Il personaggio principale del libro, Salvatore CUZZUPERI, di circa quarant’anni, è un impiegato residente nella provincia di Palermo che, nell’estate del 2011, rimane vittima di un’esperienza di abduction, in Italia fenomeno meglio conosciuto come rapimento da parte di una razza aliena.
In particolare, il CUZZUPERI sarà addotto dagli alieni cosiddetti Grigi, Zeta e/o Reticuliani, assimilabili ai Malachim della mitologia sumerica, su ordine di un’altra civiltà aliena millenaria: gli Anunnaki[1].
Il CUZZUPERI si troverà ad affrontare numerose disavventure, finendo in mezzo al conflitto che contrappone gli Anunnaki ai Rettiliani, altra razza aliena, i cui appartenenti hanno le sembianze di grosse lucertole evolute e sono interessati a impossessarsi dell’energia spirituale di cui è dotata una parte della popolazione umana.
I Rettiliani, avrà modo di intuire il CUZZUPERI, cercano di impossessarsi degli esseri umani perché dotati di Anima, questa forma di energia ancestrale e divina, riconducibile al Dio Creatore dell’Universo, in grado di ridare la vita ad alcune specie aliene dotate di un DNA simile a quello dell’uomo, fra cui gli stessi Rettiliani e gli Anunnaki.
Cuzzuperi scoprirà, in seguito, di non essere l’unico uomo a essere stato rapito e che gli Anunnaki, attraverso i Malachim, loro sudditi, stanno eseguendo degli esperimenti genetici d’ibridazione tra la nostra specie e la loro.
Nel corso del “viaggio”, che durerà circa quattrocento anni terrestri, il CUZZUPERI perderà pian piano la sua umanità divenendo, come altri suoi simili che si trovavano a bordo dell’astronave dei Malachim, un Igigi ammesso a cibarsi delle conoscenze degli “antichi dèi”, per essere accolto come un nuovo membro della “fratellanza cosmica”.
D’accordo con gli alieni che hanno ideato il suo rapimento, il CUZZUPERI deciderà, malgrado si fosse reso conto dello scarso stadio evolutivo raggiunto dalla sua specie, di salvare l’umanità che vive sulla Terra la quale nel 2036 sarà minacciata da un asteroide vagante nello spazio e in rotta di collisione con il suo pianeta di origine, noto agli scienziati del suo tempo con il nome di Apophis[2].
Si risveglierà, infine, all’interno della sua utilitaria, ferma sul margine destro della carreggiata della strada che stava inizialmente percorrendo per raggiungere la sua abitazione, e all’interno della quale è rimasto “intrappolato” nel corso di quel sogno, lungo e profondo, che gli ha fatto credere di aver realmente vissuto quell’esperienza paranormale nel corso della quale è stato costretto a vivere a bordo di astronavi aliene, e lontano anni luce dal pianeta Terra.
Il suo più grande cruccio, per tutto il resto della vita che gli sarebbe rimasta da vivere, sarebbe stato quello di chiedersi, giorno dopo giorno, se si fosse trattato realmente di un sogno o di cruda realtà.
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Buona lettura!
Francesco Toscano