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L'UFO di Genova del 1608. (Fonte: dalla rete) |
28 Settembre 2012.
L'anno del Signore 1608 (Samuel de Champlain fondò la città di Quebec alla foce del fiume San Lorenzo, in Canada, e nella seconda decade del mese di Settembre fu fondata l'Università di Oviedo, in Spagna) è menzionato spesso dagli appassionati di Ufologia in quanto si ricorda uno dei più importanti avvistamenti di UFO della storia d'Italia: l'UFO di Genova, un evento straordinario, ante litteram nella letteratura ufologica, che possiamo definire un caso di Microstoria del fenomeno UFO.
Era il mese di Agosto del 1608, si suppone che facesse caldo, e molti genovesi (in genovese: zeneixi) si trovavano in strada o a ridosso della costa; ad un tratto "nel mare genovese vengono visti affiorare fino all'ombelico esseri con figura umana e braccia coperte di squame con 2 serpenti volanti in mano. Molti colpi di cannone [sparati all'indirizzo degli strani esseri] non sortiscono alcun effetto."
Nello stesso periodo furono avvistati a Nizza "strani oggetti nel cielo che gettano sangue sulla terra."
"Sul fare del tramonto del 5 Agosto 1608, gli abitanti di Nizza vedono comparire in cielo tre forme luminose che si muovono molto velocemente, dirigendosi sulla città. Giunte sulla verticale della fortezza, le tre luci si fermano di colpo e scendono lentamente, compiendo evoluzioni, fino ad un metro circa dalla superficie del mare. (...) Stazionando praticamente immobili sopra le onde, i tre oggetti, di forma ovoidale allungata e piatta e sormontati da una specie di pennone (che oggi potremmo chiamare antenna), fanno come ribollire l'acqua, con intensa emissione di vapore color arancio-ocra; il tutto accompagnato da un grande fragore."
Il 15 Agosto del 1608 nel porto di Genova "appaiono tre carrozze ognuna trainata da sei figure di fuoco simili a draghi con serpenti che lanciano urla spaventose. Le chiese si riempiono di supplicanti. Vennero indetti digiuni e processioni."
Tra tutti i resoconti ne emerge uno in Provenzale (antico dialetto francese di derivazione neolatina) datato 1608 e intitolato "Discorso sui terribili e spaventosi segni sparsi sul mare di Genova".
"Ai primi d'Agosto del 1608 - si legge nel testo - avvennero due grandi prodigi: la pioggia di sangue caduta su Nizza ed altre località costiere (della Provenza) e l'apparizione in cielo di due uomini, duellanti più volte tra loro. Questi ultimi sono stati osservati per tre giorni, con grande stupore, sull'isola di Martigues, a cinque leghe da Marsiglia. I prodigi, che ci sono apparsi, sono senza dubbio opera di messaggeri celesti, che preannunciano future disgrazie e ci invitano a correre ai ripari, mediante preghiere e digiuno, al fine di placare l'ira di Dio, che ogni giorno offendiamo. Perfino gli antichi romani, non appena scorgevano presagi celesti, facevano sacrifici agli dèi per placarne la collera. E noi che siamo cristiani (e quindi allevati in una migliore scuola), dobbiamo pentirci e supplicare umilmente l'Onnipotente affinché perdoni i nostri errori e affinché i castighi, preparati dalla giustizia divina, siano allontanati dalla Santa Misericordia."
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