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"Il Sole aveva un Gemello che si è perso nello Spazio?"

10 settembre 2014
10 settembre 2014.
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Un tempo, anche il nostro sistema solare sarebbe stato binario, ovvero formato da due Soli. È l’ultima teoria avanzata da un astrofisico per spiegare una delle stranezze che da sempre fanno scervellare gli scienziati, ovvero l’orbita inclinata della Terra rispetto all’equatore solare. La causa potrebbe essere stata una giovane stella che avrebbe influenzato i pianeti in formazione prima di sparire...
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L’ipotesi è stata formulata da un ricercatore che lavora negli Stati Uniti per giustificare le orbite a dir poco singolari di alcuni pianeti extrasolari che sembrano sfuggire alle leggi della fisica. Nel 1995, alcuni astronomi svizzeri per la prima volta individuarono un gigante gassoso, definito “Giove bollente”, in orbita attorno ad una stella. Per spiegare come mai si trovasse dove non si aspettavano di trovarlo, ipotizzarono che il pianeta si fosse formato altrove, ma fosse poi migrato vicino alla stella, attirato nella spirale del disco protoplanetario di gas e polvere che una volta le turbinava attorno. Il pianeta sarebbe rimasto poi nel disco e la sua orbita avrebbe coinciso con quella della stella di riferimento. Ma la teoria della migrazione ha subìto un duro colpo nel 2008, quando gli astronomi hanno iniziato a trovare dei pianeti simil-Giove un po’ ovunque, con orbite inclinate e persino retrograde rispetto alle loro stelle. Ciò faceva immaginare che le forze di attrazione di altri pianeti ancora più massicci li avessero cacciati di forza dai loro percorsi alterandone le orbite. Ma adesso Kostantin Batygin, del Centro Harvard-Smithsonian per l’Astrofisica di Cambridge, in Massachusetts, ha un’altra idea. “Le orbite non allineate  sono un naturale effetto della migrazione nel disco, solo se si accetta però il fatto che i sistemi planetari si formino, solitamente, in ambienti multistellari“, dice il ricercatore. Nel suo studio pubblicato su Nature, Batagyn ha calcolato come il disco protoplanetario di una giovane stella venga alterato da una seconda stella che le orbiti intorno. Quando un pianeta gigante si muove in spirale seguendo questo disco inclinato, inevitabilmente la sua orbita risulterà non allineata al piano dell’equatore solare. “La ritengo un’ipotesi del tutto plausibile“, sostiene Josh Winn, astronomo dell’Istituto di Tecnologia del Massachusetts che ha misurato le orbite di svariati pianeti gioviani. “E la cosa migliore di questa idea è che la possiamo verificare“. Infatti, se Batagyn ha ragione, questi mancati allineamenti dovrebbero essere ancora più frequenti dei giganti gassosi, perchè l’alterazione del disco non richiede necessariamente la presenza di un Giove bollente. Finora, il telescopio spaziale della Nasa Kepler ha misurato l’inclinazione di un solo sistema multiplanetario: i tre pianeti che orbitano attrono a Kepler 30, tutti allineati con l’equatore della loro stella. Ma in futuro, Winn  prevede di osservare molti altri sistemi planerari per mettere alla prova la teoria dell’astrofisico. Da parte sua, Kostantin Batagyn è pronto a scommettere sulla validità del suo modello intepretativo, sicuro che una prima prova potrà essere trovata osservando Alpha Centauri, un sistema stellare ternario con almeno un pianeta in orbita attorno alla stella più luminosa. “Ci sono buone chance che gli astronomi trovino che dissallineamenti. Alpha Centauri A e Alpha Centauri B sono abbastanza vicine da aver influenzato a vicenda  il piano di inclinazione dei loro sistemi planetari” Ma non basta. Perché in realtà, noi conosciamo già un sistema solare nel quale i pianeti mostrano l’inclinazione delle orbite: il nostro. Tanto che il ricercatore azzarda:”Io credo che da qualche parte, nella Via Lattea, ci sia una stella responsabile della nostra alterazione. Sospetto che il Sole, una volta, avesse una stella compagna che ha trascinato la nebulosa solare di 7 gradi. Poi ha lasciato la scena poco dopo la comparsa dei primi pianeti.” La Terra, dunque, continuerebbe ad orbitare con quell’inclinazione strana rispetto all’equatore solare di circa 7 gradi,  provocata da quella ipotetica stella gemella che faceva compagnia al nostro Sole prima di perdersi  nello spazio, chissà dove.
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Nibiru si avvicina prepotentemente all'interno del nostro sistema solare, provocando sconquassi gravitazionali?

18 febbraio 2013
18 febbraio 2013. 

