18 febbraio 2013.
Il pianeta Nibiru, o pianeta X, verosimilmente un corpo celeste orbitante attorno ad una nana bruna, ovvero un “micro” sistema stellare completo, già noto alla civiltà sumerica che ne aveva divinizzato i suoi abitanti elevandoli a dèi creatori della specie umana, sembrerebbe essere nuovamente giunto all'interno del nostro sistema solare.
Secondo una recente "teoria astronomica", non ancora comprovata scientificamente, relegata a "pura fantasia" e verosimilmente segretata per ovvi motivi dalle più grandi potenze mondiali, sembrerebbe che il nostro sistema solare sia in realtà un sistema binario, cioè composto non da una singola stella, ma da due differenti stelle che orbitano intorno al loro comune centro di massa. La stella più luminosa, il Sole, dovrebbe essere la stella “primaria”, mentre l’altra stella che comunemente viene definita “compagna”, altro non sarebbe che il famigerato "Nibiru", o pianeta X, di sumerica memoria, più volte rappresentato iconograficamente nell'antichità con un disco solare alato, e in più circostanze stilizzato dalla civiltà sumerica in alcuni antichi sigilli che in tempi recenti sono stati portati alla ribalta dell'opinione pubblica dal noto scrittore azero, naturalizzato statunitense, Zecharia Sitchin, sumerologo, ed autore di numerosi saggi il più famoso dei quali "The 12th Planet", pubblicato nel 1976 negli Stati Uniti, ed edito in Italia nel 1998 dalla casa editrice Edizione Piemme con il titolo "Il pianeta degli dèi".
L'esistenza del pianeta X fu ipotizzata sulla base di apparenti discrepanze nell'orbita di Nettuno. Un nome comunemente utilizzato per questo eventuale pianeta era Persefone, sebbene esso sia già stato assegnato ad un asteroide. Oggigiorno il decimo pianeta viene considerato un falso problema: le scoperte nel sistema solare esterno si moltiplicano, e numerose fasce di asteroidi e altri oggetti vengono delineate. A partire proprio da Plutone, numerosi oggetti - per i quali si è coniata la definizione di oggetto trans-nettuniano - orbitano attorno al Sole e fanno svanire la distinzione tra pianeti ed asteroidi (lo stesso Plutone, il 24 agosto 2006, è stato declassato da nono pianeta a pianeta nano, e cioè semplicemente il maggiore, o uno dei maggiori, di questi oggetti). Ciò non evita naturalmente che ogni nuova scoperta venga salutata come quella del decimo pianeta. Nel 2004 alcuni lo identificarono con Sedna. All'inizio del 2006 la notizia che Eris superasse Plutone per dimensioni suscitò grande clamore nella stampa. Prima della classificazione di Plutone a pianeta nano (dunque col modello di Sistema solare a nove pianeti) era ironico chiamare il presunto decimo pianeta come "Pianeta X" dato che la "X", presso i Romani, stava a significare il numero 10.
Il nostro sistema solare, quindi, secondo la suddetta teoria astronomica, altro non sarebbe che un normalissimo sistema binario che in astronomia indica un sistema di due oggetti (di solito stelle, ma anche pianeti, galassie o asteroidi) così vicini tra loro da essere legati dalla reciproca attrazione gravitazionale, i quali orbitano attorno ad un centro di massa comune. Il Sole, la stella che ci riscalda ogni giorno, avrebbe come compagna una nana bruna su un’orbita molto ampia. Potrebbe trattarsi di un sistema binario distaccato?
Le binarie distaccate sono sistemi in cui ognuna delle due componenti è posta all'interno del suo lobo di Roche, cioè dell'area in cui la forza gravitazionale della stella è maggiore di quella della sua compagna; queste stelle non subiscono importanti influenze reciproche ed evolvono separatamente. La maggior parte delle binarie appartiene a questa classe.
Ma che cosa succederebbe se la "stella" compagna del nostro Sole dovesse spingersi verso le zone poste all'interno del nostro Sistema Solare?
