21 Luglio 2011.
"La verità, quando la nascondi, diventa il tuo peggior nemico; se la riveli, essa è invece la tua amica migliore."
Colonnello Philip J. Corso
La notte del 1° Luglio 1947 a Roswell, una località nel deserto del Nuovo Messico, durante un violentissimo temporale con lampi e tuoni che illuminavano a giorno il paesaggio, apparvero delle strane tracce sui radar della Base Aerea del 509° Stormo Bombardieri. Le tracce comparivano in un angolo dello schermo, lo attraversavano ad una velocità neanche lontanamente immaginabile per gli aerei militari dell'epoca (ma anche per gli attuali caccia intercettori), compiendo manovre e cambiamenti di rotta fulminei, per poi scomparire nell'angolo opposto. Questo fatto, apparentemente inspiegabile, costrinse i controllori radar ad una verifica delle attrezzature, imputando il cattivo funzionamento ai campi elettromagnetici generati dal temporale. Ma un'analisi accurata permise di escludere qualsiasi tipo di guasto, lasciando i controllori radar sconcertati, poiché quelle tracce ormai indicavano chiaramente qualcosa di reale, ma pericolosamente sconosciuto e molto probabilmente ostile, che stava effettivamente attraversando il loro spazio aereo.
Philip J. Corso (22 maggio 1915 – Jupiter, Florida, 16 luglio 1998) è stato un ufficiale statunitense. Prestò servizio nell'esercito degli Stati Uniti dal 23 febbraio 1942 al 1º marzo 1963, e raggiunse il grado di Tenente colonnello.
"l giorno dopo Roswell"
Nel 1997 Philip Corso pubblicò il suo libro Il giorno dopo Roswell (in inglese: The Day After Roswell), scritto in collaborazione con William J. Birnes, in cui affermò di aver gestito a partire dal 1961 i materiali raccolti a Roswell nel 1947, nel contesto di un progetto tecnico finalizzato di retroingegneria. Autorizzato a ciò dall'ordine del suo diretto superiore generale Arthur Gilbert Trudeau del Pentagono, egli avrebbe contribuito a "impiantare" parzialmente la ricaduta dei frammenti di tecnologia extraterrestre acquisiti dall'UFO crash di Roswell e successivi nei colossi dell'industria USA: dall'IBM alla Hugues Aircraft, dalla Bell Labs alla Dow Cornig. Tutto ciò avrebbe portato ad alcune acquisizioni sotto gli occhi di tutti ma in realtà di matrice o input extraterrestri, quali ad esempio il laser, le fibre ottiche, la visione notturna a raggi infrarossi, le fibre super tenaci (kevlar) e i microcircuiti integrati.
Tratto dal libro "Il giorno dopo Roswell di Philip J. Corso"
Agli occhi dei militari l'UFO sembrava l'effetto di un atterraggio forzato,piuttosto che di un crash,in quanto l'unico danno visibile era uno squarcio rettilineo sull'intera fiancata dello scafo,la cui inclinazione risultava di 45° rispetto al terreno. Poteva essere un aereo pensarono, ma diverso da quelli noti. Era piccolo e somigliava più ad un vecchio prototipo di ala volante del costruttore di aerei Curtiss piuttosto che ad un'ellisse o ad un disco volante. Sul bordo posteriore dell'ala spiccavano due piccole derive verticali e divergenti.Accostandosi il più possibile,senza intralciare quelli che controllavano la radioattività,videro delle piccole sagome grigio scuro,lunghe 1 metro e 20,1 metro e 40 che giacevano al suolo,in totale ne contarono 5.
Quando si avvicinarono per vedere l'interno,si accorsero che all'interno c'era una luce sinistra che pioveva dalla parte più alta dello scafo,ma non era elettrica ne naturale,una fonte indefinita ma intensa,si pensò subito che fosse qualche invenzione dei Russi. In quel momento qualcuno urlò di averne trovato uno vivo(la storia iniziale viene raccontata da Steve Arnold e Jesse Marcel che accorsero per primi sul posto),mentre si dibatteva Steve Arnold dichiarò che i lamenti dell'essere gli provenivano direttamente nel cervello, le sue orecchie non udirono alcun suono, una delle sentinelle urlò ad uno degli esseri che stava scappando su di un pendio di fermarsi,ma gli uomini aprirono il fuoco e lo uccisero.L'Ufficiale incaricato diede l'ordine di non far entrare nessun civile e nemmeno la polizia locale,e di caricare tutto sui camion e far sparire qualunque traccia dello schianto dell'UFO,in quel posto non era successo niente,tutto doveva ritornare come prima(peccato che alcuni civili riuscirono comunque a recuperare qualche frammento e renderlo noto all'opinione pubblica).Da questo momento inizia il Cover-up facendo credere a tutti che al suolo sia sia schiantato un pallone d'alta quota per ricerche metereologiche.