Il pianeta Nibiru, o pianeta X, verosimilmente un corpo celeste orbitante attorno ad una nana bruna, ovvero un “micro” sistema stellare completo, già noto alla civiltà sumerica che ne aveva divinizzato i suoi abitanti elevandoli a dèi creatori della specie umana, sembrerebbe essere nuovamente giunto all'interno del nostro sistema solare. 
Secondo una recente "teoria astronomica", non ancora comprovata scientificamente, relegata a "pura fantasia" e verosimilmente segretata per ovvi motivi dalle più grandi potenze mondiali, sembrerebbe che il nostro sistema solare sia in realtà un sistema binario, cioè composto non da una singola stella, ma da due differenti stelle che orbitano intorno al loro comune centro di massa. La stella più luminosa, il Sole, dovrebbe essere la stella “primaria”, mentre l’altra stella che comunemente viene definita “compagna”, altro non sarebbe che il famigerato "Nibiru", o pianeta X, di sumerica memoria, più volte rappresentato iconograficamente nell'antichità con un disco solare alato, e in più circostanze stilizzato dalla civiltà sumerica in alcuni antichi sigilli che in tempi recenti sono stati portati alla ribalta dell'opinione pubblica dal noto scrittore azero, naturalizzato statunitense, Zecharia Sitchin, sumerologo, ed autore di numerosi saggi il più famoso dei quali "The 12th Planet", pubblicato nel 1976 negli Stati Uniti, ed edito in Italia nel 1998 dalla casa editrice Edizione Piemme con il titolo "Il pianeta degli dèi". 
L'esistenza del pianeta X fu ipotizzata sulla base di apparenti discrepanze nell'orbita di Nettuno. Un nome comunemente utilizzato per questo eventuale pianeta era Persefone, sebbene esso sia già stato assegnato ad un asteroide. Oggigiorno il decimo pianeta viene considerato un falso problema: le scoperte nel sistema solare esterno si moltiplicano, e numerose fasce di asteroidi e altri oggetti vengono delineate. A partire proprio da Plutone, numerosi oggetti - per i quali si è coniata la definizione di oggetto trans-nettuniano - orbitano attorno al Sole e fanno svanire la distinzione tra pianeti ed asteroidi (lo stesso Plutone, il 24 agosto 2006, è stato declassato da nono pianeta a pianeta nano, e cioè semplicemente il maggiore, o uno dei maggiori, di questi oggetti). Ciò non evita naturalmente che ogni nuova scoperta venga salutata come quella del decimo pianeta. Nel 2004 alcuni lo identificarono con Sedna. All'inizio del 2006 la notizia che Eris superasse Plutone per dimensioni suscitò grande clamore nella stampa. Prima della classificazione di Plutone a pianeta nano (dunque col modello di Sistema solare a nove pianeti) era ironico chiamare il presunto decimo pianeta come "Pianeta X" dato che la "X", presso i Romani, stava a significare il numero 10. 
Il nostro sistema solare, quindi, secondo la suddetta teoria astronomica, altro non sarebbe che un normalissimo sistema binario che in astronomia indica un sistema di due oggetti (di solito stelle, ma anche pianeti, galassie o asteroidi) così vicini tra loro da essere legati dalla reciproca attrazione gravitazionale, i quali orbitano attorno ad un centro di massa comune. Il Sole, la stella che ci riscalda ogni giorno, avrebbe come compagna una nana bruna su un’orbita molto ampia. Potrebbe trattarsi di un sistema binario distaccato? 
Le binarie distaccate sono sistemi in cui ognuna delle due componenti è posta all'interno del suo lobo di Roche, cioè dell'area in cui la forza gravitazionale della stella è maggiore di quella della sua compagna; queste stelle non subiscono importanti influenze reciproche ed evolvono separatamente. La maggior parte delle binarie appartiene a questa classe. 
Ma che cosa succederebbe se la "stella" compagna del nostro Sole dovesse spingersi verso le zone poste all'interno del nostro Sistema Solare? 
Molti sostengono che ci troveremmo di fronte ad un problema inaffrontabile. 
Il pianeta orbitante nella zona più estrema di questa Stella Oscura arriverebbe, di logica conseguenza, a spingersi decisamente a ridosso delle orbite a noi circostanti, forse proprio tra Marte e Giove, se non addirittura più vicino alla Terra. 
L'ingresso di questa nana bruna all'interno del nostro sistema solare provocherebbe uno sconquasso gravitazionale che comporterebbe la frattura della Fascia di Kuiper (o Fascia di Edgeworth-Kuiper) cioè quella regione del Sistema Solare che si estende dall'orbita di Nettuno (alla distanza di 30 UA) fino a 50 UA dal Sole. Questo presunto sistema binario Sole - Nibiru dovrebbe avere un periodo di rivoluzione di 3600 anni. 
La rivista scientifica Nature ha pubblicato, qualche anno addietro, uno studio fatto dal team di astronomi Jeff Valenti dello Space Telescope Science Istitute (STScI), Robert Mathieu dell'Università del Wisconsin-Medison e Keivan Stassun dell'Università di Vanderbilt, nel quale studio si sono potuti determinare i valori di massa e le dimensioni di due nane brune orbitanti fra loro in un sistema binario. Gli scienziati sono rimasti sorpresi nel constatare che una aveva una massa equivalente a 55 volte quella di Giove e l'altra 35 volte, quando per qualificarsi stelle, in modo che possa avvenire la fusione nucleare dell'idrogeno, la loro massa non doveva essere inferiore a 80 volte quella gioviana. I due corpi hanno orbite così strette che dalla Terra si avvistano come un unico oggetto; grazie alle reciproche eclissi e alle variazioni di luminosità è stato possibile stabilire le loro orbite e quindi risalire ai dati prima espressi grazie alle leggi del moto di Newton. Con la variazione dello spettro si è determinato le temperature superficiali, la teoria prevede che la compagna di maggior massa abbia un valore più elevato, invece si è trovato un valore minore: 4310 gradi Fahrenheit contro i 4562 gradi F della più piccola. Una spiegazione plausibile è che i due oggetti abbiano diverse età e che uno sia stato catturato dalla forza gravitazionale dell'altro, diversamente dai modelli teorici che prevedono che le nane brune si formino dalla stessa nube interstellare e la loro formazione avvenga nello stesso periodo. 
E' ciò che è successo anche nel nostro sistema solare?  
L’allarmante cambiamento climatico che degenera senza tregua è reale; il global warming è legato a qualcosa di “estremo” proveniente dallo Spazio, un nodo da sciogliere ben più grande del semplice aumento della quantità di biossido di carbonio concentrato nell’atmosfera terrestre. L’intero Sistema Solare sta mutando in perfetta sintonia col pianeta Terra.
Il meteorite precipitato nella regione dei monti Urali, in Russia, il 15 febbraio u.s. è il risultato di questo cambiamento che si sta verificando nel nostro sistema solare?
Se questo grosso meteorite fosse precipitato nel centro di una città avrebbe creato danni incalcolabili, causando sicuramente migliaia di morti. L’energia rilasciata dal meteorite è stata stimata, dalla NASA, di 500 kilotoni di energia, pari a circa 30 volte la forza della bomba atomica lanciata dagli Stati Uniti sulla città giapponese di Hiroshima nella Seconda guerra mondiale. Una dichiarazione alquanto strana ed azzardata quella della NASA. 
Di sicuro sarebbe stata un’esplosione fatale. L’evento meteorico accaduto in Russia il 15 Febbraio 2013 dimostra pienamente quanto sia reale il pericolo costituito da questi corpi rocciosi spaziali. La caduta di questo grosso meteorite, che si è disintegrato negli strati bassi dell’atmosfera, ha provocato una spettacolare pioggia di detriti, con esplosioni e scie infuocate in cielo sugli Urali e le regioni centrali della Russia. Circa 1.200 persone sono rimaste ferite nella regione di Chelyabinsk, 1.500 chilometri a est di Mosca. Almeno 200 erano bambini. Tremila gli edifici danneggiati. Non è stato l’unico caso registrato quel giorno, diversi sciami fitti di meteoriti sono stati visti su gran parte del globo, anche nei giorni a seguire. E’ molto raro che frammenti di meteorite cadano sulla Terra provocando feriti. In genere i meteoriti sono attratti dalla forza di gravità della Terra ma raramente riescono a superare indenni il contatto con l’atmosfera, evidentemente quei frammenti non sono bruciati perché erano molto grossi. Quello che è successo in Russia è un fenomeno davvero molto strano. Il nostro campo magnetico si sta sempre più indebolendo, questo è ormai evidente. Ma se dovesse precipitare sulla Terra un grande asteroide, come reagiremmo? Non possiamo sapere di preciso quanti di questi grandi asteroidi siano realmente a rischio di impatto, ma a giudicare dai numerosi boati e intensi bagliori che si verificano di continuo in tutto il mondo possiamo intuire che il numero dei frammenti meteorici che entrano nella nostra atmosfera sia sempre più elevato e che gli impatti sul suolo terrestre siano in costante aumento. Evidentemente un piano di difesa per contrastare le insidiose piogge meteoriche sembra essere inattuabile, questo almeno da parte nostra. 
L’8 Gennaio 2013 è stato riportato sul sito della NASA Science un rapporto pubblicato dal National Research Council (NRC), dal titolo: “Gli effetti della variabilità solare sul clima della Terra”, un documento che espone diversi modi estremamente complessi con cui l’attività solare può influenzare il nostro pianeta. Diversi ricercatori si sono confrontati sulle modalità di influenza del Sole sul clima terrestre e gran parte di questo seminario è stato dedicato alle interazioni con l’atmosfera e gli oceani, sulla termodinamica o sulla fisica dei fluidi. Molti ricercatori stanno prendendo in seria considerazione la possibilità che il Sole svolga un ruolo fondamentale nel riscaldamento globale terrestre.