Molti sostengono che ci troveremmo di fronte ad un problema inaffrontabile.
Il pianeta orbitante nella zona più estrema di questa Stella Oscura arriverebbe, di logica conseguenza, a spingersi decisamente a ridosso delle orbite a noi circostanti, forse proprio tra Marte e Giove, se non addirittura più vicino alla Terra.
L'ingresso di questa nana bruna all'interno del nostro sistema solare provocherebbe uno sconquasso gravitazionale che comporterebbe la frattura della Fascia di Kuiper (o Fascia di Edgeworth-Kuiper) cioè quella regione del Sistema Solare che si estende dall'orbita di Nettuno (alla distanza di 30 UA) fino a 50 UA dal Sole. Questo presunto sistema binario Sole - Nibiru dovrebbe avere un periodo di rivoluzione di 3600 anni.
La rivista scientifica Nature ha pubblicato, qualche anno addietro, uno studio fatto dal team di astronomi Jeff Valenti dello Space Telescope Science Istitute (STScI), Robert Mathieu dell'Università del Wisconsin-Medison e Keivan Stassun dell'Università di Vanderbilt, nel quale studio si sono potuti determinare i valori di massa e le dimensioni di due nane brune orbitanti fra loro in un sistema binario. Gli scienziati sono rimasti sorpresi nel constatare che una aveva una massa equivalente a 55 volte quella di Giove e l'altra 35 volte, quando per qualificarsi stelle, in modo che possa avvenire la fusione nucleare dell'idrogeno, la loro massa non doveva essere inferiore a 80 volte quella gioviana. I due corpi hanno orbite così strette che dalla Terra si avvistano come un unico oggetto; grazie alle reciproche eclissi e alle variazioni di luminosità è stato possibile stabilire le loro orbite e quindi risalire ai dati prima espressi grazie alle leggi del moto di Newton. Con la variazione dello spettro si è determinato le temperature superficiali, la teoria prevede che la compagna di maggior massa abbia un valore più elevato, invece si è trovato un valore minore: 4310 gradi Fahrenheit contro i 4562 gradi F della più piccola. Una spiegazione plausibile è che i due oggetti abbiano diverse età e che uno sia stato catturato dalla forza gravitazionale dell'altro, diversamente dai modelli teorici che prevedono che le nane brune si formino dalla stessa nube interstellare e la loro formazione avvenga nello stesso periodo.
E' ciò che è successo anche nel nostro sistema solare?
L’allarmante cambiamento climatico che degenera senza tregua è reale; il global warming è legato a qualcosa di “estremo” proveniente dallo Spazio, un nodo da sciogliere ben più grande del semplice aumento della quantità di biossido di carbonio concentrato nell’atmosfera terrestre. L’intero Sistema Solare sta mutando in perfetta sintonia col pianeta Terra.
Il meteorite precipitato nella regione dei monti Urali, in Russia, il 15 febbraio u.s. è il risultato di questo cambiamento che si sta verificando nel nostro sistema solare?
Se questo grosso meteorite fosse precipitato nel centro di una città avrebbe creato danni incalcolabili, causando sicuramente migliaia di morti. L’energia rilasciata dal meteorite è stata stimata, dalla NASA, di 500 kilotoni di energia, pari a circa 30 volte la forza della bomba atomica lanciata dagli Stati Uniti sulla città giapponese di Hiroshima nella Seconda guerra mondiale. Una dichiarazione alquanto strana ed azzardata quella della NASA.
