Resoconto di una visione di George Washington
In un articolo apparso sul quotidiano statunitense National Review Vol. 4, N° 12, del Dicembre 1880, il cronista Wesley Bradshaw narra di un suo incontro - avvenuto anni prima - con Anthony Sherman, un ufficiale che fu al servizio del generale Washington. Sherman gli confidò che nel 1777, il “padre della patria” ricevette la visita di una strana donna, che apparve nella sua stanza mostrandogli una visione di quello che sarebbe accaduto in futuro agli Stati Uniti. Certe significative similitudini fra tale presunta esperienza di Washington e quelle di persone rapite dagli alieni (esseri che appaiono e scompaiono, fumo che sale dal pavimento, visioni di un futuro apocalittico) fanno riflettere, ancor più, dato il particolare momento storico in cui l’episodio avvenne. Infatti, nonostante le numerose vittorie riportate dalla colonie, la guerra d’indipendenza americana contro la Gran Bretagna (iniziata nel 1774) era in stallo, e lo stesso anno in cui venne proclamata la Dichiarazione di Indipendenza (1776) gli Inglesi occupavano ancora New York e Philadelphia. Le sorti del conflitto erano incerte e fu in quei drammatici frangenti che Washington ricevette la misteriosa visita, cui egli diede un valore prettamente religioso e misterico, cosa apparentemente ovvia, data l’epoca. Washington fu, consapevolmente o meno, fautore di un destino che per gli Stati Uniti era già stato pianificato o previsto da tempo. Ma da chi? E perché? L’ultima volta che vidi Anthony Sherman fu il 4 Luglio 1859, ad Independence Square. Aveva 99 anni, ed era ormai molto debole. Ma nonostante l’età avanzata, i suoi occhi offuscati si riaccesero quando volse lo sguardo alla Independence Hall, forse per l’ultima volta. “Entriamo nella hall - mi disse - voglio parlarti di un strano avvenimento occorso a George Washington. Io sono l’ultima persona viva a conoscere questo fatto, e se vivrai abbastanza a lungo, vedrai tutto verificarsi. Dall’inizio della Rivoluzione (contro gli Inglesi, N.d.R.) abbiamo avuto fasi di alterna fortuna. Ma il nostro periodo più buio, credo, fu quando Washington, dopo diversi capovolgimenti di fronte, fu costretto a ritirarsi a Valley Forge, dove si prefiggeva di passare l’inverno del 1777. Ah! Io ho visto spesso il volto del nostro amato comandante consumato dalle responsabilità, mentre conversava con un suo ufficiale di fiducia sulle condizioni dei suoi poveri soldati. Sicuramente avrai sentito parlare della storia di Washington che va nel boschetto per pregare. Bene, quella storia è vera, anzi, egli era solito recarsi spesso a pregare in segreto per ottenere aiuto e conforto da Dio. Un giorno, lo ricordo bene, il vento gelido fischiava attraverso i rami spogli degli alberi, sebbene il cielo fosse privo di nubi e il sole brillasse. Washington era rimasto solo nel suo alloggio quasi tutto il pomeriggio. Quando ne uscì fuori, notai che il suo volto era ancora più pallido del solito, sembrava riflettere su qualcosa di grave importanza. Mandò l’attendente a chiamare i suoi ufficiali di fiducia. Dopo una conversazione preliminare di circa mezz’ora, Washington, fissando gli ufficiali con uno strano sguardo di dignità che solo lui sapeva avere, disse: “Non so se quanto mi è accaduto va imputato all’ansietà della mia mente, o a cos’altro, ma questo pomeriggio, mentre sedevo a questo stesso tavolo nello scrivere un dispaccio, ho avuto una strana sensazione di turbamento. Ho alzato lo sguardo e ho visto, in piedi di fronte a me, una donna dalla singolare bellezza. Ero molto sorpreso, dato che avevo impartito l’ordine preciso di non essere disturbato, e quindi mi ci sono voluti alcuni secondi prima di riuscire a formulare una domanda, chiedendo alla donna la causa della sua presenza”. “Mi sono sentito come paralizzato” “Ho ripetuto la domanda due, tre volte, ma non ho ricevuto alcuna risposta dalla misteriosa visitatrice, eccetto un leggero movimento degli occhi. Poi la mia bocca si è bloccata e mi sono sentito come paralizzato. Non riuscivo a pensare, né a muovermi. D’un tratto ho udito una voce dire: ‘Figlio della Repubblica, guarda e impara’, e al contempo la mia visitatrice ha steso il suo braccio verso Est. Allora ho visto dei pesanti vapori bianchi innalzarsi ad una certa distanza, strato dopo strato. Il vapore lentamente si è dissipato, e davanti ai miei occhi si è presentata una strana scena. Dinnanzi a me giacevano sparse in una vasta pianura tutte le nazioni del mondo - Europa, Asia, Africa, e America. Ho visto, tra l’Europa e l’America, i flutti dell’Oceano Atlantico schiumeggiare, e tra l’Asia e l’America giaceva il Pacifico. ‘Figlio della Repubblica - ha ripetuto la voce di prima - guarda e impara’. In quel momento ho visto un essere oscuro, simile ad un Angelo, ritto, o meglio fluttuante, nell’aria vuota, sospeso tra l’Europa e l’America. Egli ha preso dell’acqua dall’Oceano, tenendola nel cavo delle mani, e ne ha spruzzato parte sopra l’America con la sua mano destra, e parte sull’Europa con la sinistra. Immediatamente due nubi sono sorte da