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Il saggio "A proposito degli alieni...", di Francesco Toscano e Enrico Messina, in offerta su Ibs.it a € 0,50.

24 aprile 2022


24 aprile 2022. Buongiorno, colgo l'occasione oggi di segnalarvi che il saggio di archeologia misteriosa, ufologia, dello scrivente Francesco Toscano e Enrico Messina, è in vendita al prezzo di € 0,50 presso il portale internet IBS, in formato ebook. Certo di avervi fatto cosa gradita, vi auguro una buona domenica.

Francesco Toscano

Chi costruì le piramidi di Giza? Qual era la loro reale funzione?

18 gennaio 2021



18 gennaio 2021.

Chi costruì le Piramidi della piana di Giza? Secondo una leggenda dell'antico Egitto, molto tempo prima dei Faraoni, un dio arrivò dalle stelle, con altri della sua razza. Essi portarono in dono agli uomini il sapere e la forza. Poi tornarono alla loro casa fra le stelle. Solo uno rimase sulla Terra, e insegnò al popolo del Nilo i segreti della propria gente. Quando morì fu sepolto in un luogo segreto: la tomba del "visitatore". 

"La nostra attuale civiltà globale è stata la prima sulla Terra, o ne è esistita almeno un'altra se non pari senz'altro superiore tecnologicamente? Per la realizzazione di determinate costruzioni e altri reperti del passato erano necessari mezzi evoluti, forse anche più di quelli di cui la nostra civiltà attuale dispone, e senz'altro non erano sufficienti tutta la buona volontà e il fervore di uomini appena usciti dall'età della pietra. Per spostare blocchi del peso di 200 tonnellate e porli magistralmente in opera servono tecnologie avanzate e non solo belle parole! E' stato verificato da qualche tempo che molte antiche costruzioni sono orientate astronomicamente. Questo elemento non dimostra solamente che popoli dell'antichità, come gli Egizi ad esempio, avevano un sistema di conoscenze astronomiche estremamente evoluto, ma fornisce anche lo spunto per poter utilizzare nell'indagine strumenti forniti da quella disciplina denominata Archeoastronomia." (Archeologia dei Misteri,di Paolo Forni)