Di sicuro sarebbe stata un’esplosione fatale. L’evento meteorico accaduto in Russia il 15 Febbraio 2013 dimostra pienamente quanto sia reale il pericolo costituito da questi corpi rocciosi spaziali. La caduta di questo grosso meteorite, che si è disintegrato negli strati bassi dell’atmosfera, ha provocato una spettacolare pioggia di detriti, con esplosioni e scie infuocate in cielo sugli Urali e le regioni centrali della Russia. Circa 1.200 persone sono rimaste ferite nella regione di Chelyabinsk, 1.500 chilometri a est di Mosca. Almeno 200 erano bambini. Tremila gli edifici danneggiati. Non è stato l’unico caso registrato quel giorno, diversi sciami fitti di meteoriti sono stati visti su gran parte del globo, anche nei giorni a seguire. E’ molto raro che frammenti di meteorite cadano sulla Terra provocando feriti. In genere i meteoriti sono attratti dalla forza di gravità della Terra ma raramente riescono a superare indenni il contatto con l’atmosfera, evidentemente quei frammenti non sono bruciati perché erano molto grossi. Quello che è successo in Russia è un fenomeno davvero molto strano. Il nostro campo magnetico si sta sempre più indebolendo, questo è ormai evidente. Ma se dovesse precipitare sulla Terra un grande asteroide, come reagiremmo? Non possiamo sapere di preciso quanti di questi grandi asteroidi siano realmente a rischio di impatto, ma a giudicare dai numerosi boati e intensi bagliori che si verificano di continuo in tutto il mondo possiamo intuire che il numero dei frammenti meteorici che entrano nella nostra atmosfera sia sempre più elevato e che gli impatti sul suolo terrestre siano in costante aumento. Evidentemente un piano di difesa per contrastare le insidiose piogge meteoriche sembra essere inattuabile, questo almeno da parte nostra.
L’8 Gennaio 2013 è stato riportato sul sito della NASA Science un rapporto pubblicato dal National Research Council (NRC), dal titolo: “Gli effetti della variabilità solare sul clima della Terra”, un documento che espone diversi modi estremamente complessi con cui l’attività solare può influenzare il nostro pianeta. Diversi ricercatori si sono confrontati sulle modalità di influenza del Sole sul clima terrestre e gran parte di questo seminario è stato dedicato alle interazioni con l’atmosfera e gli oceani, sulla termodinamica o sulla fisica dei fluidi. Molti ricercatori stanno prendendo in seria considerazione la possibilità che il Sole svolga un ruolo fondamentale nel riscaldamento globale terrestre.
Potrebbe non essere il nostro Sole a provocare tutto questo, ma una nuova “energia stellare”. Un fatto molto interessante è che gli scienziati si stanno decisamente aprendo a possibili “eventi” provenienti dall’esterno, a nuovi concetti in merito allo “studio” di altri Corpi Spaziali, i quali potrebbero perturbare le regolarità climatico/ambientali cicliche dei pianeti all’interno del nostro sistema planetario, Sole compreso. La NASA ha praticamente ammesso che il Sole può alterare il clima terrestre a tal punto da essere il diretto responsabile dell’aumento degli sconvolgimenti ambientali che si abbattono sul nostro pianeta.
Il Sole, secondo la NASA, gioca un ruolo fondamentale per la Terra, infatti da diversi anni e soprattutto in questo periodo il nostro campo magnetico è inspiegabilmente sempre più debole.
Il Sole è influenzato dalla presenza di un’altra Stella in fase di attraversamento?
Il nostro Sistema Solare potrebbe trovarsi coinvolto in una particolare fase di “incrocio tra orbite” con un micro sistema stellare sconosciuto.
Alcune Entità Extraterrestri stanno cercando di “livellare” l’energia emessa da entrambe le fonti stellari per contenerne gli effetti, rendendo i mutamenti climatici meno aggressivi di quanto avrebbero dovuto in realtà essere. Probabilmente il medesimo intervento che stanno attuando sul Sole, lo stanno effettuando su questa seconda stella. Se i nostri occhi potessero osservare lo Spazio profondo dalla posizione di Saturno, vale a dire da una distanza di almeno 1.429 milioni di chilometri dal Sole (9.5538 U.A), probabilmente ci troveremmo di fronte ad uno spettacolo assolutamente unico ed insolito. Ancora non possiamo conoscerne l’esatta posizione, ma di certo vicino a Saturno si trova un ospite poco gradito.
