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"Gli Angeli, i Grigori e i Nephilim" di Federico Bellini e A.V.

3 febbraio 2018
Posted: 02 Feb 2018 08:12 AM PST

In età Classica
In Talete, come in Eraclito, il mondo è pieno di Dèi, vale a dire di Angeli, mentre per i pitagorici i sogni erano inviati agli uomini dai Geni. Anche Democrito parlava dei Geni abitanti nello spazio, mentre Platone nel Convivio, menziona i dáimōn che, ministri di Dio, sono vicini agli uomini per ispirarli. Porfirio sosteneva che sono gli Angeli a portare a Dio le nostre invocazioni per difenderci dai demoni malvagi, mentre Giambico, elaborò una gerarchia del mondo celeste, sostenendo che gli Angeli innalzano l’uomo dal mondo materiale, mentre i Demoni li spingono ad immergervisi. Per Proco gli Angeli hanno il compito di aiutare l’uomo a tornare a Dio e sono essere buoni che comunicano la volontà degli Dèi.

Nell’antica Mesopotamia
La cultura religiosa dell’area mesopotamica ha elaborato alcune credenze sugli Angeli, indicati con il termine sukkal o sukol, che si protrarranno nei successivi monoteismi. Il ruolo dell’Angelo babilonese è quello di messaggero o inviato del Dio. Altra figura importante è il karibu (lett. "colui che prega, invoca") da cui deriverà il nome giunto nella lingua italiana come "Cherubino". Il karibu viene raffigurato con le mani protese verso il cielo pronto ad intercedere con gli Dèi.

Nella religione Zoroastriana
Gli Angeli ricoprono un ruolo fondamentale nella religione di Zoroastro. Lo Zoroastrimo o Mazdeismo è la religione fondata dal profeta iranico Zarathustra, presumibilmente tra il X e l’VIII secolo a.C. e che avrà notevole influenza sull’ebraismo e il cristianesimo. Tale fede religiosa presuppone l’esistenza di un unico Dio indicato con il nome di Ahura Mazdā (Colui che crea con il pensiero) sapiente, onnisciente e sommo bene il quale all’origine dei tempi creò due Spiriti Superiori (mainyu) più una serie di Spiriti Secondari. Dopo tale creazione, uno dei due Spiriti Superiori, Angra Mainyu (Spirito del Male), si ribellò al Dio unico trascinando sé una moltitudine di essere celesti secondari denominati Daēva, l’altro Spirito Superiore Spenta Mainyu (Spirito del Bene) unitamente ad altri Spiriti secondari indicati come Ameša Spenta, restarono fedeli ad Ahura Mazdā, avviando uno scontro cosmico tra il Bene e il Male di cui la creazione dell’Universo materiale e dell’Uomo ne rappresenterà l’elemento centrale.

Nell’Ebraismo
Il nome biblico per Angelo, Malakh (in ebraico מלאך), acquista il significato di Angelo solo in connessione col nome di Dio, ad esempio "Angelo del Signore", o "Angelo di Dio" (Zac12,8). In altre espressioni sono "figli di Dio", (Gen6,4; Giobbe1,6; Sal89,6) e "Suoi Santi" (Zac14,5). Con riferimento ad alcuni Angeli, il termine italiano che traduce la parola ebraica Elohim è anche dei, concetto che esprime il ruolo di essi come principi celesti. Secondo le interpretazioni dell'Ebraismo, il plurale Elohim (usato talora per indicare senz'altro l'unico vero Dio) viene impiegato talvolta per riferirsi ai Giudici. Gli Angeli chiamati bnēi Elohim o bnēi Elim, un ordine angelico ulteriore, eseguono quanto impartito dagli Angeli Principi Superni. L'Universo, secondo gli Ebrei, è abitato da due categorie di esseri: gli Angeli e gli Esseri Umani. Una corte celeste, con Dio Re e un esercito di ministri attorno a Lui, si trova descritta nel Tanakh e gli Angeli vengono citati quali servi dell'Altissimo: esistono ordini, classi e schiere a capo delle quali viene distinto un angelo principale.