Secondo l'egittologia classica le piramidi erano delle case - tomba, o per meglio dire delle macchine-tomba; il luogo in cui l'anima del faraone, attraverso un lungo e articolato processo con contestuale giudizio, sarebbe riuscita a trascendere la vita terrena e raggiungere l'aldilà e infine vivere in eterno, ricongiungendosi con quanti lo avevano preceduto nel viaggio ultraterreno teso a raggiungere il luogo in cui tutto ebbe inizio: la costellazione di Orione, luogo secondo cui gli egizi pensavano vivesse Osiride, signore dell'eternità. La necropoli di Giza è situata nella piana di Giza, alla periferia del Il Cairo, in Egitto. Questo complesso di antichi monumenti dista 8 km circa dall'antica città di Giza, sul Nilo, e 25 km circa dal centro del Cairo in direzione sud-ovest. Al suo interno si trova la Piramide di Cheope (o Grande Piramide, fu la prima eretta a Giza. I lati della base, che è quasi esattamente un quadrato, misurano metri 230,4; 230,52; 230,6; 230,54. L’altezza originaria era 146,7 m. I lati sono orientati secondo i punti cardinali con una precisione che ha sempre stupito: l’errore è circa 3'), l'unica tra le sette meraviglie del mondo antico giunta sino ai giorni nostri. La fase principale di costruzione della necropoli avvenne attorno al XXV secolo a.C. e fu resa popolare ai tempi dell'Ellenismo nel momento in cui la Piramide di Cheope fu inserita da Antipatro di Sidone nella lista delle sette meraviglie del mondo. Gli scavi degli ultimi sessant'anni hanno notevolmente modificato il concetto di piramide. Lungi dall'essere un semplice tumulo di forma geometrica a sé stante e innalzato sopra un sepolcro regale, o, per dare una definizione più esatta, una tomba gigantesca a base quadrata con quattro lati triangolari uguali e uniti al vertice, essa ci appare oggi piuttosto come il fulcro di una vasta zona funeraria che comprende altre tre parti distinte. 96 Prima di tutto ai margini del deserto e sovrastante il terreno coltivato, in modo da essere accessibile in barca durante la stagione della piena, sorgeva un tempio in valle, edificio di modeste dimensioni, ma non meno sontuoso. Di lì, un passaggio soprelevato, lungo sovente quasi mezzo chilometro, conduceva al tempio funerario vero e proprio che dava direttamente accesso al lato orientale della piramide, dove una finta porta, o una stele arretrata imitante un portale, aveva lo scopo di permettere al defunto monarca di uscire a prendere la propria parte dei generosi prodotti dei molti fondi annessi al complesso funerario. Le pareti di questi tre elementi architettonici potevano essere adorne di rilievi e iscrizioni illustranti le varie attività che si svolgevano nelle tenute regali, le imprese del faraone e i riti quotidiani e festivi celebrati in suo onore. Descrivere le piramidi di Giza come una delle sette meraviglie del mondo sembra quasi un sottovalutarle, perché la Grande Piramide supera in volume qualsiasi edificio eretto dalla mano dell'uomo, e in altezza (146 metri circa), tra i monumenti costruiti interamente in pietra, è superata solo dai campanili della cattedrale di Colonia. I nomi degli artefici dei tre giganti che si estendono diagonalmente attraverso l'altopiano desertico di Giza ci sono stati riferiti da Erodoto come Cheope, Chefren e Micerino. Benché siano tutt'altro che esatti, ci sono divenuti così familiari che l'uso ne è pienamente giustificato. La Grande Piramide è già stata tante volte e così esaurientemente descritta che non occorre aggiungere altro sennonché la disposizione interna presenta due radicali mutamenti nel progetto, fra i quali la meravigliosa grande galleria in pendio che sale alla vera camera sepolcrale, un'imponente sala di granito detta ora la camera del Re. Poco c’è noto della vita del costruttore della Grande Piramide, salvo questa testimonianza materiale del suo autocratico potere. Secondo una leggenda dell'antico Egitto, molto tempo prima dei faraoni, un dio arrivò dalle stelle, con altri della sua razza. Essi portarono in dono agli uomini il sapere e la forza. Poi tornarono alla loro casa fra le stelle. Solo uno rimase sulla Terra, e insegnò al popolo del Nilo i segreti della propria gente. Quando morì, fu sepolto in un luogo segreto: la tomba del "visitatore". [...]

Tratto dal saggio "A proposito degli alieni..." di Francesco Toscano e Enrico Messina, pagg. 95, 96.

Le piramidi della piana di Giza.