In questo momento staremmo vivendo la tempesta senza fine, provocata da un’energia sconosciuta, che sta sempre più aumentando nella sua alta atmosfera. Da lassù l’immaginazione sarebbe capace di scolpirci nella mente la forma di un misterioso pianeta “fantasma”, lontano all'apparenza ma sufficientemente vicino da sentirne gli effetti gravitazionali.
Forse con un potente telescopio, dalla posizione di Saturno potremmo osservare i dettagli di questo pianeta fantasma e capiremmo quanto sia davvero in fase di avvicinamento. Focalizzando le nostre attenzioni nello Spazio attorno a questo pianeta sconosciuto, noteremmo ad una distanza non troppo lontana un’Ombra Oscura, come un “carbone ardente” rosso offuscato, inquietante, enorme e pieno di detriti attorno a sé…una Nana Bruna. Dal buio più profondo, questa stella mancata, mostrerebbe finalmente il suo vero volto. Inoltre scopriremmo altri grandi pianeti che orbitano attorno a questa stella oscura, quattro, cinque o forse più; ma sul momento le attenzioni sarebbero tutte puntate sull’astro “fantasma” che orbita nella zona più estrema di questa stella, che di logica conseguenza risulta essere in fase di attraversamento nella zona più interna al nostro Sistema Solare. La Stella Binaria del Sole. Recenti scoperte di molteplici nane brune dimostrano infatti quanto siano numerose e vicine al nostro Sistema Solare. Oltre l’80 per cento di tutte le stelle fa parte di un sistema stellare multiplo, contenente due o più stelle. E’ un fatto noto che molti sistemi stellari conosciuti oggi siano in realtà dei sistemi doppi (binari), composti cioè non da una singola stella, ma da due diverse stelle che ruotano una intorno all’altra, in genere una grande e una più piccola.
Queste stelle mancate, chiamate nane brune, sono molto fredde e decisamente deboli da renderne impossibile l’identificazione anche con potentissimi telescopi ottici. Soltanto la visione a infrarossi è in grado di scoprire il loro debole bagliore. Questi oggetti hanno una temperatura compresa tra circa 450 e 600 Kelvin (177-327 gradi Celsius) che per quanto riguarda le stelle, è una temperatura molto bassa, anzi “fredda”. Questa loro caratteristica le ha rese oggetti elusivi e molto difficili da identificare per anni. Le nane brune si formano come le altre stelle, ma non raggiungono mai la massa sufficiente per innescare la fusione nucleare. Con il passare del tempo, si raffreddano dissipando il calore interno residuo dalla loro formazione. Gli effetti della presenza di questa Stella Nana Bruna si stanno ripercuotendo sull’intero Sistema Solare. Oltre alla “teoria” di una possibile stella binaria del Sole, sappiamo che da sempre nell’Universo le galassie si “scontrano” tra loro, compenetrandosi del tutto o solo in parte. La fase di “collisione” produce una deformazione delle galassie coinvolte, le quali possono “rubarsi” gli elementi come i gas…ma anche le stelle. Il Sole è decisamente influenzato da un’energia esterna ignota, la prova è data dalla sempre più vasta presenza di ciclopici “oggetti artificiali” extraterrestri attorno ad esso, intenti a placarne la potenza. Inoltre sappiamo che gli asteroidi e le comete hanno raggiunto un numero elevatissimo dentro al nostro sistema planetario, questo non può che dimostrare quanto questa grave anomalia sia collegata ai detriti e ai frammenti che proprio le nane brune trascinano dietro a sé e che vengono conseguentemente deviati e “catturati” dalle orbite dei pianeti circostanti, Terra e Sole compresi. Recentemente è stato osservato che tutti i pianeti del Sistema Solare starebbero subendo un aumento della temperatura. I telescopi spaziali attraverso i sensori termici constatano un aumento della temperatura per il pianeta Giove di 10°C come temperatura media. Su Marte l’aumento della temperatura è indicato anche dalla forte diminuzione delle calotte