questi due Paesi, e si sono riunite in una nel mezzo dell’Oceano. Per un istante la nuvola è rimasta stazionaria, poi si è mossa lentamente verso Ovest, fino a quando non ha avviluppato l’America nelle sue spire oscure. Accecanti fulmini la illuminavano ad intervalli, ed io ascoltavo i sommessi lamenti e i pianti delle genti d’America. Una seconda volta l’Angelo nero tirò fuori l’acqua dall’Oceano e la sparse come fece in precedenza. La nube oscura venne dunque richiamata nel mezzo dell’Oceano, dove si inabissò, svanendo alla vista tra i flutti. Per la terza volta ho udito la misteriosa voce dire: ‘Figlio della Repubblica, guarda e impara’. Ho fissato lo sguardo verso l’America, e ho visto villaggi e città sorgere una dopo l’altra, fino a quando l’intero Paese, dall’Atlantico al Pacifico, ne rimase costellato. Nuovamente la voce misteriosa: ‘Figlio della Repubblica, la fine del secolo giunge, guarda e impara’. A tali parole l’Angelo nero ha volto lo sguardo verso Sud, e dall’Africa ho visto uno spettro, presagio di sventure, sorgere e avvicinarsi alla nostra patria. Si aggirò lento e furtivo sopra ogni città e paese. Gli abitanti di questi mossero guerra gli uni contro gli altri. Mentre continuavo a guardare, vidi un Angelo luminoso, sulla cui fronte v’era una corona di luce con incisa la parola ‘Unione’, portare la bandiera Americana, che pose tra le nazioni divise, dicendo: ‘ricordatevi che siete fratelli’. Istantaneamente, gli abitanti dei paesi e città gettarono via le armi, tornando di nuovo amici, riuniti attorno allo stendardo nazionale”. “Di nuovo ho sentito la voce misteriosa dire: ‘Figlio della Repubblica, guarda e impara’. D’improvviso l’Angelo nero si portò una tromba alla bocca e suonò tre squilli distinti; e prendendo nuovamente l’acqua dall’Oceano, la sparse sull’Europa, Asia e Africa. Quindi i miei occhi videro una scena spaventosa: da ognuno di questi Paesi sorsero nuvole scure, che presto si riunirono in una sola. E attraverso questa massa di nubi brillava una fosca luce rossa, che proveniva da quelle che riconobbi come orde di uomini armati, i quali, muovendosi con la nube, marciavano per terra e salpavano per mare verso l’America, che era completamente avvolta dalle suddette nubi. Ed io vidi fiocamente queste imponenti armate devastare l’intero paese, bruciare i villaggi, i paesi e le città che avevo visto sorgere in precedenza. Quindi le mie orecchie udirono il rombo dei cannoni, il clangore delle spade, e i pianti e le urla di milioni in combattimenti mortali. E di nuovo la voce misteriosa: ‘Figlio della Repubblica, guarda e impara’. Quando la voce si zittì, l’oscuro Angelo nero portò una volta ancora la tromba alle labbra, suonando una lunga nota terrificante. Instaneamente la luce di mille soli brillò dall’alto su di me, perforando e spezzando in mille frammenti l’oscura nube che avviluppava l’America. Nello stesso momento l’Angelo sulla cui fronte brillava la parola ‘Unione’ e che aveva la nostra bandiera in una mano e la spada nell’altra, discese dai cieli assistito da legioni di spiriti bianchi. Questi immediatamente si unirono agli abitanti dell’America, che erano ormai vicini alla sconfitta, e questi d’improvviso ripresero coraggio, serrarono nuovamente i ranghi spezzati e rinfocolarono la battaglia. “Fino a quando dureranno le Stelle” Di nuovo, attraverso il terribile frastuono della battaglia, udii la voce dire: ‘Figlio della Repubblica, guarda e impara’. Come la voce si zittì, l’Angelo nero per l’ultima volta prese l’acqua dall’Oceano e la spruzzò sull’America. Istaneamente la nube oscura tornò indietro, assieme alle armate che aveva portato, lasciando gli abitanti del paese vittoriosi. Così, ancora una volta, vidi i villaggi, i paesi e le città sorgere dove erano in precedenza, fino a quando l’Angelo di luce, piazzando nel mezzo del paese lo stendardo azzurro che portava, gridò a gran voce: ‘Fino a quando dureranno le stelle, e i Cieli faranno scendere la rugiada sulla Terra, fino ad allora l’Unione durerà’. Quindi si tolse dalla fronte la corona su cui era scritta la parola ‘Unione’ e la pose sopra lo stendardo, e la gente si inginocchiò, dicendo ‘Amen’. La scena istantaneamente iniziò a scomparire e a dissolversi, ed infine non vidi altro che le volute di vapore che stavo osservando all’inizio. Anche il vapore svanì, e una volta ancora mi trovai a osservare la mia visitatrice che, con la stessa voce che avevo sentito in precedenza, mi disse: ‘Figlio della Repubblica, quello che hai appena visto va così interpretato: tre grandi pericoli minacceranno la Repubblica. Il più spaventoso è il terzo’. Con queste parole la donna svanì, e io mi alzai dalla mia sedia e capii che mi era appena stata mostrata una visione che illustrava la nascita, lo sviluppo e il destino degli Stati Uniti d’America”. Il vecchio Sherman sospirò. “Queste, amico mio - concluse il venerabile narratore - furono le esatte parole che io udii personalmente dalle labbra di George Washington, e l’America farebbe meglio a farne tesoro”.
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