Tutti i civili che videro qualcosa vennero "comprati" dal governo per nascondere l'accaduto. Corso tornò in America nel 1947,dopo che era stato in Italia,e si stabili' nella base di Fort Riley,dopo alcuni mesi arrivarono alla base un carico proveniente da Fort Bliss,in Texas e diretti all'Air material Commad presso la base Wright Field nell'Ohio,nei ruollini di carico non c'era niente di strano(erano stati segnati componenti di aerei),anche se stavano viaggiando nella direzione sbagliata,perchè normalmente quei materiali venivano spediti da Wright Field alle basi operative come Fort Bliss e non viceversa.Una notte mentre era di ronda per controllare i vari circoli della base, venne avvicinato da una guardia,che piuttosto spaventata gli disse di guardare all'interno di alcune casse,la stessa affermò anche, che quasi tutti nella base viderò quello che c'era dentro,incuriosito Corso(a quel tempo era Maggiore)entrò nel magazzino e apri' una di queste,e vide questo:
"All'interno vi era uno spesso contenitore di vetro con un denso liquido azzurro,simile all'additivo "gel" per i carburanti diesel.L'oggetto era sospeso nel liquido, perché non poggiava sul fondo. Era morbido e lucido come il ventre di un pesce.Inizialmente pensò che si trattasse della salma di un bambino,ma non lo era,era una figura dalle sembianze umane,alto circa 1 metro e 20,con braccia,delle strane mani a 4 dita (non vedeva il pollice),esili gambe e piedi ed una sproporzionata testa a forma di lampadina,il cui mento sembrava la navicella trasportata sotto un dirigibile.Non sapeva definire se si trattasse di pelle,in quanto sembrava che l'intera superficie del corpo fosse interamente ricoperta da una specie di tuta sottilissima.Gli occhi dovevano essere rivolti all'indietro, perché non si riusciva a vedere l'iride o le pupille,ne altri elementi in comune con l'occhio umano.Le orbite erano enormi,di forma allungata e puntavano verso il piccolo naso,che in realtà altro non era che un'escrescenza.Il cranio era sproporzionato che tutti i lineamenti erano disposti frontalmente ed occupavano solo una piccola area circolare nella parte inferiore della testa.Le orecchie quasi non esistevano,le guance non erano definite e mancavano sia le sopracciglia sia la peluria facciale.La creatura aveva una piccola fessura piatta,completamente chiusa,simile più ad una piega o ad una rientranza fra il naso e la parte inferiore di un viso privo di mento,piuttosto che ad una bocca vera e propria.Il corpo non presentava lesioni o segni causati da incidente,niente sangue,gli arti sembravano intatti e non si notavano lacerazioni della pelle o su quella specie di tuta grigia."
All'interno della cassa trovò un documento dello spionaggio dell'Esercito,che descriveva la creatura come passeggero di un velivolo che si era schiantato nei pressi di Roswell,nel New Messico all'inizio della settimana.E un foglio di accompagnamento per l'ufficio accettazione dell'Air Material Command a Wright Field,che indicava la destinazione del cadavere,ovvero il Reparto di Patologia dell'Ospedale Militare Walter Reed,dove sarebbero stati custoditi i resti dopo l'autopsia (il famoso Santilli Footage).
Nei giorni e nelle settimane successive al recupero il personale dell'Intelligence dell'Esercito esaminò accuratamente tutta la zona intorno a Roswell, per cancellare ogni traccia relativa all'incidente. Mac Brazel, l'allevatore nella cui proprietà avvenne l'incidente, venne minacciato di morte e costretto al silenzio. Da quel momento cominciò a ritrattare la storia, già comunicata con dovizia di particolari agli amici ed alla stampa locale, dichiarando di essersi sbagliato su quanto aveva visto nel deserto, avvallando la storia che i rottami da lui raccolti appartenevano ad un pallone meteorologico, anzichè ad un nave spaziale extraterrestre.
Ecco il rapporto dell'F.B.I. sul caso di Roswell. Secondo il rapporto dell'Fbi del 22 marzo 1950, che cita una fonte dell'aviazione militare americana, tre dischi volanti, del diametro di circa 16 metri, sono effettivamente stati ritrovati in New Mexico. "Ogni disco - recita il rapporto - era occupato da tre corpi di forma umanoide alti meno di un metro, vestiti con tessuto metallico a trama molto fitta. Ogni corpo era avvolto in una specie di bendaggio simile alle tute anti gravità usate dai piloti collaudatori". Il rapporto dell'agente Guy Hottel si conclude sottolineando come i dischi potrebbero essere precipitati per le interferenze elettroniche causate dai radar militari di grande potenza che si trovavano nella zona del ritrovamento.
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Rapporto dell FBI che parla dell'U.F.O. crash a Roswell
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Sul sito internet Youtube.com è possibile reperire alcuni video contenenti l'intervista al Colonnello Philip J. Corso, autore del libro "The Day After Roswell" , rilasciata alla testata "UFO DOSSIER X - Incognite, Alieni, Enigmi dell'Universo", nel corso del quale l'ex militare fornisce un'ampio resoconto dei fatti accaduti a Roswell quel lontano 1 Luglio 1947.
Linkografia
Bibliografia
- Corso Philip J. & Birnes William J., Il giorno dopo Roswell, Futuro edizioni, Guidonia Montecelio (RM) - 1998.
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