Potrebbe non essere il nostro Sole a provocare tutto questo, ma una nuova “energia stellare”. Un fatto molto interessante è che gli scienziati si stanno decisamente aprendo a possibili “eventi” provenienti dall’esterno, a nuovi concetti in merito allo “studio” di altri Corpi Spaziali, i quali potrebbero perturbare le regolarità climatico/ambientali cicliche dei pianeti all’interno del nostro sistema planetario, Sole compreso. La NASA ha praticamente ammesso che il Sole può alterare il clima terrestre a tal punto da essere il diretto responsabile dell’aumento degli sconvolgimenti ambientali che si abbattono sul nostro pianeta. 
Il Sole, secondo la NASA, gioca un ruolo fondamentale per la Terra, infatti da diversi anni e soprattutto in questo periodo il nostro campo magnetico è inspiegabilmente sempre più debole.
Il Sole è influenzato dalla presenza di un’altra Stella in fase di attraversamento?
Il nostro Sistema Solare potrebbe trovarsi coinvolto in una particolare fase di “incrocio tra orbite” con un micro sistema stellare sconosciuto. 
Alcune Entità Extraterrestri stanno cercando di “livellare” l’energia emessa da entrambe le fonti stellari per contenerne gli effetti, rendendo i mutamenti climatici meno aggressivi di quanto avrebbero dovuto in realtà essere. Probabilmente il medesimo intervento che stanno attuando sul Sole, lo stanno effettuando su questa seconda stella. Se i nostri occhi potessero osservare lo Spazio profondo dalla posizione di Saturno, vale a dire da una distanza di almeno 1.429 milioni di chilometri dal Sole (9.5538 U.A), probabilmente ci troveremmo di fronte ad uno spettacolo assolutamente unico ed insolito. Ancora non possiamo conoscerne l’esatta posizione, ma di certo vicino a Saturno si trova un ospite poco gradito. 
In questo momento staremmo vivendo la tempesta senza fine, provocata da un’energia sconosciuta, che sta sempre più aumentando nella sua alta atmosfera. Da lassù l’immaginazione sarebbe capace di scolpirci nella mente la forma di un misterioso pianeta “fantasma”, lontano all'apparenza ma sufficientemente vicino da sentirne gli effetti gravitazionali. 
Forse con un potente telescopio, dalla posizione di Saturno potremmo osservare i dettagli di questo pianeta fantasma e capiremmo quanto sia davvero in fase di avvicinamento. Focalizzando le nostre attenzioni nello Spazio attorno a questo pianeta sconosciuto, noteremmo ad una distanza non troppo lontana un’Ombra Oscura, come un “carbone ardente” rosso offuscato, inquietante, enorme e pieno di detriti attorno a sé…una Nana Bruna. Dal buio più profondo, questa stella mancata, mostrerebbe finalmente il suo vero volto. Inoltre scopriremmo altri grandi pianeti che orbitano attorno a questa stella oscura, quattro, cinque o forse più; ma sul momento le attenzioni sarebbero tutte puntate sull’astro “fantasma” che orbita nella zona più estrema di questa stella, che di logica conseguenza risulta essere in fase di attraversamento nella zona più interna al nostro Sistema Solare. La Stella Binaria del Sole. Recenti scoperte di molteplici nane brune dimostrano infatti quanto siano numerose e vicine al nostro Sistema Solare. Oltre l’80 per cento di tutte le stelle fa parte di un sistema stellare multiplo, contenente due o più stelle. E’ un fatto noto che molti sistemi stellari conosciuti oggi siano in realtà dei sistemi doppi (binari), composti cioè non da una singola stella, ma da due diverse stelle che ruotano una intorno all’altra, in genere una grande e una più piccola. 
Queste stelle mancate, chiamate nane brune, sono molto fredde e decisamente deboli da renderne impossibile l’identificazione anche con potentissimi telescopi ottici. Soltanto la visione a infrarossi è in grado di scoprire il loro debole bagliore. Questi oggetti hanno una temperatura compresa tra circa 450 e 600 Kelvin (177-327 gradi Celsius) che per quanto riguarda le stelle, è una temperatura molto bassa, anzi “fredda”. Questa loro caratteristica le ha rese oggetti elusivi e molto difficili da identificare per anni. Le nane brune si formano come le altre stelle, ma non raggiungono mai la massa sufficiente per innescare la fusione nucleare. Con il passare del tempo, si raffreddano dissipando il calore interno residuo dalla loro formazione. Gli effetti della presenza di questa Stella Nana Bruna si stanno ripercuotendo sull’intero Sistema Solare. Oltre alla “teoria” di una possibile stella binaria del Sole, sappiamo che da sempre nell’Universo le galassie si “scontrano” tra loro, compenetrandosi del tutto o solo in parte. La fase di “collisione” produce una deformazione delle galassie coinvolte, le quali possono “rubarsi” gli elementi come i gas…ma anche le stelle. Il Sole è decisamente influenzato da un’energia esterna ignota, la prova è data dalla sempre più vasta presenza di ciclopici “oggetti artificiali” extraterrestri attorno ad esso, intenti a placarne la potenza. Inoltre sappiamo che gli asteroidi e le comete hanno raggiunto un numero elevatissimo dentro al nostro sistema planetario, questo non può che dimostrare quanto questa grave anomalia sia collegata ai detriti e ai frammenti che proprio le nane brune trascinano dietro a sé e che vengono conseguentemente deviati e “catturati” dalle orbite dei pianeti circostanti, Terra e Sole compresi. Recentemente è stato osservato che tutti i pianeti del Sistema Solare starebbero subendo un aumento della temperatura. I telescopi spaziali attraverso i sensori termici constatano un aumento della temperatura per il pianeta Giove di 10°C come temperatura media. Su Marte l’aumento della temperatura è indicato anche dalla forte diminuzione delle calotte polari (che sono molto più fredde di quelle terrestri, contengono anidride carbonica ghiacciata, oltre all’acqua ghiacciata). Anche nei pianeti più lontani come Urano, Nettuno e Plutone si constatano aumenti di temperatura. Fattori estranei alla Terra sembrerebbero quindi influenzare l’aumento della temperatura nel Sistema Solare, ma non sembra trattarsi affatto dell’influenza del Sole, poiché in questi ultimi anni ha diminuito, a “sorpresa”, la propria intensità ed è troppo lontano dai pianeti coinvolti. Tutti i pianeti del Sistema Solare stanno subendo drastici ed inspiegabili mutamenti legati sicuramente all’energia scaturita da questa seconda stella. Sebbene il Sole stia mostrando ampi segni di insolita debolezza, il clima sulla Terra peggiora ogni anno di più. Conosciamo bene la drammatica situazione dell’inarrestabile scioglimento dei ghiacci, dell’altissima temperatura dei mari e del loro elevatissimo livello. I vulcani, monitorati incessantemente da entità extraterrestri, aumentano la loro attività giorno dopo giorno. I terremoti fanno sentire a gran voce la loro irrequietezza; uragani e tempeste di ogni tipo si abbattono senza più regole su tutto il mondo. Forti esplosioni e intensi bagliori nei cieli sottolineano quanto siano aumentate le piogge di meteoriti. Non sono previste presunte “piccole ere glaciali” imminenti di cui di tanto in tanto si vocifera, almeno non nei prossimi anni a venire, sono solo “teorizzate” per un futuro non proprio a due passi da noi. Solo se tutti i vulcani cominciassero a fare sul serio potremmo entrare in una fase di raffreddamento globale anticipato. Il presente, ma anche il vicino futuro sono totalmente caratterizzati ed indirizzati su di un inarrestabile riscaldamento globale.
Sarebbe quindi molto saggio e importante adesso concentrarsi su questo; nei prossimi anni potrebbero sorgere problemi molto gravi dovuti proprio allo scioglimento dei ghiacci e all’innalzamento dei mari. A completare il quadro della situazione critica in cui viviamo ci pensa la crisi globale, economica e sociale, nella quale l’umanità è sommersa fino al collo a livello mondiale. Non è un caso che anche questo si muova a pari passo con un cambiamento di tipo “cosmico”. 
Un ciclo che “deve” adempiere la sua più completa purificazione, mettendo alle corde l’intera umanità. La vera minaccia per la Terra è costituita dal pianeta che orbita nella zona più estrema di questa Stella Oscura. L’esatta posizione di questa nana bruna è fortemente tenuta nascosta dalle agenzie governative di tutto il mondo per ovvi motivi di possibili sensazionalizzazioni da parte dei media, i quali sarebbero capaci di scatenare un panico generale che porterebbe ad insensate azioni incontrollabili su tutto il globo. Parlare di una “semplice” stella fredda è piuttosto riduttivo se pensiamo che si tratta in realtà di un “micro” sistema stellare completo di pianeti, il quale si troverebbe a ridosso (se non già all’interno) del nostro Sistema. Il passaggio di una nana bruna solitaria ai margini del nostro Sistema Solare rappresenterebbe già un valido motivo per giustificare tutti i cambiamenti a cui stiamo assistendo sulla Terra e sul resto dei pianeti attorno a noi; ma una nana bruna non viaggia mai solitaria. Dobbiamo comprendere il fatto che ci troviamo di fronte ad un sistema stellare completo di satelliti, avvolto da un “disco” composto da milioni di frammenti rocciosi. Le prime immagini reali del Sistema Planet X- Nibiru fuori dal sistema solare Il pianeta orbitante nella zona più lontana di questa nana bruna, potrebbe quindi rappresentare ben più del semplice “colpevole” degli stravolgimenti in atto, ma addirittura di un pericolo senza precedenti che potrebbe rivelarsi fatale per la vita sulla Terra. 