polari (che sono molto più fredde di quelle terrestri, contengono anidride carbonica ghiacciata, oltre all’acqua ghiacciata). Anche nei pianeti più lontani come Urano, Nettuno e Plutone si constatano aumenti di temperatura. Fattori estranei alla Terra sembrerebbero quindi influenzare l’aumento della temperatura nel Sistema Solare, ma non sembra trattarsi affatto dell’influenza del Sole, poiché in questi ultimi anni ha diminuito, a “sorpresa”, la propria intensità ed è troppo lontano dai pianeti coinvolti. Tutti i pianeti del Sistema Solare stanno subendo drastici ed inspiegabili mutamenti legati sicuramente all’energia scaturita da questa seconda stella. Sebbene il Sole stia mostrando ampi segni di insolita debolezza, il clima sulla Terra peggiora ogni anno di più. Conosciamo bene la drammatica situazione dell’inarrestabile scioglimento dei ghiacci, dell’altissima temperatura dei mari e del loro elevatissimo livello. I vulcani, monitorati incessantemente da entità extraterrestri, aumentano la loro attività giorno dopo giorno. I terremoti fanno sentire a gran voce la loro irrequietezza; uragani e tempeste di ogni tipo si abbattono senza più regole su tutto il mondo. Forti esplosioni e intensi bagliori nei cieli sottolineano quanto siano aumentate le piogge di meteoriti. Non sono previste presunte “piccole ere glaciali” imminenti di cui di tanto in tanto si vocifera, almeno non nei prossimi anni a venire, sono solo “teorizzate” per un futuro non proprio a due passi da noi. Solo se tutti i vulcani cominciassero a fare sul serio potremmo entrare in una fase di raffreddamento globale anticipato. Il presente, ma anche il vicino futuro sono totalmente caratterizzati ed indirizzati su di un inarrestabile riscaldamento globale.
Sarebbe quindi molto saggio e importante adesso concentrarsi su questo; nei prossimi anni potrebbero sorgere problemi molto gravi dovuti proprio allo scioglimento dei ghiacci e all’innalzamento dei mari. A completare il quadro della situazione critica in cui viviamo ci pensa la crisi globale, economica e sociale, nella quale l’umanità è sommersa fino al collo a livello mondiale. Non è un caso che anche questo si muova a pari passo con un cambiamento di tipo “cosmico”.
Un ciclo che “deve” adempiere la sua più completa purificazione, mettendo alle corde l’intera umanità. La vera minaccia per la Terra è costituita dal pianeta che orbita nella zona più estrema di questa Stella Oscura. L’esatta posizione di questa nana bruna è fortemente tenuta nascosta dalle agenzie governative di tutto il mondo per ovvi motivi di possibili sensazionalizzazioni da parte dei media, i quali sarebbero capaci di scatenare un panico generale che porterebbe ad insensate azioni incontrollabili su tutto il globo. Parlare di una “semplice” stella fredda è piuttosto riduttivo se pensiamo che si tratta in realtà di un “micro” sistema stellare completo di pianeti, il quale si troverebbe a ridosso (se non già all’interno) del nostro Sistema. Il passaggio di una nana bruna solitaria ai margini del nostro Sistema Solare rappresenterebbe già un valido motivo per giustificare tutti i cambiamenti a cui stiamo assistendo sulla Terra e sul resto dei pianeti attorno a noi; ma una nana bruna non viaggia mai solitaria. Dobbiamo comprendere il fatto che ci troviamo di fronte ad un sistema stellare completo di satelliti, avvolto da un “disco” composto da milioni di frammenti rocciosi. Le prime immagini reali del Sistema Planet X- Nibiru fuori dal sistema solare Il pianeta orbitante nella zona più lontana di questa nana bruna, potrebbe quindi rappresentare ben più del semplice “colpevole” degli stravolgimenti in atto, ma addirittura di un pericolo senza precedenti che potrebbe rivelarsi fatale per la vita sulla Terra.
Fonte:
- it.wikipedia.org;
- http://www.segnidalcielo.it/.
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