La soggezione psicologica dell'umanità nei confronti del fenomeno Ufo e alieni.

5 agosto 2024
Palermo, 5 agosto 2024. 

Nei romanzi di fantascienza e nei suoi saggi l’autore Francesco Toscano suggerisce che la soggezione psicologica dell'umanità nei confronti del fenomeno UFO e degli alieni derivi da una combinazione di fattori, tra cui la consapevolezza della nostra piccolezza nell'universo, la paura dell'ignoto e la possibilità che la nostra storia e le nostre origini siano state fraintese. 
● L'immensità dell'universo e la vastità delle conoscenze degli alieni enfatizzano la nostra piccolezza. Nelle sue storie, Toscano descrive l'umanità come "svuotata di ogni suo originario significato" di fronte alla vastità dell'universo e alla potenza delle civiltà aliene. La capacità degli alieni di viaggiare attraverso lo spazio-tempo, manipolare la genetica e utilizzare tecnologie avanzate ci rende consapevoli dei limiti della nostra comprensione e del nostro controllo sulla realtà. 
● La paura dell'ignoto alimenta la soggezione. Toscano descrive reazioni di terrore, panico e sconforto quando i personaggi si trovano faccia a faccia con gli alieni e le loro tecnologie incomprensibili. Questa paura è ulteriormente amplificata dalla rappresentazione degli alieni come esseri potenti e spesso ostili, capaci di rapire, manipolare e persino distruggere gli esseri umani a loro piacimento. 
● La possibilità che la nostra storia sia stata plasmata da forze extraterrestri mette in discussione la nostra comprensione del mondo. Le fonti prese in esame esplorano l'ipotesi degli antichi astronauti, suggerendo che civiltà aliene abbiano visitato la Terra in passato, influenzando lo sviluppo della civiltà umana. Questa idea, se vera, scuote le fondamenta delle nostre credenze su Dio, la creazione e il posto dell'umanità nell'universo. In sintesi, le opere di Toscano suggeriscono che la soggezione psicologica dell'umanità nei confronti del fenomeno UFO e degli alieni scaturisca dalla nostra vulnerabilità di fronte a forze che non comprendiamo appieno e che potrebbero mettere in discussione la nostra stessa identità come specie. 
In particolare nel romanzo "E un giorno mi svegliai": 
● La rivelazione che l'umanità potrebbe essere il risultato di un esperimento alieno genera un profondo senso di smarrimento. Il protagonista, Salvatore, si sente "svuotato" quando realizza che l'umanità potrebbe essere il frutto di un esperimento genetico condotto dagli Anunnaki, antichi astronauti provenienti dal pianeta Nibiru. Questa scoperta mette in crisi la sua fede in un Dio creatore e lo lascia con un senso di vuoto esistenziale; 
● La consapevolezza della nostra inferiorità tecnologica e fisica rispetto agli alieni alimenta un senso di impotenza. I Malachim, sudditi degli Anunnaki, possiedono capacità che gli umani possono solo sognare: telepatia, telecinesi, viaggi interstellari, manipolazione genetica. Di fronte a tali poteri, gli umani si sentono come "cavie da laboratorio", "carne da macello", "mucche da mungere";
● L'indifferenza e l'ostilità di alcune razze aliene, come i Rettiliani, amplificano la paura e il senso di vulnerabilità. I Rettiliani vengono descritti come creature crudeli che rapiscono gli umani per usarli come fonte di energia spirituale. La loro semplice presenza suscita terrore e disgusto, spingendo gli umani a sentirsi come "bestie" in gabbia, in costante pericolo di vita; 
● La consapevolezza che la verità sul fenomeno UFO è nascosta al grande pubblico crea un senso di sfiducia e paranoia. Salvatore si rende conto che i governi mondiali sono a conoscenza della presenza aliena, ma la tengono segreta per evitare il panico. Questo "cover-up" alimenta la sensazione che forze potenti e sconosciute stiano manipolando gli eventi, lasciando gli individui con un profondo senso di impotenza e sospetto. 

In definitiva, le fonti mostrano come la soggezione psicologica nei confronti del fenomeno UFO e alieni derivi dalla consapevolezza della nostra fragilità e ignoranza di fronte a forze incommensurabilmente più grandi e antiche. L'incontro con l'ignoto, soprattutto quando questo si rivela potente e potenzialmente ostile, mette in discussione le nostre certezze più profonde e ci costringe a confrontarci con la nostra vulnerabilità esistenziale.

Cordiali saluti, Francesco Toscano, autore ed editore.

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