Fonte:
  1. it.wikipedia.org;
  2. http://www.segnidalcielo.it/.

E un giorno mi svegliai, di Francesco Toscano. Primo Capitolo - Seconda parte.

21 ottobre 2012

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Un malachim nell'arte sumerica. (Fonte: dalla rete.)


1.1. Nell’astronave dei Malachim.


Aprii gli occhi. Un forte mal di testa mi attanagliava le meningi. Cercai di alzarmi e mettermi in piedi ma non ci riuscii. Che cosa mi era successo? Chi o che cosa mia aveva ridotto in quello stato? Perché non riuscivo a muovermi ed agire? Non ricordavo quasi nulla di ciò che mi era successo, a parte quella voce che avevo udito provenire dall’esterno dell’abitacolo della mia autovettura, ferma nel margine destro della carreggiata della strada che stavo percorrendo per recarmi nel comune di residenza ed infine presso la mia abitazione, dove avrei riabbracciato i miei cari che mi attendevano dopo un giorno di duro ed intenso lavoro. Cercai di girare la testa dapprima verso destra ed in seguito alla mia sinistra, senza riuscirvi. Volevo capire, comprendere, cercare di essere pronto nel caso in cui qualcuno o qualcosa mi avesse voluto ferire, percuotere. Abituato negli ultimi anni a tenere sempre alta la guardia, era la prima volta che mi sentivo inerme e succube di una forza immensa e a me sconosciuta che mi privava della mia libertà di locomozione. Dal collo, passando dalla vita, sino ad arrivare agli alluci dei piedi, il mio corpo era paralizzato. Una voce entrò a quel punto violentemente nella mia mente, rimbombando come il suono proveniente da una cassa acustica rotta: «Stai fermo! Più cerchi di muoverti e ti agiti, e maggiormente avvertirai quei malesseri che il tuo corpo mettono in evidenza agli occhi di chi ti sta osservando.»
Non capivo chi fosse a parlarmi. Il fatto che udivo quella voce direttamente nella mia mente e non con le mie orecchie, mi fece arguire che si trattava di un’entità che comunicava con me telepaticamente. Ma chi era?
Nel luogo in cui mi trovavo, forse perché non riuscivo a muovermi, trovandomi certamente in uno stato catatonico, non mi sembrava che vi fosse qualcuno.
Ad un tratto, mentre cercavo di alzare il torace e consentire alla testa di avere una visuale migliore rispetto a quella che avevo in una posizione che a primo acchito mi sembrò essere orizzontale, un’altra voce entrò prepotentemente nella mia mente, simile a quella che avevo udito poco prima, ma appartenente ad un’altra entità che sicuramente doveva trovarsi all’interno del luogo in cui anch’io mi trovavo, dicendomi, quasi a voler rivelare la sua natura e nello stesso tempo presentarsi, le testuali parole:
«Nella tradizione ebraica noi angeli, Malachim[1], non eravamo esseri spirituali, ma figure potenti e talora pericolose, non ben distinte dagli elohim, gli dèi: pensa, ad esempio, all’angelo contro cui lottò Giacobbe-Israele, dai più interpretato come uno spirito del luogo. Israele, infatti, significa “colui che lotta contro un dio”.»
«Noi Malachim fummo descritti con connotati non molto diversi da quelli degli uomini: mangiavamo, bevevamo, concepivamo desideri umani. Quando gli Ebrei vennero in contatto con la cultura persiana, gli angeli cominciarono a spiritualizzarsi. Zarathustra[2], infatti, credeva che gli ahura fossero spiriti della luce, alleati del dio del bene, Ahura Mazda[3], mentre i Deva[4] erano i demoni al servizio di Ahriman[5], il dio del male.»
Ed io gli dissi: «Chi siete? Che cosa volete da me? Ma che cosa mi state raccontando? Io non vi capisco! »
Urlai, disperato, come se qualcuno potesse udire il mio lamento e venirmi in soccorso. Cercai di elaborare velocemente nella mia mente il pensiero che l’essere mi voleva comunicare, ma non riuscii a comprendere le sue parole.
Continuai ad urlare e a dimenarmi nel tentativo di liberarmi. Mi fu sin da subito chiaro che ero impotente ed in balia di quegli esseri che non vedevo e che parlavano e comunicavano con me attraverso la forza della mente.
Finalmente ripresi coscienza e fui in grado di capire meglio e di vedere quegli esseri che circondavano il lettino in cui mi trovavo disteso, come se fossi stato soccorso e trasportato d’urgenza con una barella in una sala operatoria di un ospedale all’avanguardia.
Un brivido freddo percorse la mia schiena allorquando degli occhi neri, a mandorla, incastonati in una testa per me informe, dalla forma oblunga, mi fissarono. Riuscivo a vedere la mia immagine riflessa in quegli occhi neri come se mi fossi specchiato. In quello sguardo nessun segno d’umanità, nessun sentimento, nessuna pietà per quella cavia di laboratorio a cui mi sentivo di somigliare.
Malgrado quella figura mi ricordasse un entità che il mio cervello aveva associato ad un alieno Grigio di razza Alfa[6], ero certo che non mi avrebbero torto neanche un capello.
L’essere che mi guardava aveva la pelle liscia, di colore grigio bluastro; mi sembrò che fosse poco più basso di un adolescente dodicenne, e ad occhio e croce fra il metro e cinquanta ed il metro e cinquantacinque.
Sembrava abbigliato con una tunica bianca, da cui fuoriuscivano due braccia lunghe e penzolanti, che si estendevano fino a circa sette centimetri al di sopra delle ginocchia, alle cui estremità una mano a sei dita che, roteando velocemente poco sopra la mia testa, cercava di afferrare uno strumento da punta e taglio, o un bastoncino in metallo che lo strano essere mi sembrò volesse raccogliere per colpirmi ed evitare che io mi continuassi ad agitare.
Tutte le dita delle mani e dei piedi erano evidenziate. Fra il primo e il secondo dito delle mani e dei piedi erano presenti residui di membrana interdigitale.
Le orecchie erano parzialmente formate. Lembi della pelle erano state asportati dalla superficie del cuoio capelluto nell’evidente tentativo di dare l’impressione di un orecchio più sviluppato di quanto non fosse in realtà. Le labbra apparivano rudimentali e la bocca non conteneva denti visibili.
Il naso era anch’esso in uno stadio di sviluppo incompleto ed era stato a sua volta sottoposto a intervento chirurgico, dando origine a un organo che appariva molto sottile e delicato. Gli occhi, quelli che mi colpirono sin da subito, mostravano tracce di un intervento chirurgico. Erano a mandorla, come ho detto, e rappresentavano la caratteristica facciale di gran lunga più spiccata. I bulbi oculari non erano sviluppati e apparivano suturati con lenti artificiali di tipo ignoto.
Il suo corpo esile, mi parse pesare poco più di quarantacinque chili.
E’ probabile che questo individuo non respirasse più di quanto mangiasse.
Il corpo di quell’essere emanava un forte odore d’uova marce che rendevano l’area circostante irrespirabile e nauseabonda.
Mi feci coraggio e cercai di non vomitare, anche se il mio stomaco con un sussulto mi era quasi arrivato in gola.
Il primo dei due esseri riuscì ad afferrare quello strumento a punta che mi sembrò essere una bacchetta di metallo e poco dopo una scossa elettrica mi pervase riportandomi nel mio stato d’impotenza.
Persi conoscenza. Mi risvegliai e mi riaddormentai.
Non sono in grado di dirvi dove mi trovavo. Mi sembrò fosse passata un’eternità dall’attimo in cui mi ero seduto all’interno dell’abitacolo della mia autovettura, nel vano tentativo di far riavviare il motore in avaria, al momento in cui ripresi conoscenza e mi specchiai dentro quegli enigmatici occhi neri ed a mandorla che mi fissavano e che appartenevano ad una creatura che non avevo mai visto se non in Tv, su Internet, in alcuni libri in cui si narrava di potenti esseri in grado di controllare lo spaziotempo e di effettuare dei viaggi interstellari nel più breve tempo possibile.
Mi ero da poco risvegliato quando mi accorsi di trovarmi all’interno di un cilindro di metallo.
Una specie di vibrazione allora percorse il mio corpo; c’era tanta luce nel cilindro di metallo. Poi, ad un tratto, qualcosa si staccò da me e cominciò a vibrare in aria.
Vedevo il luogo in cui mi trovavo dall’alto.
 Mi sembrava di notare la presenza all’interno di quella stanza di due cilindri, uno dei quali trasparente, ma entrambi posti in posizione verticale. All’interno del primo dei due cilindri si trovava il mio corpo, nell’altro la copia di me stesso.
Ebbi paura e persi nuovamente i sensi.
  