3 maggio 2019

Chi costruì le piramidi di Giza? Qual era la loro reale funzione? Secondo l'egittologia classica le piramidi erano delle case - tomba, o per meglio dire delle macchine- tomba; il luogo in cui l'anima del faraone, attraverso un lungo e articolato processo con contestuale giudizio, sarebbe riuscita a trascendere la vita terrena e raggiungere l'aldilà e infine vivere in eterno, ricongiungendosi con quanti lo avevano preceduto nel viaggio ultraterreno teso a raggiungere il luogo in cui tutto ebbe inizio: la costellazione di Orione, luogo secondo cui gli egizi pensavano vivesse Osiride, signore dell'eternità.
La necropoli di Giza è situata nella piana di Giza, alla periferia de Il Cairo, in Egitto. Questo complesso di antichi monumenti dista 8 km circa dall'antica città di Giza, sul Nilo, e 25 km circa dal centro del Cairo in direzione sud-ovest. Al suo interno si trova la Piramide di Cheope (o Grande Piramide, fu la prima eretta a Giza. I lati della base, che è quasi esattamente un quadrato, misurano metri 230,4; 230,52; 230,6; 230,54. L’altezza originaria era 146,7 m. I lati sono orientati secondo i punti cardinali con una precisione che ha sempre stupito: l’errore è circa 3'), l'unica tra le sette meraviglie del mondo antico giunta sino ai giorni nostri. La fase principale di costruzione della necropoli avvenne attorno al XXV secolo a.C. e fu resa popolare ai tempi dell'Ellenismo nel momento in cui la Piramide di Cheope fu inserita da Antipatro di Sidone nella lista delle sette meraviglie del mondo. Gli scavi degli ultimi sessant'anni hanno notevolmente modificato il concetto di piramide.
Lungi dall'essere un semplice tumulo di forma geometrica a sé stante e innalzato sopra un sepolcro regale,o, per dare una definizione più esatta, una tomba gigantesca a base quadrata con quattro lati triangolari uguali e uniti al vertice, essa ci appare oggi piuttosto come il fulcro di una vasta zona funeraria che comprende altre tre parti distinte. Prima di tutto ai margini del deserto e sovrastante il terreno coltivato, in modo da essere accessibile in barca durante la stagione della piena, sorgeva un tempio in valle, edificio di modeste dimensioni, ma non meno sontuoso. Di lì, un passaggio soprelevato, lungo sovente quasi mezzo chilometro, conduceva al tempio funerario vero e proprio che dava direttamente accesso al lato orientale della piramide dove una finta porta, o una stele arretrata imitante un portale, aveva lo scopo di permettere al defunto monarca di uscire a prendere la propria parte dei generosi prodotti dei molti fondi annessi al complesso funerario. Le pareti di questi tre elementi architettonici potevano essere adorne di rilievi e iscrizioni illustranti le varie attività che si svolgevano nelle tenute regali, le imprese del faraone e i riti quotidiani e festivi celebrati in suo onore. Descrivere le piramidi di Giza come una delle sette meraviglie del mondo sembra quasi un sottovalutarle, perché la Grande Piramide supera in volume qualsiasi edificio eretto dalla mano dell'uomo, e in altezza (146 metri circa), tra i monumenti costruiti interamente in pietra, è superata solo dai campanili della cattedrale di Colonia.I nomi degli artefici dei tre giganti che si estendono diagonalmente attraverso l'altopiano desertico di Giza ci sono stati riferiti da Erodoto come Cheope, Chefren e Micerino. Benché siano tutt'altro che esatti, ci sono divenuti così familiari che l'uso ne è pienamente giustificato.
La Grande Piramide è già stata tante volte e così esaurientemente descritta che non occorre aggiungere altro sennonché la disposizione interna presenta due radicali mutamenti nel progetto, fra i quali la meravigliosa grande galleria in pendio che sale alla vera camera sepolcrale, un'imponente sala di granito detta ora la camera del Re. Poco c’è noto della vita del costruttore della Grande Piramide, salvo questa testimonianza materiale del suo autocratico potere. Secondo una leggenda dell'antico Egitto, molto tempo prima dei faraoni, un dio arrivò dalle stelle, con altri della sua razza. Essi portarono in dono agli uomini il sapere e la forza. Poi tornarono alla loro casa fra le stelle. Solo uno rimase sulla terra, e insegnò al popolo del Nilo i segreti della propria gente. Quando morì, fu sepolto in un luogo segreto: la tomba del "visitatore". Dietro la nascita dell'antico Egitto si nasconderebbe, dunque, la regia di una razza aliena tecnologicamente più avanzata? «Le pietre delle piramidi», volendo citare Jean-Charles Moreux (da "Non è Terrestre" di Peter Kolosimo, pagg. 178 - 180), «sono