereo costretto ad un atterraggio di emergenza, gli agenti chiesero l’autorizzazione per uscire dalla base ed investigare. L’Ufficiale in servizio concesse l’autorizzazione all'uscita dalla base per tre agenti a piedi. Gli agenti riferirono di avere avvistato uno strano oggetto luminoso nella foresta. L’oggetto venne descritto come di aspetto metallico e di forma triangolare con dimensioni approssimativamente di due-tre metri alla base per due metri di altezza. Emetteva una intensa luce bianca che illuminava l’intera foresta, e presentava una luce pulsante rossa alla sommità ed un banco di luci blu nella parte inferiore. L’oggetto appoggiava sul terreno per mezzo di piedi, oppure era sospeso a mezz’aria. Quando gli agenti si avvicinarono all’oggetto, questo si dileguò nella foresta, manovrando attraverso gli alberi, ed in quel momento gli animali di una fattoria vicina furono notati andare in frenesia. Circa un’ora più tardi l’oggetto fu nuovamente avvistato per un breve periodo di tempo nei pressi dell’entrata posteriore della base. 
2. Il giorno seguente furono rilevate tre depressioni nel luogo dove l’oggetto parve avere toccato terra delle dimensioni di circa 1 pollice e mezzo (circa 3,8 cm) di profondità per 7 pollici (circa 18 cm) di larghezza. La sera seguente (29 dicembre 1980) vennero effettuati controlli di radiazioni e furono riscontrati livelli Beta/Gamma di 0,1 milliroentgen con i picchi situati in corrispondenza delle tre depressioni e nel centro del triangolo che esse formavano sul terreno. Su un albero vicino furono riscontrati moderati livelli di radiazione (0,05- 0,07 milliroentgen) sul lato posto in direzione delle depressioni.  
3. Più tardi nella notte fu avvistato attraverso gli alberi della foresta un oggetto di colore rosso e di dimensioni apparenti simili a quelle del sole che pulsava e si muoveva. Ad un certo punto cominciò ad emettere particelle luminose quindi si divise in cinque oggetti separati di colore bianco che successivamente scomparvero. Subito dopo vennero avvistati in cielo tre oggetti simili a stelle, due dei quali nel cielo a nord ed uno nel cielo a sud, tutti con una elevazione di circa 10 gradi sull'orizzonte. Gli oggetti si muovevano rapidamente con movimenti angolari molto acuti e presentavano luci rosse, verdi e blu. Osservati con un binocolo da 8x12 gli oggetti a nord apparivano di forma ellittica, per poi assumere forma circolare. Gli oggetti a nord rimasero visibili in cielo per oltre un’ora, mentre l’oggetto a sud rimase visibile per due o tre ore, emettendo di tanto in tanto un fascio luminoso diretto verso terra. Le attività citate nei paragrafi 2 e 3 furono osservate da numerosi testimoni, compreso lo scrivente.  

CHARLES L. HALT, Ten. Col. USAF 
Vice Comandante della Base "







Conferenza UFO al Club Nazionale della Stampa di Washington – 12 Novembre 2007. Intervento di Charles I. Halt, USA