1.2. L’incontro con Ningishzidda.



Aprii gli occhi. Mi accorsi che giacevo su di un lettino metallico con mani e piedi legati. Ero cosciente e non più in quello stato catatonico assimilabile allo stato in cui si trova un drogato che si è appena fatto di eroina e che ha provveduto ad iniettarsela direttamente in vena. Ero in grado di muovere la testa, il tronco, e di cogliere meglio le linee sinuose della stanza in cui mi trovavo le cui pareti mi sembravano fossero realizzate con un metallo dall’aspetto lucente.
In tutta la stanza una luce biancastra, che fuoriusciva dalle pareti circostanti, assicurava una buona visibilità a quel luogo.
Sopra di me il tetto, curvilineo, sembrava fosse dello stesso metallo dei muri della stanza. Il pavimento, posto a circa quaranta centimetri dal lettino in cui ero costretto a stare immobile, mi sembrava che fosse composto da una strana lega metallica, dai riflessi quasi marmorei.
Si aprì una porta alla mia sinistra.
Entrarono all’interno della stanza in cui mi trovavo due Malachim, seguiti a breve distanza da un altro essere, alto oltre i due metri ed abbigliato come un antica divinità sumerica, dall’aspetto regale; sembrava che i due Malachim lo scortassero e fossero pronti a donargli la loro vita se si fosse presentata loro quell’occasione.
Si capiva che i due Malachim versavano in uno stato di sudditanza e/o soggezione psicologica verso quell’essere dalla barba rossa e folta, a cui piedi notai dei sandali in cuoio, ed abbigliato con un TUG.TU.SHE[7], finemente arricchito da una banda di lamina d’oro che metteva in evidenza delle braccia robuste e forti come quelle di un atleta pronto a partecipare alle Olimpiadi nella specialità del lancio del giavellotto.
Nella mano destra reggeva un bastone o uno scettro di media lunghezza, o almeno fu quello che mi parse di capire che fosse,  alla cui estremità era stato inciso un motivo ornamentale di particolare rilievo; in esso erano rappresentati  due grifoni che a loro volta sorreggevano due spade all’interno delle quali erano presenti due serpenti i cui corpi si incrociavano l’un l’altro, attorno ad un bastone.
Solo dopo seppi che quell’incisione rappresentava la doppia spirale del DNA e che era l’emblema di quell’essere. In testa un copricapo circolare gli copriva quelli che a me sembrarono i suoi capelli.
L’essere si avvicinò a me e disse: «Io sono Ningishzidda[8], figlio di EN.KI., esperto di genetica e di altre scienze.
Al tempo degli antichi egizi i tuoi simili mi chiamarono Tehuti (Thoth). Assieme ai miei seguaci, un giorno, dopo essere stato deposto da mio fratello Marduk[9], mi recai nelle Americhe e qui gli abitanti mi venerarono come Viracocha, ed infine Quetzalcóatl, Serpente Piumato, Kukulkàn.»
Risposi:
«Signore ho letto delle sue gesta e dell’epopea dei suoi simili in alcuni antichi testi accadici, tradotti nella mia era da alcuni studiosi della civiltà sumerica. Sono onorato e profondamente colpito del fatto che una potente divinità del passato, come lo sei tu, si possa interessare alle vicende di un umile mortale come me.»
Ningishzidda, dopo una breve pausa di riflessione, mi disse:«Sei stato scelto fra i tuoi simili per portare all’umanità la buona novella del mio ritorno.»
Ed io: «Ma perché, se sono un prescelto, mi trattate come se fossi un vostro prigioniero?»
Ningishzidda, solo allora, fece segno ad uno dei due Malachim che erano al suo fianco, ed in particolare all’essere che mi sembrò fosse il più alto fra i due, di liberarmi e permettermi di dialogare con loro in una posizione più consona ad un uomo libero.
Il Malachim non fece nulla di particolare per liberarmi ma diede ordine al sistema che mi imprigionava, telepaticamente, che io venissi liberato dalla morsa che mi teneva bloccati mani e piedi. Come per incanto mi liberai dal giogo che mi costringeva a rimanere immobile in quel lettino metallico. Cercai, istintivamente, di scappare ma fui subito bloccato dai due Malachim che mi convinsero ad ubbidire loro ed al loro supremo padrone.
I due esseri riuscirono a calmarmi, non sono in grado di dirvi come, quasi fossero in grado di comunicare con la mia Anima e non solo con la mia mente usando la loro potente forza telepatica di cui erano dotati i loro cervelli evoluti.
Ero rimasto esterrefatto di come quegli esseri riuscissero attraverso il pensiero, e senza usare uno dei nostri classici sensi, messici a disposizione da madre natura nella vita di tutti i giorni, a comunicarmi i loro desideri, la loro volontà, dimostrandomi per tutto il tempo che trascorsi con loro l’enorme potenzialità raggiunta dal loro cervello che, nella scala evolutiva degli esseri senzienti, si doveva collocare fra i primi posti.
Il fatto che i Malachim non usassero un linguaggio compatibile con quello umano e che si servissero della Telepatia come mezzo di comunicazione, denotava che non solo erano una specie intelligente, evoluta ed antica (tenuto conto che taluni sostengono che il linguaggio di cui noi umani ci serviamo altro non è che un retaggio del nostro passato, un po’ come lo è il pollice opponibile di cui siamo dotati), ma anche potente e alquanto temibile.
Solo allora mi ricordai delle parole che uno di loro proferì la prima volta che mi comunicò qualcosa ed istintivamente mi fu chiaro ciò che mi volesse comunicare.
In quei momenti, osservando quei due esseri che cercavano di rabbonirmi, ricordai di aver appreso un giorno, quando ancora mi trovavo sulla Terra, che la Telepatia altro non è che un extra senso di cui anche noi umani siamo dotati, sin dalla nascita, ma di cui, nel corso della nostra vita, pian piano e con lo sviluppo del linguaggio, ci priviamo, così perdendo, irreparabilmente, questa straordinaria facoltà. Il bambino sin da piccolo capisce che per farsi comprendere deve adattarsi a ciò che vede e sente; quindi il linguaggio diventa il mezzo che userà per comunicare assopendo così la funzione telepatica.
Ben presto mi fu possibile notare come i Malachim non solo usassero la Telepatia come mezzo di comunicazione, ma di come fossero in grado di spostare gli oggetti usando la forza della mente, capacità che a noi terrestri è nota come Telecinesi.
I due Malachim mi dissero che il loro Signore, Ningishzidda, mi aveva perdonato per quel mio insano gesto di darmi a precipitosa fuga, facendomi notare di come fosse padrone delle dinamiche che contraddistinguono il cervello dell’homo sapiens.
A quel punto Ningishzidda uscì dalla stanza in cui mi trovavo senza proferire parola. Rimasi solo con i due Malachim i quali mi condussero in un’altra stanza. Mi dissero che mi trovavo a bordo di una loro astronave, nota agli ufologi e ai governi di tutto il mondo per quella strana forma a sigaro che la caratterizzava e mi invitarono a riposare e a riprendermi. Mi chiesero di ingoiare una pillola e di bere l’acqua contenuta nel bicchiere che mi porsero. Mi addormentai. Entrai in un sonno profondo dai benefici effetti collaterali.