connesse con tanta esattezza (benché alcune siano lunghe sino a dieci metri), che si può passare una lama di temperino sulla loro superficie laterale senza scoprire il solco che le divide. Eppure non ci si servì di calce!Uno dei più grandi imprenditori degli Stati Uniti ha fatto notare che oggi noi non possediamo macchine capaci di produrre due superfici che si connettano fra loro perfettamente come sono connesse le pietre della Grande Piramide. L'insieme della costruzione pesa circa sei milioni di tonnellate occorrerebbero quindi 6000 locomotive capaci di trarre mille tonnellate ognuna per trasportarla. L'attuale disponibilità finanziaria dell'Egitto non basterebbe a pagare gli operai che fossero incaricati di demolirla. Il suo architetto, chiunque sia stato, mirava dunque a erigere un monumento perenne. In realtà, nessuno ha ancora toccato l'audacia dei costruttori della Grande Piramide: sì pensi che questa montagna di massi supera di 40 metri il Duomo degli Invalidi, di sessantasei il Pantheon e di settantasette le torri di Notre Dame di Parigi!» «Quanto all'orientamento», continua Moreux, «le facce della piramide sarebbero dovuto esser rivolte ai quattro punti cardinali; ma tanto non riuscì con esattezza, se non con la piramide di Cheope.» «Il problema è, infatti, arduo, e creò difficoltà assai gravi anche agli architetti più esperti. Abbiamo, è vero, la bussola, ma tutti sanno che l'ago calamitato indica il Nord magnetico: per ogni luogo e per ogni anno — anzi, per ogni giorno — occorre apportare rettifiche.» «Resta il metodo astronomico, il Nord segnato dalla Stella Polare. Neppure questo è, tuttavia, un dato esatto, poiché quest'astro, che serve per orientarci in pratica, non si trova per nulla al polo celeste: in questo periodo esso descrive attorno a questo “punto ideale”, corrispondente al prolungamento dell'asse terrestre, un cerchio di 1 grado e 8' di raggio; tra la Stella Polare e il polo celeste potrebbero, in parole semplici, trovar posto due globi pari alla Luna. La stella che noi chiamiamo “polare”, inoltre, non sarebbe potuto esser così definita quattro mila anni fa. A causa dell'oscillazione della Terra, l'asse del nostro pianeta punta in seguito in direzioni diverse, e occorre un lasso di venticinque mila anni perché sia ricondotto nella stessa posizione. Fra tredici mila anni la nostra stella polare sarà Vega, il bel sole azzurro della Lira; quando fu costruita la Grande Piramide, la stella polare era un astro della costellazione del Dragone.» «Per stabilire il polo celeste bisogna perciò ricorrere ad altri metodi. Gli astronomi antichi non possedevano certo strumenti esatti come quelli che oggi usiamo. Il famoso Tycho Brahe, quando volle orientare l'osservatorio d'Urianenborg, commise, nonostante tutti i suoi calcoli, un errore di 18' d'arco; e dobbiamo notare che tanto avvenne nel 1577, solo tre secoli e mezzo fa. Sia per negligenza sia per inettitudine, l'osservatorio di Parigi non è orientato meglio... ed è stato costruito nel 1666!» «Ebbene, un'ulteriore, incredibile sorpresa attendeva gli astronomi: si scoprì che l'orientamento della Grande Piramide è esatto con un'approssimazione inferiore a 5'.
Qui è assolutamente impossibile pensare a una coincidenza, e bisogna ammettere che i costruttori egizi furono più abili di Tycho Brahe. Andiamo oltre: per secoli gli scienziati d'ogni paese civile cercarono un meridiano ideale per la misurazione delle latitudini. La scelta cadde dapprima su quello di Parigi, poi su quello di Greenwich. E ora ci accorgiamo che, in realtà, il meridiano ideale è quello della Grande Piramide. Perché mai? In primo luogo, è il meridiano che passa per la maggior parte di continenti e per la minor parte di distese marine. È il solo a partire dallo stretto di Bering e (circostanza ancor più singolare), se si calcola esattamente l'area abitabile dall'uomo, vediamo che la divide esattamente in due.
È giusto, quindi, definirlo ideale, poiché è il solo a essere fondato su dati naturali.» «I costruttori della Grande Piramide avrebbero dunque percorso la Terra e disegnato carte geografiche del globo? Non solo: l'altezza del monumento è in diretto rapporto (come vedremo) con la distanza del nostro globo dal Sole. E la distanza della Grande Piramide dal centro del pianeta è uguale alla distanza della costruzione stessa dal polo nord e, quindi, corrispondente alla distanza dal polo nord al centro della Terra.» Resta quindi da chiederci come abbiano fatto a saperlo i progettisti, se il loro livello di conoscenza era quello dipinto dalla scienza tradizionale?

