Tratto da “La Nazione del 28/10/54 “
“ Firenze ore 14.20. La storia dei “ dischi ” è cominciata per noi alle 14.30. A quell’ora infatti il laureando di ingegneria Alfredo Jacopozzi abitante in via Tito Speri, ci ha telefonato, dicendo una cosa non certo nuova in questi ultimi tempi : dicendo cioè che aveva visto nel cielo di Firenze diversi dischi volanti: “ Sono a coppie, ha precisato, la prima coppia è passata alle 14,20 e avevano forma di ala, sembravano due gabbiani nitidissimi in volo…Quelli della seconda coppia sono passati alcuni secondi dopo ed erano a forma di goccia d’acqua. L’ultima coppia è passata alle 14,29: erano velocissimi, ma io ho seguito tutto con il binocolo e sono in grado quindi di descrivere abbastanza bene gli oggetti... “ Era solo? “ No. Qui con me sono altre persone che possono testimoniare…” Ci dica, per favore i nomi..”Piero Giuggioli. Silvano del Rosso. Enzo Giannoni. Gino Pianuri. Piero Pratesi.” Basta, basta, cosa hanno visto ? “Quello che ho visto io… i dischi sono sfrecciati veloci. Io ho preso il tempo contando mentalmente. Per percorrere un angolo di circa 90 gradi la prima coppia ha impiegato 29 secondi e la seconda coppia molto meno circa 15 secondi…hanno perso della strana bambagia che ora si vede oscillare nel cielo - Ma attenzione…!- Cosa c’è?- Qui mi dicono che dalla finestra li vedono passare ancora- Ne è sicuro?- Sicurissimo.- Allora ci scusi tanto andiamo anche noi a vedere- E’ stato così che, dopo aver fatto varie rampe di scale di corsa, ci siamo affacciati sopra i tetti di via Ricasoli. Erano con noi altre persone. Cosa abbiamo visto ?
In un primo tempo, niente. Ovvero il bel cielo sereno di una buona giornata d’autunno. Poi in mezzo al cielo è apparsa la “ cosa”. Una cosa bianca, tonda, lucida, immobile con tutta l’aria dei palloncini che sfuggono ai venditori nella calca delle fiere paesane e che sono destinati alla breve gloria di un volo che finisce in genere con uno scoppio. Cercavamo di attribuire alla cosa un valore eccezionale, ma non ci riuscivamo. Era un palloncino e basta.
Sennonché ad un tratto, tra l’oggetto fermo e la cupola del duomo, è sfrecciato rapidamente proveniente, diciamo dalle Cascine diretto a Rovezzano, un altro palloncino bianco. Velocissimo. Molto più veloce di un aereo: molto meno di una stella filante. Poi è passato un altro disco poi un altro ancora. Ne abbiamo contati sei. Abbiamo cioè, per la precisione, contato sei palloncini che andavano a velocità eccezionale. Inoltre possiamo testimoniare di avere visto cascare dall’alto degli strani “ fiocchi” bianchi che sembravano semi di piante anemofile.
Intanto le telefonate continuavano. Tra l’altro una voce femminile, molto concitata ha detto che a Sesto Fiorentino sono successe cose molto strane: Qualcuno aveva visto un disco aprirsi e dividersi in tre pezzi che avevano proseguito la corsa l’uno indipendentemente dall’altro. Ma subito dopo il passaggio dei tre oggetti, sul cielo, erano state notate come delle ragnatele lucenti che cadevano lentamente al suolo: tali regnatele si erano posate sugli alberi, sui fili della luce, un po’ dappertutto.
-Venga qui a vedere, se non ci crede, ha detto la signora, la ragnatela c’è ancora…Un cronista è partito per Sesto con l’incarico di portare al giornale la ragnatela. L’incarico è stato assolto. Abbiamo allora telefonato al Signor Jacopozzi e lo abbiamo informato di quanto era stato notato a Sesto, in modo da poter fare degli utili raffronti. Dalla nostra frettolosa indagine è risultato questo: che anche il signor Jacopozzi aveva seguito le evoluzioni dei misteriosi fiocchi e ne aveva visto uno che si era posato sopra un filo della luce .- Guardi se riesce a prenderlo abbiamo detto. Mi ci provo..Altre telefonate ancora. Un cittadino ci ha raccontato una scena semiumoristica che si è svolta allo stadio Comunale dove si stava giocando una partita di allenamento, tra la squadra della Pistoiese e la Fiorentina.- Anche lì dischi?- Non so cosa siano.- So che ci sono degli oggetti bianchi che volteggiano nell’aria sembrano piume. Speriamo bene…Speriamo che non siano Marziani tifosi..Altri cittadini ci hanno avvertito che in molte strade si erano formati dei veri e propri assembramenti di persone che stavano incuriositi, e magari intimoriti, a naso in su. Un impiegato della Selt Valdarno ha detto di avere ricevuto a sua volta una telefonata da certi operai che stanno facendo lavori nei pressi di Monghidoro. Anche lì dischi. Anzi un disco solo, ma in compenso grosso come una casa e velocissimo. Altezza circa diecimila metri.