Nel cattolicesimo
Il Cristianesimo ha ereditato la nozione degli Angeli dalla cultura religiosa biblico-ebraica, soprattutto di lingua greca, pur ridisegnandone le figure in accordo con il Nuovo Testamento. La concezione delle gerarchie angeliche si fa risalire alla sistematizzazione che lo pseudo Dionigi Areopagita diede nella sua opera "De coelesti hierarchia" dell'angelologia biblica propria dei padri della chiesa che suddivide gli angeli in nove "cori" detti cori angelici: Angeli, Arcangeli, Archai o Principati, Potestà, Virtù, Dominazioni, Troni, Cherubini, Serafini. Sono tre serie di schiere angeliche composte ciascuna da tre tipologie di Angeli i quali avrebbero funzioni, regole e compiti precisi. Vi è poi un angelo che ha il compito di distruggere questo mondo, l'Angelo dell'Apocalisse, chiamato anche Nemesis, ha un'ala nera e una bianca e nella sinistra tiene una spada senza lama che ha in sé il potere del Bene e del Male.

Nell’Islam
Gli Angeli appartengono al mondo della santità rispettivamente ai Demoni che riguardano l'aspetto del Male e per l'Islamismo l'esistenza degli Angeli è un atto di fede. Nel Corano si distinguono tre specie di esseri celesti con funzioni e caratteristiche diverse. Ci sono gli Angeli - (arabo: ملاك, malāk, pl. ملا ئكة, ma-lāʾika) - i Jinn (sorta di geni) e i Diavoli (shayāṭīn). I primi hanno natura di luce, mentre Jinn e Demoni hanno sostanza di fuoco. Si differenziano inoltre per l'atteggiamento nei confronti dell'uomo. Gli Angeli del Corano non differiscono da quelli dell'Ebraismo e del Cristianesimo, mentre i Jinn hanno una funzione ambigua, dividendosi in un gruppo (maggioritario) più o meno nettamente ostile all'uomo e in un gruppo (minoritario) a lui benevolo, capace di proteggere luoghi e persone.

Creazione degli Angeli
Dio creò gli Angeli con un fuoco divoratore tramite la parola. Vi è una discussione che presenta due opinioni sul giorno della creazione degli angeli, se essa sia avvenuta nel secondo o nel quinto giorno della Creazione stessa: i maestri ebrei affermano come vera la seconda opinione. Molti Angeli possono essere creati o essere cancellati; secondo gli insegnamenti dello Zohar le due tipologie di Angeli suddette, gli Angeli Eterni creati nei primi sei giorni della Creazione e quelli non duraturi che possono essere creati e cancellati in un solo giorno.

Rapporto tra gli Angeli e Dio
Anche il versetto gli Angeli sono tenuti in vita solamente dallo splendore della Sua presenza (Esodo R. 32. 4): essi ricevono il proprio "cibo celeste" nella rivelazione di Dio nella Shekhinah e, nel momento in cui essa scende per nutrirli, si coprono il volto per non osservare a lungo la sua essenza, si racconta infatti che i due figli di Aronne, Nadav ed Abiu, morirono per aver osservato a lungo ed in modo troppo profondo l'Essenza di Dio nella rivelazione della Shekhinah. Nei testi dei profeti del Tanakh vengono descritti molti ordini angelici che salgono assieme alla Shekhinah. Il numero degli Angeli è quasi infinito, si parla di 248 angeli particolari con un legame con la Shekhinah di maggiore rilevanza se messo a confronto con quello degli altri: 248 è il anche il numero dei precetti positivi della Torah rispetto ai 365 precetti negativi, le proibizioni.

Le missioni degli Angeli
Il motivo fondamentale dell'angelologia rabbinica non è quello di trovare intermediari tra Dio e il mondo, poiché non vi è bisogno di tali intermediari, essi sono infatti compresi nell'Unità Divina. Anche attraverso lodi e cantici il vero scopo di essi è la glorificazione di Dio, quindi il compito primario degli Angeli, per gli Ebrei, è quello di onorare Dio, ma anche di portare messaggi agli uomini dotati del grado della profezia, di apportare benedizioni secondo il volere divino o compiere missioni sul piano della Natura e degli Uomini. Un Angelo non può compiere più di una missione nello stesso momento e uno stesso angelo può essere addetto a più missioni e questo benché vi siano caratteristiche precise per ciascuno di essi. Vi sono poi Angeli distruttori, Angeli Misericordiosi, Angeli della Giustizia ed Angeli della Giustizia e della Misericordia assieme: spesso i primi vengono associati alla Giustizia divina nel rigore severo. Ognuna delle 70 Nazioni esistenti e descritte nel Tanakh possiede un Principe Angelico stretto ad essa tranne il popolo d'Israele direttamente stretto e legato a Dio (gli Angeli Michele e Gabriele vengono comunque definiti Angeli Principi di Israele): nel corso della storia può succedere che un principe angelico abbia il dominio invece di un altro e la Nazione corrispondente domini anche sul popolo d'Israele. Vi sono Angeli anche preposti alle nuvole, i tuoni, la pioggia, la grandine, la sapienza, la conoscenza, l'intelligenza, la saggezza, alcuni sono preposti ai venti, altri alla crescita ed alla maturazione dei frutti e degli alimenti vegetali, un angelo è rivolto alla sessualità, un altro ancora contribuisce all'opera dell'embrione, un altro all'utero per il parto, altri ancora elevano le preghiere rivolte a Dio. 30 Angeli accompagnano il Sole di giorno e 34 di notte.