Tratto dal saggio:


ISBN: 978-1-291-45430-7
Autore/i: Francesco Toscano

Göbekli Tepe, più antico della Grande Piramide della piana di Giza.

Göbekli Tepe
Nel Sud-Est della Turchia, sorge il complesso megalito nei pressi di Şanlıurfa. Il sito archeologico è noto come Göbekli Tepe, più antico della Grande Piramide della piana di Giza.


Un complesso di strutture di pietra, risalente a oltre 10.000 anni fa, è stato scoperto occasionalmente nella prima metà degli anni Novanta del secolo scorso in Turchia, a circa 800 km dalle strade affollate di Istanbul. Da quale passato è venuto fuori? E' un mistero, se si considera che la storia convenzionale, quella che ci hanno insegnato sui banchi di scuola, sostiene che la nostra civiltà ha avuto origine in Mesopotamia alla fine del IV millennio a.C. con l'avvento della civiltà sumerica. Chi furono allora quegli antichi costruttori che si cimentarono nella costruzione di tale complesso archeologico? Queste strutture megalitiche erano fatte forse per essere viste dal cielo? Chi o che cosa poteva volare a quel tempo, a parte una civiltà aliena? Nel Sud-Est della Turchia, sorge il complesso megalito nei pressi di Şanlıurfa. Nel 1994, in questo luogo della Turchia, un pastore locale notò una punta di una pietra che fuoriusciva dal suo campo, su di una collina polverosa. Il pastore, incuriosito, cominciò a scavare. Alla fine dello scavo dissotterrò un pilastro alto circa sei metri. Il pilastro aveva bordi netti, con al centro un'incisione a rilievo di uno strano animale.Da un esame più attento apparve che la pietra, finemente incisa, fu realizzata da artigiani attenti, i quali hanno sicuramente lavorato con strumenti avanzati. La notizia della scoperta del sito archeologico fece il giro del mondo, e quando la comunità scientifica ne prese coscienza, una cosa diventò ovvia: un pastore curdo è incappato, forse, nella più sorprendente scoperta archeologica dell'epoca moderna. Il sito archeologico è noto come Göbekli Tepe, più antico della Grande Piramide della piana di Giza, costruito circa 6000 anni prima che Stonehenge prendesse forma. E, sorprendentemente, costruito tra i 3000 e i 1500 anni prima di Çatalhöyük, sino allora considerato uno degli insediamenti più antichi della storia. Il sito archeologico di Göbekli Tepe si trova su una collina artificiale alta circa 15 m e con un diametro di circa 300 m, situata sul punto più alto di un'elevazione di forma allungata, che domina la regione circostante, tra la catena del Tauro e il Karaca Dağ e la valle dove si trova la città di Harran. Il sito utilizzato dall'uomo avrebbe avuto un'estensione da 300 a 500 metri quadrati. Tale sito archeologico fu riconosciuto nel 1963 da un gruppo di ricerca turco- statunitense, che notò diversi consistenti cumuli di frammenti di selce, segno di attività umana nell'età della pietra. Dopo la visita del sito, che fu soltanto un "mordi e fuggi" su quello che agli antropologi sembrò un cimitero abbandonato risalente al Medioevo, nel 1994 arrivò Schmidt, convinto che