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[1] I Malachim erano gli angeli dell’Antico Testamento che apparvero ad Abramo e gli preannunciarono la distruzione di Sodoma e Gomorra. La venerazione degli angeli fu proibita dalla Chiesa nell’VIII secolo: il sinodo presieduto da papa Zaccaria accettò solo i nomi di Gabriele, Raffaele e Michele, mentre vietò tutti gli altri. Più tardi i cattolici stabilirono una gerarchia comprendente serafini, cherubini, troni, dominazioni, virtù, potestà, principati, arcangeli, angeli. Gli esseri che, nel libro di Daniele, combattevano gli uni contro gli altri, diventarono le schiere alate di Dio della pittura medievale e rinascimentale, mentre i diavoli grotteschi e burloni della Divina commedia finirono sui tarocchi. In questo gioco delle parti, non si sa più dove si addensi la luce e dove splendano le tenebre. Un noto libro di Karla Turner si intitola Masquerade of angels, ad indicare che creature dalle sembianze angeliche nascondono intenzioni ostili. Potrebbe essere vero, in qualche caso, anche il contrario.

[2] Zarathuštra, anche Zarathuðtra Spitâma (italianizzato Zaratùstra), traslitterazione dall'avestico Zaraèuštra, in pârsi ÒÑÊÔÊ, Zartosht; anche Zoroastro o Zoroastre, derivato dalla forma greca ÆùñïÜóôñçò (Zôroástrçs) di Zarathuðtra (IX-XVIII secolo a.C. – Bactra, IX-XVIII secolo a.C.), è stato un profeta emistico iranico, fondatore dello Zoroastrismo e autore delle cinque gâthâ raccolte nell'Avestâ. Non si conosce con precisione il luogo e il periodo in cui è vissuto il profeta iranico Zarathuštra. Gli studiosi collocano il personaggio storico Zarathuštra tra l'XI e il VII secolo a.C. Ipotesi più recenti, attestate da una verifica filologica e archeologica, ritengono tuttavia più plausibile una sua collocazione nell'Età del Bronzo tra il XVIII e il XV secolo a.C.. L'area geografica in cui si ritiene possa aver vissuto e predicato il profeta iranico è compresa tra gli odierni Afghanistan e il Turkmenistan.
[3] Ahura Mazdâ (avestico) è il nome dato all'unico Dio, creatore del mondo sensibile e di quello sovrasensibile, della Religione zoroastriana (anche Mazdeismo o Mazdaismo). Il nome significa "Spirito che crea con il pensiero" da:
Ahura: derivato dall'antico avestico anshu  nel significato di "respiro vitale" quindi collegato ad ansu (spirito) e da qui corrispondente al sanscritoasura, e all'antico germanico ansuz nonché al gotico ase, Æsir. Quindi come "Spirito che crea la vita"
Mazdā: derivato dalla radice indoeuropea *mendh che indica l'"apprendere". Quindi nel significato di "memoria" e "pensiero".
Da lui dipendono Spenta Mainyu (Santo spirito) e gli Ameša Spenta. Il nome della divinità varia leggermente in altre lingue iraniche:
Auramazdā in persiano antico;
Aramazd in parto e armeno;
Armazi  in georgiano;
Hourmazd, Hormizd, Hormuzd, Ohrmazd e Ormazd/Ōrmazd (اورمزد/ارمزد) sono traslitterazioni che si trovano in persiano medio e moderno.
[4] Deva(devanāgarī ,sanscrito vedico devá) è un termine sanscrito che come aggettivo indica ciò che è divino o celeste, mentre come sostantivo maschile indica la divinità o un dio. Raramente può indicare un demonio malvagio.
[5] Ahriman - uno dei nomi di Angra Mainyu, spirito malvagio nello Zoroastrismo.
[6] Cioè proveniente dalla costellazione di Zeta Reticuli, e quindi la tipologia di vita extraterrestre intelligente che appare più di frequente nelle moderne teorie del complotto ed in altri fenomeni paranormali correlati al fenomeno UFO, in particolare in alcuni famosi casi di rapimento alieno, come quello in cui rimasero coinvolti i coniugi Hill del New Hampshire.
[7]Al tempo dei Sumeri vi era già una ricca terminologia per indicare sia gli abiti sia coloro che li confezionavano. L'indumento base era chiamato TUG e rappresentava senza dubbio l'antenato, nello stile come nel nome, della toga romana. Il nome completo era TUG.TU.SHE, che significa, nella lingua sumerica, "indumento che si porta avvolto attorno al corpo". (Cfr pag. 43 del libro “Il pianeta degli dèi” di Z. Sitchin, Ed. Piemme Bestseller, ISBN9788856618235).
[8]Il nome sumero Nin.Gish.Zid.Da (o secondo la corretta traslitterazione: Nin.Iz.Zi.Da ) significa letteralmente Signore del manufatto della vita o Signore che detiene il fuoco della vita. Autori classici come Thorkild Jacobsen traducono invece come Signore del corretto albero. Figlio di Enki e di Ereshkigal, Ningishzidda apprese da suo padre EnKi, capo scienziato degli Anunnaki, le divinità adorate dai sumeri, i segreti della scienza, in particolar modo del linguaggio, della scrittura, della matematica, dell'edilizia, della medicina e, importante, della biologia. Fratello di Marduk, Gibil, Nergal e Dumuzi, é uno dei personaggi più enigmatici e meno documentati della stirpe Enkita. Alcuni autori sostengono che Ningishzidda fosse in realtà di sesso femminile in quanto la radice del suo nome, Nin, veniva usata salvo poche eccezioni (per esempio Ninurta) come epiteto femminile delle mogli degli dei o divinità femminili in genere con il significato di 'Signora', per esempio Ninlil, Ningal, Ninti, Ninhursag. Secondo alcune tavolette sumere Ningishzidda aiutò suo padre Enki nell'opera di creazione del primo Uomo, Adapa (il terrestre), chiamato dagli Anunnaki LuLu (il mescolato) o Lulu Amelu. Ningishzidda é anche accreditato secondo alcuni autori (tra i quali Zecharia Sitchin) come il progettista delle Piramidi di Giza, e la Sfinge di Giza avrebbe avuto in origine il suo volto.
[9] Marduk era il nome babilonese di una divinità della tarda generazione dell’antica Mesopotamia e divinità protettrice dell’antica città di Babilonia il quale, quando Babilonia divenne il centro politico della valle dell’Eufrate durante l’era di Hammurabi (II millennio a.C.), comincio ad acquisire maggiore importanza all’interno del pantheon babilonese, posizione consolidata nella seconda metà del II millennio a.C. Viene simboleggiato dal pianeta Giove ed il numero ad esso dedicato è il 50, attribuito precedentemente ad Enlil, di cui ormai fa le veci come re degli dèi.

Nibiru nell'iconografia delle culture dell'antichità.

4 ottobre 2012
4 Ottobre 2012.

Qui a fianco si possono notare gli antichi simboli che rappresentavano il pianeta Nibiru, luogo d'origine degli antichi dèi: gli Anunnaki. Si tratta di un immagine raffigurante un globo alato o disco solare alato. Raffigurazioni di questi simboli sono stati trovati nell'antica cultura egizia,  mesopotamica, come in altre culture molto più antiche. L'ultima foto in basso rappresenta un affresco della cultura greco-romana; è tra uno dei tanti tesori trovati tra le catacombe di Kom el-Shugafa, la collina ' di cocci', che si trova a sud-ovest di Alessandria d'Egitto. Risalenti al I e II secolo, le reliquie rinvenute presso Shugafa el-Kom sono una curiosa miscela di arte egizia, romana e d'influenza greca.  