"Buongiorno signore e signori,mi chiamo Charles I. Halt. Sono andato in pensione nel 1991 come Colonnello dell'Aeronautica degli Stati Uniti d'America. Sono stato comandante di base in due grandi strutture ed al momento del pensionamento ero Direttore delle Ispezioni presso l'Ispettorato Generale del Ministero della Difesa USA.In quella posizione avevo poteri ispettivi nei confronti di tutti i corpi militari ed agenzie della difesa.Nel 1980 ero Vice Comandante della Base RAF di Bentwaters, la grande struttura duplice sita nell'Est Anglia, in Inghilterra, che in quel periodo era il più grande Tactical Fighter Wing [squadriglia di combattimento tattico] dell'USAF. A fine dicembre del 1980 fui chiamato ad investigare un evento molto strano, un evento che distrasse la nostra Polizia di Sicurezza dai suoi primari doveri d'istituto. Nelle prime ore del mattino del 26 dicembre 1980, i nostri uomini di pattuglia notarono strane luci nella foresta ad est dell'ingresso posteriore della base RAF di Woodbridge.  I tre uomini che furono inviati nella foresta ad investigare riferirono di avere trovato uno strano veicolo triangolare, poggiante su tre gambe, di circa 3 metri per lato, dotato di diverse luci. Il veicolo manovrò rapidamente ed abbandonò l'area. Non fui immediatamente a conoscenza dei dettagli di ciò che stava effettivamente accadendo, essendomi solo stato riferito di strane luci, ed avevo dato per scontato che vi fosse una spiegazione ragionevole. Due sere dopo, i festeggiamenti natalizi in famiglia furono interrotti da una chiamata dell'Ufficiale di guardia della Polizia, che riferì di strani eventi e disse che “la cosa” era tornata. Dato che il mio capo era impegnato in una cerimonia per la consegna di alcuni riconoscimenti, fui incaricato io di andare fuori ad investigare; ero assolutamente convinto che avrei trovato una spiegazione. Presi con me due agenti anziani della Polizia di Sicurezza, un esperto in gestione disastri e l'Ufficiale di guardia della Polizia.  Arrivati sul posto trovammo tre impronte sul terreno; erano profonde circa 4 cm ed erano disposte a triangolo. Ho qui con me oggi il calco di una di queste impronte [mostra un calco di forma triangolare]; come potete vedere ha la profondità di circa 4 - 5 centimetri e misura poco meno di 25 centimetri di lato. E' interessante notare che il suolo della foresta in quel punto era composto da sabbia molto compatta; per lasciare delle impronte come queste l'oggetto doveva essere veramente molto pesante. Rilevammo un lieve livello di radiazioni e vari altri effetti, compresi alcuni rami spezzati. Improvvisamente, avvistammo un oggetto ovale di un brillante colore rosso/arancione con il centro nero, che mi dava l'impressione di un occhio che sembrava sbattere le palpebre. Manovrò orizzontalmente fra gli alberi con qualche occasionale movimento verticale.  Quando ci avvicinammo, questo retrocedette e silenziosamente si divise in cinque luci bianche che svanirono rapidamente.  Uscimmo quindi dalla foresta in un prato, e nel cielo a Nord osservammo parecchi oggetti con molte luci che cambiarono forma da ellittica a rotonda. Osservammo anche molti altri oggetti nel cielo a Sud. Uno di questi di avvicinò a velocità elevatissima e proiettò uno strano raggio di luce concentrato vicino ai nostri piedi; non si trattava di luce ordinaria, non si spandeva, assomigliava piuttosto ad un raggio laser. Un altro oggetto proiettò raggi luminosi nell'aera di stoccaggio delle armi. Per tutto il tempo avemmo difficoltà a comunicare con la base, dato che tutte e tre le frequenze radio erano disturbate. Quest'attività si protrasse per circa un'ora. Fortunatamente, per tutta la durata ebbi modo di registrare i miei commenti vocali agli eventi man mano che si svolgevano grazie ad un piccolo registratore portatile che avevo preso con me [mostra l'apparato] come facevo sempre, in modo da evitare di dover prendere note scritte. Il registratore purtroppo non funziona più, ma ho ancora il nastro originale ed una buona copia. Non ho idea di cosa fosse quello che ho visto ma, qualunque cosa fosse, sono assolutamente sicuro che era sotto controllo intelligente. Vi ringrazio per l'attenzione; sarò disponibile più tardi per rispondere alle vostre domande.



Fonte:

Puma Punka: l'avamposto sulla Terra degli dèi venuti dal cielo.

14 settembre 2012

Tiahuanaco o Tiwanaku è un antico complesso architettonico ed archeologico della Bolivia, situato negli altopiani boliviani centrali, a 20 km sud-est del lago Titicaca nel dipartimento di La Paz . Si è pensato che fosse il centro di un'antica civiltà basata sull'agricoltura e l'allevamento, chiamato cultura Tiahuanaco, caratterizzata dalla sua architettura decorata con sculture e disegni incisi e collocati su sentieri, e che comprende il territorio attuale del lago Titicaca , tra Perù e Bolivia . Si compone di sette opere architettoniche importanti: Kalasasaya, Semi-subterráneo Tempio, Piramide di Akapana, Home Sun e Puma Punku. 