in quel luogo ci fosse più che un vecchio cimitero. "Solo l'uomo può aver creato una collina come questa" sostenne Schmidt. «E' chiaro che questo è un sito enorme risalente all'età della Pietra.» Poco dopo la scoperta del sito archeologico, la notizia arrivò al responsabile del museo della città di Şanlıurfa, che contattò il ministero, il quale a sua volta si mise in contatto con la sede di Istanbul dell'Istituto archeologico germanico. Gli scavi furono iniziati solo nel 1995 da una missione congiunta del museo di Şanlıurfa e dell'Istituto archeologico germanico sotto la direzione di Klaus Schmidt. Nel 2006 gli scavi passarono alle università tedesche di Heidelberg e di Karlsruhe. Gli scavi rimisero in luce un santuario monumentale megalitico, costituito da una collina artificiale delimitata da muri in pietra grezza a secco. Sono stati inoltre rinvenuti quattro recinti circolari, delimitati da enormi pilastri in calcare pesanti oltre dieci tonnellate ciascuno, probabilmente cavati con l'utilizzo di strumenti in pietra. Secondo il direttore dello scavo le pietre, drizzate in piedi e disposte in circolo, simboleggerebbero assemblee di uomini. Sono state riportate in luce circa quaranta pietre a forma di T, che raggiungono i tre metri di altezza. Per la maggior parte sono incise e vi sono raffigurati diversi animali (serpenti, anatre, gru, tori, volpi, leoni,furono volontariamente cancellate, forse per preparare la pietra a riceverne di nuove. Sono inoltre presenti elementi decorativi, come insiemi di punti e motivi geometrici. Indagini geomagnetiche hanno indicato la presenza di altre 250 pietre ancora sepolte nel terreno. Un'altra pietra a forma di T, estratta solo a metà dalla cava, è stata rinvenuta a circa un chilometro dal sito. Aveva una lunghezza di circa nove metri ed era probabilmente destinata al santuario, ma una rottura costrinse ad abbandonare il lavoro. Oltre alle pietre sono presenti sculture isolate, in argilla, molto rovinate dal tempo, che rappresentano probabilmente un cinghiale o una volpe. Confronti possono essere fatti con statue del medesimo tipo rinvenute nei siti di Nevalı Çori e di Nahal Hemar. Gli scultori dovevano svolgere la loro opera direttamente sull'altopiano del santuario, dove sono state rinvenute anche pietre non terminate e delle cavità a forma di scodella nella roccia argillosa, secondo una tecnica già utilizzata durante l'epipaleolitico o età del mesolitico, cioè il periodo intermedio dell'Età della pietra, per ottenere argilla per le sculture o per il legante argilloso utilizzato nelle murature. Nella roccia sono anche presenti raffigurazioni di forme falliche, che forse risalgono a epoche successive, trovando confronti nelle culture sumere e mesopotamiche (siti di Byblos, Nemrik, Helwan e Aswad). Le raffigurazioni di animali hanno permesso di ipotizzare un culto di tipo sciamanico, non distante da quelli presenti nelle culture sumere e mesopotamiche.furono volontariamente cancellate, forse per preparare la pietra a riceverne di nuove.