L'incidente occorso alla sonda Phobos 2 nel mese di Marzo 1989, e la formulazione di una serie di linee guida conosciute con il nome di "DICHIARAZIONE DEI PRINCIPI RELATIVI ALLE ATTIVITA' A SEGUITO DELLA SCOPERTA DI INTELLIGENZA EXTRATERRESTRE."

24 febbraio 2012
Monreale(Pa),lì 24 Febbraio 2012.

La nostra cultura, la nostra civiltà, il nostro antropocentrismo*, ci ha indotti a credere, ahinoi, che siamo l'unica specie vivente in grado di cogliere ed intuire la vastità dell'Universo creato. Purtuttavia, alcuni eventi verificatisi negli ultimi trent'anni ci fanno dubitare di essere soli nel silenzio dell'Universo tanto da farci ragionare con una coscienza cosmica totalmente diversa di quella che avevano i nostri genitori, i nostri nonni, i nostri avi. 
Fra tutti gli eventi che hanno cambiato il modo di intendere la nostra Galassia, l'intero Universo, vorrei parlarvi oggi dell' incidente occorso alla sonda Phobos nel mese di Marzo dell'anno 1989. Il Programma Phobos è stata una missione spaziale senza equipaggio costituita da due sonde, lanciate dall'Unione Sovietica per studiare il pianeta Marte e i suoi satelliti Fobos e Deimos. La sonda Phobos 2 fu un orbiter e scattò 38 immagini con una risoluzione di 40 metri. Entrambe le sonde, tuttavia, subirono delle avarie critiche. Phobos 1 e Phobos 2 furono due sonde di un design aggiornato rispetto al progetto delle precedenti missioni Venera degli anni 1975-1985, utilizzato anche per le sonde Vega 1 e Vega 2. Phobos 1 venne lanciata il 7 luglio e Phobos 2 il 12 luglio 1988 con un vettore Proton. La massa era di 2600 kg. In questo programma ci fu la cooperazione di 14 nazioni, tra cui Svezia, Svizzera, Austria, Francia, Germania Ovest e Stati Uniti d'America. Il programma Phobos benché fosse un progetto sovietico, era in realtà supportato dalla NASA e dalle agenzie europee. Phobos 1 svanì nel nulla - senza che siano mai stati forniti dettagli e/o spiegazioni. Phobos 2 raggiunse Marte, e iniziò a trasmettere foto riprese da due telecamere: una tradizionale e una a infrarossi. Sorprendentemente o, per meglio dire, in maniera preoccupante, alcune immagini riportavano la sagoma di un O.V.N.I. a forma di sigaro che volava nei cieli del pianeta fra la navicella sovietica e la superficie di Marte. I responsabili della missione sovietica descrissero l'oggetto che proiettava l'ombra come "qualcosa che non dovrebbe esistere". Immediatamente la sonda venne guidata per spostarsi dall'orbita di Marte , avvicinarsi al piccolo satellite e bombardarlo di raggi laser a una distanza di circa 46 metri. L'ultima immagine inviata da Phobos 2 mostrava un missile che le si scagliava contro, lanciato dal satellite. Subito dopo la navicella spaziale iniziò a girare vorticosamente su se stessa, interrompendo bruscamente la trasmissione. L'incidente occorso alla sonda Phobos 2 resta, ufficialmente, "non spiegato". In realtà venne creata, subito dopo, una commissione segreta composta da tutte le nazioni più importanti che hanno programmi spaziali. Si era infatti scoperto nel 1983,da parte dell'IRAS - il satellite astronomico a infrarossi della NASA -, di "un pianeta delle dimensioni di Nettuno". Fu allora che si ebbe la certezza dell'esistenza di Nibiru (il decimo pianeta o pianeta X) e dei suoi abitanti, gli Anunnaki. La notizia della scoperta di quel corpo celeste venne pubblicata su tutti i giornali, ma venne smentita il giorno successivo e classificata come "errore di comprensione". In realtà, la scoperta era talmente scioccante che portò a un cambio repentino delle relazioni USA - URSS, a un incontro e a un accordo fra il presidente Reagan e Mikhail Gorbachev e a dichiarazioni pubbliche da parte del presidente statunitense alle Nazioni Unite. Alla quarantaduesima Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 21 settembre del 1987, Reagan parlò di una minaccia proveniente da un'invasione aliena e di come sul pianeta ci saremmo dovuti preparare, unendoci, nell'attesa della forza aliena. 

Pubblico, di seguito, il resoconto dell'intervento del 40^ Presidente degli Stati Uniti d'America il 21 Settembre 1987 dinanzi la 42esima Assemblea Generale delle Nazioni Unite tradotto dal testo originale: 