Fotografia di Arthur Posnansky 
All'inizio del XX secolo l'ingegnere austriaco Arthur Posnansky (1873-1946) dedicò lunghi anni delle sue ricerche alle rovine di Tiahuanaco. L'ingegnere concentrò i suoi studi su una zona del villaggio, dove alcune pietre erano disposte verticalmente. Da questo lo studioso dedusse che in quel luogo, migliaia di anni prima, sorgeva un osservatorio astronomico. Così il sito di Tiahuanaco richiamò altri studiosi, tra cui l'italiano Giampaolo Dionisi Piomarta, i quali scoprirono un altro sito presente a poche centinaia di metri di distanza: Puma Punku

Puma Punku e Tiwanaku sono forse dei siti archeologici che ci possono far pensare alla presenza sul nostro pianeta, in tempi antichi, di alcune civiltà  aliene? Puma Punku è uno dei siti archeologici più misteriosi presenti sul nostro piccolo globo, vicino alla più ben nota Tiahuanaco. Si tratta sostanzialmente di un campo di rovine megalitiche, sparse ovunque, come se l'intero complesso fosse stato colpito da una violenta esplosione. Chi costruì Puma Punku e  Tiahuanaco? L'archeologia classica non è stata in grado di affermare con certezza chi o che cosa, circa 27.000 anni fa, pose in opera e modellò questi enormi blocchi in pietra.  Le rovine dei due siti archeologici sono il risultato dell'ingegnosità dell'uomo primitivo o il prodotto di un potere molto più grande? Puma Punku è la prova della presenza sulla Terra di una città aliena perduta?

Puma Punku. Nel campo di rovine si trovano blocchi che arrivano a pesare sino a 1000 tonnellate. Pare quindi che ci si trovi davanti ai resti di parecchi edifici. Però è insolita la forma delle pietre, lavorate in modo così preciso da poter essere unite l'una all'altra in diversi modi, paragonabili a un moderno sistema modulare. Per fissare le pietre venivano infatti utilizzate delle cambrette di metallo, metodo conosciuto dagli archeologi dopo gli scavi di Delfi, città dell'antichità dove risiedeva uno tra i più famosi oracoli di tutti i tempi. 




Secondo Posnansky la città di pietra ubicata a 3844 metri s.l.d.m. nell’altopiano andino, conosciuta oggi come Tiahuanaco, sarebbe stata costruita circa 15.000 anni prima di CristoQuesto dato non concorda con l’archeologia ufficiale, che in base al metodo del carbonio 14 ha datato alcuni oggetti ritrovati nei pressi della città al 200 d.C. Come sappiamo però una città, come qualsiasi altro monumento in pietra è molto difficile da datare, e non sempre ci si più basare sul metodo del carbonio 14. A volte popoli successivi hanno vissuto presso il monumento che idolatravano e consideravano sacro. Il loro resti ossei o i resti ossei degli animali dei quali si cibavano sono spesso stati interrati presso le fondamenta del monumento e tutto ciò rende difficile la datazione. Posnansky faceva notare che il più grande e leggendario “Dio incarnato” che avesse mai percorso le vallate del continente sudamericano fu Viracocha, la persona suprema del mondo andino. Secondo le leggende Viracocha era apparso presso il sacro lago Titicaca e da li avrebbe rifondato la Terra dopo il diluvio. Posnansky però sosteneva che Tiahuanaco era stata costruita prima del diluvio, che lui stesso collocava temporalmente nel 9500 a.C. Secondo l’austriaco quando la città fu costruita era situata sulle sponde del lago che poi, in seguito agli sconvolgimenti del diluvio universale abbassò il suo livello di circa 34 metri, lasciando Tiahuanaco senza la funzione portuale che aveva ai suoi primordi. 
Quando gli Inca conquistarono la valle nel 1470 d.C., il settore monumentale di Tiwanaku era già stato completamente abbandonato. Gli Inca credevano che Tiwanaku  avesse avuto un ruolo fondamentale nella storia dell'umanità additandola come  il luogo in cui la loro divinità creatrice, Viracocha, creò le coppie ancestrali di tutti i gruppi etnici prima di mandarli a popolare e governare i loro rispettivi Paesi. Nel 1549, mentre erano alla ricerca della capitale dell’impero Inca, i conquistadores spagnoli guidati da Pedro Cieza de Leon, passarono dal Perù meridionale alla Bolivia scoprendo così le rovine di Tiahuanaco. A meno di cinquecento metri a nord-est di Puma Punku, gli scienziati credono che fosse un tempo il centro di una nazione con più di quarantamila abitanti e nonostante architettura, sviluppo politico, agricoltura e molti rami dell’artigianato fossero ad un livello molto alto venne abbandonata misteriosamente attorno al 1100 d.C. 
Leggende locali suggeriscono che Tiahuanaco fosse stata costruita come sito per pellegrinaggi religiosi per celebrare l’arrivo degli “dèi del cielo” nella vicina Puma Punku. I due luoghi presentano stili architettonici differenti, uno più antico che secondo le ipotesi più azzardate indicherebbe una mano aliena, e uno più nuovo realizzato dall’uomo; ma se Tiahuanaco è stato costruito per onorare questo contatto con gli extraterrestri potrebbe essercene prova tangibile?