Quando gli Angeli si accoppiarono con le figlie degli Uomini.

6 luglio 2012
06 Luglio 2012.

I Grigori (dal Greco "oi gregoroi", οι Γγρήγοροι, "custodi" o "guardiani") costituiscono, in una versione popolare, un gruppo di angeli caduti citati negli Apocrifi dell'Antico Testamento che si sarebbero accoppiati con donne mortali, dando origine a una razza di ibridi nota come Nephilim, descritti come "giganti", in Genesi 6:4 o "eroi caduti da secoli" (Ez 32:27). Una concezione diversa relativa ai Grigori compare in alcune tradizioni di stregoneria italiana in cui i Grigori si dice provenissero da un antico popolo di provenienza stellare. In Ebraico essi sono chiamati Irin, "Guardiani" e si trovano menzionati nell' Antico Testamento (Libro di Daniele, capitolo 4). Secondo il Libro di Enoch, i Grigori assommano a 200 ma sono ricordati solo i nomi dei loro principali esponenti: Samyaza, che fu il loro capo, Urakabaramil, Akibeel, Tamiel, Ramuel, Dânêl, Chazaqiel (Ezekiel), Saraknyal, Asael, Armers, Batraal, Anane, Zavebe, Samsavil, Ertael, Turel, Yomyael, Azazyel (noto anche come Azazel). "Questi sono i prefetti dei duecento angeli, e i restanti erano tutti con costoro". (Enoch 7:9). Nel Libro di Enoch, i Guardiani sono angeli inviati in apparenza sulla Terra semplicemente per sorvegliare la gente. Essi presero subito a nutrire concupiscenza per le donne che vedevano e, su incoraggiamento del loro capo Samyaza, disertarono in massa per sposarsi e vivere fra gli uomini. I figli nati da queste relazioni sono i Nefilim (nĕfîlîm ), giganti selvaggi che misero a soqquadro la Terra e soggiogarono l'umanità. Samyaza, Azazel e altri ancora fra loro divennero corrotti e insegnarono ai loro ospiti umani a fabbricare armi metalliche, cosmetici e altri prodotti tipici della civiltà, di cui essi s'erano segretamente impadroniti. Ma la gente cominciò a morire e a invocare aiuto dal Cielo. Dio inviò allora il Diluvio Universale per liberare la Terra dai Nefilim, inviando tuttavia Uriel ad avvertire Noè così da non far perire l'intera razza umana. I Grigori furono confinati nelle "valli della Terra" fino al giorno del Giudizio Universale. (Si veda Giuda 1:6) La storia dei Guardiani in Enoch deriva da Gen. 6:1-4 in cui si descrive l' "Origine dei Nephilim" e si ricordano i "figli di Dio" che li generarono: Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro figlie, i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero. Allora il Signore disse: «Il mio spirito non resterà sempre nell'uomo, perché egli è carne e la sua vita sarà di centoventi anni». C'erano sulla terra i giganti (Nephilim) a quei tempi - e anche dopo - quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell'antichità, uomini famosi. (Gen. 6:1-4). Qui, i "figli del Cielo" sono ricordati senza nomi specifici, né funzioni; si può trattare di angeli caduti o semplicemente esseri celesti che si sono accoppiati con donne. Gli angeli furono abbastanza popolari nel folklore ebraico, che sovente li descrive come giganteschi esseri umani che non dormono mai e rimangono sempre zitti. Mentre ci sono Guardiani buoni e cattivi, molte storie riguardano solo quelli malvagi che decadono dal loro stato di grazia allorché prendono "le figlie dell'uomo" come loro partners sessuali. Nei primi culti delle stelle dell'antica Mesopotamia esistevano quattro stelle "reali" (note come Signori) chiamati i Guardiani. Ognuna di esse governava su uno dei quattro punti cardinali noti all'astrologia di ogni tempo. Questa particolare visione del mondo e del cielo risale a circa 3.000 anni fa. La stella di Aldebaran, quando segnava il suo passaggio nell’equinozio d'inverno, assumeva la posizione del Guardiano dell'Oriente. Regolo, durante il solstizio d'estate, assumeva il ruolo di Guardiano del Meridione, così come Antares, nell'equinozio d'autunno, quello del Guardiano dell'Occidente, e infine Fomalhaut, durante il solstizio d'inverno, quello del Guardiano del Settentrione. I primi movimenti mistici ebraici organizzarono i Guardiani in una gerarchia di Arcangeli. In base a questo sistema, i Guardiani erano governati da quattro grandi Guardiani, noti col nome di Michele, Gabriele, Raffaele e Uriele. Nell'Antico Testamento (Daniele 4:13-17) ci si riferisce a loro col termine di Irin, o Guardiani, facendo pensare a un preciso ordine angelico. Nelle prime tradizioni ebraiche, gli Irin erano un ordine superiore di angeli che erano assisi nel supremo Consiglio del Giudizio della Corte Celeste.