"Signor Presidente, Signor Segretario Generale, Ambasciatore Reed, ospiti d'onore, e signori delegati. 
Come il segretario generale, tutti noi qui oggi siamo in una sorta di pellegrinaggio. Veniamo da ogni continente, ogni razza, religioni e la maggior parte di questa grande sala di speranza, dove in nome della pace attuiamo una diplomazia pratica. Ora, la diplomazia, naturalmente, è un'arte sottile e sfumata, tanto che si dice che quando uno dei diplomatici più astuto del 19° secolo è scomparso altri diplomatici hanno chiesto i rapporti della sua morte, "cosa pensate che la vecchia volpe voleva dire con questo?'' Ma lo statista vero richiede non solo abilità, ma qualcosa di più grande, qualcosa che chiamiamo visione - una comprensione del presente e delle possibilità del futuro.
Sono venuto qui oggi per tracciare per voi la mia visione del futuro del mondo, uno, credo, che nei suoi elementi essenziali è condiviso da tutti gli americani. [....] 
E molte delle nostre nuove alte tecnologie sono state sviluppate nei garage di imprenditori alle prime armi. Ma l'America non è l'unico esempio, o forse addirittura il migliore, del dinamismo e dei sogni della liberazione dei mercati . In India e in Cina, mercato più libero per gli agricoltori che hanno portato ad un'esplosione nella produzione. In Africa, i governi stanno ripensando le loro politiche, e dove si stanno permettendo una maggiore libertà economica per gli agricoltori, la produzione agricola è migliorata. Nel frattempo, nei paesi di nuova industrializzazione dell'area del Pacifico, il libero mercato nel settore dei servizi e manifatturiero e l'agricoltura hanno portato ad una impennata di crescita e di tenore di vita. Le nazioni ASEAN, Giappone, Corea e Taiwan hanno creato il vero miracolo economico degli ultimi due decenni, e in ciascuno di essi, gran parte della magia provenivano da gente comune che sono riusciti come imprenditori. 
In America Latina, questa lezione stessa del libero mercato, maggiori opportunità, e la crescita è in fase di studio e messo in pratica. Il Presidente Sarney del Brasile ha parlato per tanti altri quando ha detto che "l'iniziativa privata è il motore dello sviluppo economico. [....] E i ricercatori hanno concluso che, grazie alla economia informale, "i poveri possono lavorare, viaggiare, e avere un tetto sopra la testa.'' 
Hanno potuto aggiungere che, diventando imprenditori di se stessi o sotterranei, lavorando per loro, i poveri sono diventati meno poveri e la stessa nazione più ricca. Coloro che propugnano soluzioni stataliste di sviluppo dovrebbero prendere nota: Il libero mercato è l'altra strada per lo sviluppo e la vera via. E a differenza di molti altri percorsi, conduce da qualche parte. Funziona. Quindi, questo è dove credo che possiamo trovare la mappa per il futuro del mondo: nei cuori della gente comune, nelle loro speranze per sé e per i loro figli, nelle loro preghiere mentre giacevano se stessi e le loro famiglie a riposare ogni notte. Queste persone semplici sono i giganti della Terra, veri costruttori del mondo e modellatori dei secoli a venire. E se anzi trionferanno, come credo che sarà, saremo finalmente in grado di conoscere un mondo di pace e di libertà, opportunità e speranza, e, sì, di democrazia - un mondo in cui lo spirito del genere umano in ultima conquista del vecchio, nemici familiare di carestia, malattie, tirannia e guerre. Questa è la mia visione - la visione dell'America. Riconosco che alcuni governi rappresentati in questa sala hanno altre idee. Alcuni non credono nella democrazia e nella libertà politica, economica o religiosa. Alcuni credono nella dittatura, sia per un uomo, un partito, una classe, una razza, o una avanguardia. Per quei governi vorrei solo dire che il prezzo di oppressione è chiaro. La vostra economia cadrà sempre più indietro. La vostra gente diventerà più irrequieta. Non è meglio ascoltare le speranze del popolo ora invece che le loro maledizioni più tardi? [...] In nessun luogo della Terra oggi è la pace che più abbisogna agli amici del Medio Oriente. Il desiderio del suo popolo di pace è in crescita. Gli Stati Uniti continueranno ad essere un partner attivo negli sforzi delle parti di unirsi per risolvere le loro differenze e costruire una pace giusta e duratura. E questo mese segna l'inizio dell'ottavo anno della guerra Iran-Iraq. Due mesi fa, il Consiglio di Sicurezza ha adottato una risoluzione vincolante chiedendo un cessate il fuoco, il ritiro, e le trattative per porre fine alla guerra. Gli Stati Uniti appoggiano pienamente all'attuazione della risoluzione 598, come noi sosteniamo la recente missione del Segretario generale. Abbiamo accolto con favore l'accettazione da parte dell'Iraq di tale risoluzione e rimango deluso per la mancanza di volontà dell'Iran di accettarla. [...] Per quarant'anni gli Stati Uniti hanno messo in chiaro, il loro interesse vitale per la sicurezza del Golfo Persico e nei paesi limitrofi di confine. Le riserve di petrolio sono di importanza strategica per le economie del mondo libero. Siamo impegnati a mantenere il libero flusso di questo olio e ad evitare il dominio della regione con qualsiasi potenza ostile. Non cerchiamo lo scontro o problemi con l'Iran o chiunque altro. Il nostro obiettivo è - o, obiettivo è ora, ed è stato in ogni sua fase, trovare un mezzo per porre fine alla guerra senza vincitori né vinti. [.....] Gli Stati Uniti sperano che i sovietici si uniranno agli altri membri del Consiglio di sicurezza in vigore alla ricerca della fine di un conflitto che non avremmo mai iniziato, che sarebbe dovuto finire molto tempo fa, e che è diventata una delle grandi tragedie del dopoguerra. Nel resto della regione, si vede la continua occupazione sovietica dell'Afghanistan.[...] 
Nel mese di aprile ho chiesto all'Unione Sovietica di fissare una data di quest'anno, affinché si possa stabilire quando questo ritiro possa cominciare. Ripeto che la richiesta ora, in questo forum per la pace. Prometto che, una volta che l'Unione Sovietica dimostrerà in modo convincente che è pronta per un vero accordo politico, gli Stati Uniti saranno pronti a rendersi utili. [....] Qualche tempo fa la scrittrice dissidente ceca Vaclav Havel ha avvertito il mondo che "il rispetto dei diritti umani è la condizione fondamentale e l'unica garanzia reale di vera pace'' E Andrei Sakharov nella sua conferenza per il Nobel ha detto: "Sono convinto che l'internazionale fiducia, comprensione reciproca, disarmo e sicurezza internazionale non si possono concepire senza una società aperta con la libertà di informazione, libertà di coscienza, il diritto di pubblicare, e il diritto di viaggiare e di scegliere il paese in cui si vuole vivere. Freedom'' 
Serve pace, la ricerca della pace deve servire la causa della libertà. Una paziente diplomazia può contribuire a un mondo in cui possono prosperare entrambe. Siamo rincuorati dalle nuove prospettive di miglioramento in Est-Ovest e in particolare le relazioni USA-URSS. [.....] Nessun luogo dovrebbe essere più adatto per discussioni di pace che questa sala. Il primo Segretario Generale, Trygve Lie, ha detto delle Nazioni Unite: "Con il pericolo di incendio, e in assenza di un reparto di fuoco organizzato, è solo buon senso per i vicini di unirsi nella creazione di loro stessi vigili del fuoco.''
Unire insieme ad annegare le fiamme della guerra - questo, assieme a una Dichiarazione universale dei diritti umani, era l'ideale fondazione delle Nazioni Unite. È la nostra sfida continua per garantire che le Nazioni Unite restino all'altezza di queste speranze. Mentre il segretario generale ha sottolineato qualche tempo fa, il rischio di anarchia nel mondo è aumentata, perché le regole fondamentali della Carta delle Nazioni Unite sono stati violati.
L'Assemblea Generale ha ripetutamente riconosciuto questo per quanto riguarda l'occupazione dell'Afghanistan. La Carta ha un significato concreto pratico oggi, perché tocca tutte le dimensioni della aspirazione umana che ho detto prima - l'anelito di democrazia e libertà, per la pace mondiale, e per la prosperità. [....] 
Non possiamo permettere tentativi di controllare i media e promuovere la censura sotto il trucco di un cosiddetto "Nuovo Ordine Mondiale dell'Informazione.''
Dobbiamo lavorare contro gli sforzi per introdurre questioni controverse e non rilevanti nel lavoro delle agenzie specializzate e tecniche, dove cerchiamo progressi su problemi urgenti - dal terrorismo al traffico di droga alla proliferazione nucleare - che minacciano tutti noi. [......] 
Più di un secolo fa, un giovane francese, Alexis de Tocqueville, ha visitato l'America. Dopo questa visita, ha predetto che le due grandi potenze del mondo futuro sarebbero state, da un lato, gli Stati Uniti, che sarebbe stato costruito, come ha detto, "dal vomere'' e, dall'altro, la Russia, che sarebbe andata avanti, di nuovo, come ha detto, "per la spada.'' Eppure è necessario essere così? Non può essere ruotato di spade di vomeri? Possiamo tutte le nazioni non vivere in pace? Nella nostra ossessione per gli antagonismi del momento, spesso dimentichiamo quante cose uniscano tutti i membri dell'umanità. Forse abbiamo bisogno di una minaccia universale per farci riconoscere questo legame comune. Io a volte penso quanto velocemente le nostre differenze in tutto il mondo svanirebbero se fossimo di fronte ad una minaccia aliena al di fuori di questo mondo. Eppure, vi chiedo, non è una forza aliena già tra noi? 

Nell'Aprile del 1989 la Commissione segreta anzidetta, istituita dopo l'incidente occorso alla sonda Phobos 2, formulò una serie di linee guida conosciute con il nome di "DICHIARAZIONE DEI PRINCIPI RELATIVI ALLE ATTIVITA' A SEGUITO DELLA SCOPERTA DI INTELLIGENZA EXTRATERRESTRE."


[L'antropocentrismo (dal greco άνθρωπος, anthropos, "uomo, essere umano", κέντρον, kentron, "centro") è la tendenza - che può essere propria di una teoria, di una religione o di una semplice opinione - a considerare l'uomo, e tutto ciò che gli è proprio, come centrale nell'Universo. Una centralità che può essere intesa secondo diversi accenti e sfumature: semplice superiorità rispetto al resto del mondo animale o preminenza ontologica su tutta la realtà, in quanto si intende l'uomo come espressione immanente dello spirito che è alla base dell'Universo.]

Fonte: 

Linkografia

http://it.wikipedia.org/wiki/Programma_Phobos;
http://www.acam.it/marte.htm;
http://www.cronacheterrestri.com/cronache-terrestri/il-mistero-di-phobos;
http://anticoastronauta.blogspot.com/2011/06/regan-il-presidente-usa-che-ammise.html;

Bibliografia

"Il giorno degli dèi - Il libro definitivo delle Cronache Terrestri" di Zecharia Sitchin, I^ Edizione Piemme Bestseller, gennaio 2010, pagine 310,311, ISBN 978-88-566-1259-2.

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