Gli archeologi che hanno studiato Puma Punku e Tiwanaku sono rimasti esterrefatti davanti alla mole e alla forma insolita delle pietre che li costituiscono. Sebbene non sia stato ancora possibile appurare come sia avvenuta la distruzione dei due siti archeologici, gli studiosi hanno avuto modo di notare,confrontando la lavorazione delle pietre, che i due siti non sono sorti nella stessa epoca, altrimenti lo scambio tra le "tecniche costruttive" sarebbe stato inevitabile data la breve distanza. Nel caso di Puma Punku inoltre le devastazioni sono ancora più estese. Infatti, è quasi impossibile riconoscere la struttura degli edifici ed esistono solo poche pietre vicine l'una alla'altra, mentre a Tiwanaku, sporadicamente, è ancora possibile vedere alcuni muri. Supponendo che sia stato un terremoto a distruggere Puma Punku, ipotesi del tutto possibile data la posizione del sito, allora il suo effetto devastante avrebbe dovuto provocare ingenti danni anche a  Tiwanaku , ma poiché ciò non è avvenuto, gli scienziati presumono che Puma Punku sia molto più antica di  Tiwanaku.  Nonostante siano passati tanti anni dalla sua scoperta, l’origine di Puma Punku è ancora un enigma da risolvere e molti scienziati sono concordi nell’affermare che addirittura i ruderi di quelle straordinarie costruzioni disseminate un po’ ovunque non dovrebbero proprio esistere! Si consideri, inoltre, che:
  1. Le lastre di Puma Punku sono fatte di granito e di diorite. La diorite è una roccia estremamente dura, ma questo potrebbe non aver rappresentato un problema nella lavorazione, dato che esempi di lavorazione della diorite sono stati ritrovati in giro per il mondo. Come gli Egizi, che utilizzavano sfere di diorite per lavorare il granito, o per realizzare vasi ed intarsi di notevole qualità. Il problema è che pare improbabile che gli Egizi e chiunque sia riuscito a lavorare così finemente questo materiale fossero a conoscenza di come manipolare a livello millimetrico la roccia (alcuni intarsi sono spessi nell'ordine di decimi di millimetro, cosa estremamente difficile anche al giorno d'oggi);
  2. le cave di granito e diorite più vicine a Puma Punku si trovano a circa 60 Km di distanza dalla città. Il che presuppone una sbozzatura nella cava, il trasporto fino alla città per 20 Km tra il deserto boliviano;
  3. alcune pietre presentano delle incisioni o delle perforazioni della roccia di altissima precisione, perfettamente rettilinee e sottili (6 millimetri), oltre che parallele. Pare improbabile che siano stati fatti con strumenti di pietra o di bronzo, ma in qualche modo devono averlo fatto (alcuni teorici degli antichi astronauti credono che tali incisioni siano state  realizzate usando utensili alimentati ad energia elettrica).
Il rebus di Puma Punku sta tutto nella precisione millimetrica dei suoi blocchi a forma di H, sono tutti della stessa grandezza come fossero stati prodotti in serie con una sorta di stampo, hanno linee perfette, scanalature levigate, fori di estrema precisione e cosa incredibile, sembrano fatti per essere assemblati a incastro, al fine di creare megalitiche muraglie e insolite costruzioni. Molti ingegneri sono rimasti stupiti e ammirati da cotanta perfezione millimetrica, che sarebbe difficile da ottenere anche al giorno d’oggi con i moderni mezzi in nostro possesso. Questi enormi blocchi sono composti di diorite, una pietra vulcanica dura quasi come il diamante, come potevano quegli uomini antichi tagliarli e scolpirli con tale precisione? Nel 1960 il governo boliviano ha compiuto scavi e riportato alla luce il “Tempio Sotterraneo” di Tiahuanco e sulle mura della sua corte quadrata, sono incastonate centinaia di teste di pietra che presentano caratteristiche molto diverse l’una dell’altra. Se osservate con attenzione, è possibile riconoscere volti di persone con nasi ampi o sottili, con labbra carnose o fini, che indossano turbanti, persino dal teschio allungato. Sembrano rappresentare ogni tipo e ogni forma di teste umane che esistono sul pianeta non solo quelle delle persone locali, due di queste hanno attirato l’attenzione di coloro votati a dimostrare il contatto alieno. Bianche di colore, hanno la forma del cranio particolare e grandi bulbi oculari che ricordano da vicino le moderne rappresentazioni degli alieni grigi. 