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Araqiel: insegnò i "segni della terra" (geomanzia).
Armaros: insegnò come respingere gli incantesimi.
Azazel: insegnò l'arte dei cosmetici.
Barqel: insegnò l'astrologia.
Ezequeel: trasmise la conoscenza delle nuvole.
Gadreel: insegnò come fabbricare armi da guerra.
Kokabeel: insegnò il mistero delle stelle.
Penemue: insegnò la scrittura.
Sarie: insegnò a conoscere la Luna.
Semjaza: insegnò incantesimi tramite erbe.
Shamshiel: insegnò a conoscere il Sole.
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Sono questi stessi gli angeli cui ci riferisce come ai "Figli degli dèi" nel Libro del Genesi. Secondo la mitologia cristiana (che si rifà a quella ebraica) i loro "peccati" avrebbero riempito con violenza la Terra e il mondo sarebbe stato distrutto dal Diluvio Universale come risultato del loro intervento maligno.
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I Figli degli Angeli e degli Uomini, i Nephilim
L'appellativo Nephilim presente nell'Antico Testamento (Torah), in diversi libri non canonici del Giudaismo e in antichi scritti cristiani, si riferisce ad un popolo creato dall'incrocio tra i "figli di Dio" (benei elohim) e le "figlie degli uomini". Nella Bibbia la parola nephilim viene spesso tradotta come giganti o titani, mentre in altre traduzioni si preferisce mantenere il termine nefilim. L'origine dei Nephilim comincia con una storia di angeli caduti. Shemhazai, un angelo di alto rango, comanda una setta ribelle di angeli in una discesa sulla Terra per istruire gli umani nella conoscenza del bene. La tutela viene portata avanti per pochi secoli, ma presto gli angeli cominciano a sedurre le femmine umane. Dopo essersi intrattenuti piacevolmente con loro, gli angeli caduti istruirono le donne nella magia e nello spergiuro, si accoppiarono con loro, e diedero luogo ad una progenie ibrida: i Nephilim. I Nephilim erano giganteschi nella loro statura. La loro forza era prodigiosa ed il loro appetito immenso. Dopo aver divorato tutte le risorse della razza umana, cominciarono a mangiare esseri umani. Questi Nephilim attaccavano ed opprimevano gli umani ed erano la causa di massicce distruzioni sulla Terra. Alcune versioni parlano di eroi famosi, guerrieri caduti o ancora angeli caduti e un'ennesima traduzione potrebbe essere quelli che sono precipitati giacché il nome deriva dalla radice semitica nafal, che significa cadere. Nella Genesi (6:1-8) si legge: « 1 Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla terra e nacquero loro figlie, 2 i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e ne presero per mogli quante ne vollero. 3 Allora il Signore disse: «Il mio spirito non resterà sempre nell'uomo, perché egli è carne e la sua vita sarà di centoventi anni». 4 C'erano sulla terra i Giganti (Nephilim) a quei tempi - e anche dopo - quando i figli di Dio si univano alle figlie degli uomini e queste partorivano loro dei figli: sono questi gli eroi dell'antichità, uomini famosi. 5 Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni disegno concepito dal loro cuore non era altro che male. 6 E il Signore si pentì di aver fatto l'uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo. 7 Il Signore disse: «Sterminerò dalla terra l'uomo che ho creato: con l'uomo anche il bestiame e i rettili e gli uccelli del cielo, perché sono pentito d'averli fatti». 8 Ma Noè trovò grazia agli occhi del Signore.»


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