Psicosi? Allucinazione collettiva? Difficile dare un giudizio così sui due piedi. Tanto più che tutta la città sembra aver perso la testa. E sulla bilancia c’erano quei diecimila spettatori dello stadio comunale che pesavano non poco. Spettatori che di sfere, senza dubbio, se ne intendono.
Fonti: La Nazione del 28/10/54
alla torsione. Al riscaldamento imbrunisce lasciando un residuo fusibile e trasparente. Il residuo fusibile spettrograficamente mostra contenere prevalentemente : Boro, Silicio, Calcio e Magnesio. Sostanza a struttura macromolecolare probabilmente filiforme. In linea puramente ipotetica, la sostanza esaminata nella scala microchimica potrebbe essere: un vetro borosilicico. “
Il direttore dell’Istituto, professor Giovanni Canneri.
Lo scienziato, logicamente, non ha voluto aggiungere altro. Si è limitato all’analisi del materiale sottoposto al suo studio.” Fonti: La Nazione 28/10/1954
Misteriosi oggetti luminosi hanno sorvolato il cielo di Prato. Molte persone hanno potuto vedere dischi e sigari che sono poi scomparsi velocemente in direzione di Firenze.
Nelle prime ore pomeridiane centinaia di persone hanno affermato di aver visto i famosi oggetti, in special modo gli abitanti di Piazza Mercatale, di Piazza S. Marco e della zona della Píetà. E’ stata una voce lanciata da alcune persone che hanno fatto raggruppare nella piazza una folla numerosa; nel cielo si distinguevano benissimo alcuni "dischi" a forma di pallone leggermente bislungo che, a un certo momento, si sono diretti velocemente verso Firenze. Nello stesso istante, in diverse località della città, si sono viste le stesse apparizioni. Abbiamo parlato con alcune persone che sono state protagoniste della scena. In Piazza Mercatale Mario Lucchesini, Ido Castiglioni, Gilberto Cappellini e Giuliano Lombardi, ci hanno dichiarato di aver visto due "dischi", uno in direzione del campanile della nuova chiesa di San Bartolomeo ed un altro in direzione della “ Retaia”. I due oggetti, di un colore bianco quasi diafano, di li a poco sono scomparsi in direzione di Firenze. Franco Adone abitante in Piazza delle Carceri e Francesco Taviani abitante in Via Cadorna, ci hanno pure dichiarato di aver visto due "dischi", uno vicino all'altro, che viaggiavano a velocità notevolissima. Una interessante descrizione c’è l'ha data un giovanetto, Giovanni Tallori abitante a Calenzano e che lavora in una officina di Prato. Egli ha per lungo tempo osservato attentamente i due oggetti bianchi a forma oblunga , come i famosi “sigari” che hanno sostato nel cielo poi, improvvisamente, quasi roteando su se stessi, sono partiti scomparendo dal suo sguardo in men che non si dica. La sua versione è stata confermata da diverse signore che abitano nella piazza e da numerosi frequentatori del bar “Cini” e del bar "Sport". Nella zona della Pietà abbiamo interrogato due giovani che si trovavano di passaggio: Ongaro Gherardo di Grignano e Dante Santetti di Signa, anche i due giovani ci hanno fatto la stessa descrizione. Sta di fatto che centinaia di persone hanno visto i famosi dischi e non può certo trattarsi di un caso di illusione collettiva quantunque non si possa accertare l’origine e la specie degli strani oggetti. C’è anzi chi li ha visti con il cannocchiale ed assicura che si tratta di oggetti a forma ovoidale, che hanno nella parte posteriore una specie di cabina con numerose finestrelle. Molta pubblicità hanno suscitato le apparizioni di “ dischi” e molte discussioni si sono protratte fino a tarda sera.”
“ Singolare l'episodio narrato dal sedicenne Bruni Fabio di Prato, abitante nel palazzo INAIL di viale Vittorio Veneto. Egli si era recato nel primo pomeriggio a fare una passeggiata in località Giolica Alta. Ad un tratto ha udito uno strano sibilo e in una radura ha scorto un oggetto dalla forma indefinibile, di circa una ventina di metri di diametro; bianchissimo e trasparente che emanava una luce quasi abbagliante. L’oggetto era fermo a circa un metro di altezza da terra. Poco dopo si è alzato in verticale scomparendo in direzione di Firenze. Il ragazzo, sconcertato da tale episodio, è fuggito cadendo a terra malamente e provocandosi una contusione ad una gamba. Tornato sul luogo, ha notato per terra dei fili trasparenti, come argentei, che al contatto con la mano di dissolvevano.”
Fonti: Il Giornale del Mattino del 28/10/1954
- http://youtu.be/0Fs0svRfsL8;
- http://youtu.be/cibDJl0_08Q.
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