Un’altra scultura ha generato molte discussioni attorno a sé, vale a dire quella che si trova al centro del quadrilatero che aveva all'epoca funzione di tempio, identificata da alcuni ricercatori con il “dio creatore” Viracocha; questa figura presenta barba e baffi, caratteristiche molto strane giacché gli indiani americani non hanno barba e baffi o quantomeno non così pronunciati, sia per genetica sia per cultura. Viracocha invece sfoggia attributi che possono essere identificati con quelli tipici delle statue della cultura sumera, se non fosse quasi impossibile riuscire a concepire come i Sumeri, una civiltà stabilitasi nel 4.000 a.C. e a 13.000 chilometri di distanza possano essere entrati in contatto con gli abitanti di Tiahuanaco.  
A rafforzare però l’ipotesi del contatto tra queste due civiltà così lontane nel tempo e nello spazio c’è un oggetto conservato al museo dei metalli preziosi di La Paz. La coppa in ceramica detta Fuente Magna, scoperta vicino al Lago Titicaca da un contadino locale attorno al 1950, presenta scritte in lingua sumera cuneiforme e iscrizioni in proto-sumero geroglifico; datata attorno al 3.000 a.C. traccia una linea diretta tra gli antichi sumeri, Tiahuanaco e Puma Punku ma potrebbe essere anche la prova dell’interazione con creature extraterrestri? Forse la risposta può essere contenuta nelle leggende del dio creatore, Viracocha e le sue misteriose origini. A dodici miglia a nord di Puma Punku, sulle vette andine, riposano le scure acque del lago Titicaca, il più grande dell’America meridionale. Stando alle leggende locali, il dio Viracocha emerse delle profondità di questo lago per creare il Sole, le stelle e da Tiahuanaco fece partire la civilizzazione di quella parte del mondo. In un secondo momento si recò a Puma Punku e qui, dalla roccia, creò gli uomini e le donne per porli poi ai quattro angoli del mondo per far diffondere il loro seme. 
I conquistadores spagnoli quando chiesero agli Inca che cosa fosse Puma Punku si sentirono rispondere che non erano stati loro, e neppure i loro padri, a costruirlo, ma che era stato fatto dagli dèi in una sola notte. Logica vuole che di fronte a una precisione e una grandiosità come quelle di Puma Punku un re avrebbe dovuto essere fiero dell’operato del suo popolo e farsene vanto, mentre in questo caso ha delegato il merito ad altri. Se così non fosse stato realmente, perché mai avrebbe dovuto farlo? Variazioni della leggenda dicono che Puma Punku sia stato costruito da una razza di giganti in una sola notte dopo che un grande cataclisma aveva raso al suolo l’intera area. Una delle primissime cronache che noi abbiamo riguardo a Puma Punku racconta che questi enormi blocchi di pietra fossero mossi e disposti galleggiando attraverso l’aria grazie al suono di una tromba, come se gli abitanti fossero a conoscenza di una particolare tecnologia basata sulle onde sonore o in possesso di un particolare oggetto dall’origine a noi sconosciuta che nel funzionare emetteva un suono simile a quello di una tromba e da questo potrebbe derivare l’analogia fatta nei resoconti dell’epoca. Al centro delle rovine di Tiahuanaco è possibile vedere quel che resta di un arco di pietra chiamato il “Portale del Sole”, alto circa tre metri e larghi quattro, tagliato e sagomato da un unico blocco di andesite del peso di più di dieci tonnellate, gli archeologi pensano che un tempo questo fosse l’entrata, o una delle entrate, che conduceva a Puma Punku; di notevole importanza, ci mostra come le persone di Tiahuanaco organizzassero i loro rituali, facendo procedere le persone attraverso portali e scalinate sempre più piccole man mano che la sacralità del luogo aumentava. Nella parte superiore dell’arco decorazioni intagliate mostrano una cinquantina di esseri alati ai lati di quello che è creduto essere il dio creatore Viracocha che regge due scettri.

Fonte:

Linkografia:









Post più popolari