Il saggio "Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno" in vendita presso il portale internet Photocity.it al costo di € 9,35.

30 luglio 2015
ISBN 978-88-6682-283-7 
Buonasera. 
Vi ricordo che è possibile acquistare il saggio dal titolo "Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno" presso il portale internet della casa editrice, Photocity.it, raggiungibile all'url http://ww4.photocity.it/, al costo di € 9,35. 
Certo di avervi fatto cosa gradita, colgo l'occasione di porgere loro cordiali saluti.
Francesco Toscano, l'autore del saggio.

Sinossi:

Milioni di persone in tutto il mondo credono che in passato siamo stati visitati da esseri extraterrestri. E se fosse vero? Questo libro nasce proprio per questo motivo, cercare di dare una risposta, qualora ve ne fosse ancora bisogno, al quesito anzidetto. L`archeologia spaziale, o archeologia misteriosa, è definibile come la ricerca delle tracce, sotto forma di particolari reperti archeologici o delle testimonianze tramandate nel corso dei millenni, di presunti sbarchi sulla Terra di visitatori extraterrestri avvenuti all’alba della nostra civiltà. Per questo suo rivolgersi al passato, tale disciplina può essere considerata parte, o complemento, della Clipeologia. Gli studiosi di questa nuova “scienza” di frontiera, volta a indagare la presenza di extraterrestri nel passato dell’umanità, hanno dissertato e continuano a discutere circa la possibilità che civiltà aliene, presumibilmente abitanti di mondi disseminati nella nostra Galassia (la Via Lattea), in epoca remota, dopo essere atterrati nel nostro piccolo mondo, avrebbero aiutato l`evoluzione della nostra civiltà, se non, addirittura, "creato" l`uomo con ardite operazioni di biogenetica. Tale teoria rientra nella cosiddetta “ipotesi extraterrestre”, secondo la quale all`origine della civiltà umana vi sarebbe un popolo alieno, proprio come sostengono le varie mitologie quando parlano di “Dei venuti dal Cielo”. I visitatori spaziali avrebbero fornito ai terrestri le conoscenze necessarie per iniziare il loro lungo cammino verso la civiltà; poi, compiuta la missione, sarebbero tornati al loro mondo sperduto nella Galassia. E` la tesi sostenuta dai “teorici degli antichi astronauti” e sembrerebbe, oggi, una valida risposta alla domanda che sempre di più gli uomini del nostro tempo si pongono: “Siamo soli nel silenzio dell`Universo?” Le teorie sul contatto delle antiche civiltà umane con gli extraterrestri sono divenute popolari dagli anni Sessanta - Settanta del secolo scorso, con la pubblicazione dei libri di Erich von Däniken e Peter Kolosimo ed in particolare dei bestseller di Kolosimo “Non è terrestre” (1969) e “Astronavi sulla preistoria” (1972), sebbene il substrato di tali idee fosse nato alla fine degli anni Cinquanta con il sorgere dell`ufologia. Questi libri sostengono che la storia dell`umanità sia potuta iniziare solo grazie all`avvento di popolazioni extraterrestri sovrasviluppate, che avrebbero fatto dono all`uomo della civiltà. Il primo contatto dell`umanità con esseri alieni dovrebbe essere avvenuto in tempi assai remoti, influenzando in modo determinante il corso delle antiche civiltà, e in particolare di quella Sumera, Maya, Inca, Azteca, Greca, e della più antica civiltà indiana. Tale posizione, nota come “teoria del paleocontatto”, è stata usata da vari autori, dopo von Däniken e Kolosimo, come ad esempio dal professore Zecharia Sitchin , in una serie di libri presto divenuti best seller a testimonianza dell`interesse popolare. Nelle pagine che seguono, dopo la pubblicazione del libro “A proposito degli alieni….”, edito da lulu.com negli Stati Uniti d’America (ISBN 9781470949440) nel 2011, e da Photocity.it in Italia (ISBN 9788866822080) nel 2012, l’autore cercherà di corroborare, attraverso un lungo, articolato ed ipotetico viaggio a ritroso nel tempo, ed attraverso l’esame e lo studio di alcuni siti archeologici, nonché l’esame di alcuni OOPart , “le prove” dell’esistenza di presunti contatti in epoche remote fra alcune civiltà aliene e l’Homo Sapiens. Il mistero, le sue implicazioni e il fascino in esso celato suscitano da sempre una comprensibile sete di conoscenza. Non a caso la parola “mistero” è assimilabile anche al termine poetico “misterio”, che deriva da “Sofia” e significa “Sapienza”. 

LibroBianco & Nero
Formato14,8 x 21 (A5)
CopertinaMorbida
Pagine99
EditorePhotocity Edizioni
LinguaItaliana
CategoriaSaggi
Prezzo€11.00
Sconto15% (€1.65)
Totale€9.35

Il saggio "Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno", di Francesco Toscano, in vendita su Lulu.com al costo di € 7,00.

29 settembre 2014

29 settembre 2014.

Cari amici, gentili amiche, buongiorno!
Mi pregio segnalarvi che da oggi è possibile acquistare il saggio dal titolo "Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno", di Francesco Toscano, presso il seguente store online:
Il prezzo di vendita è stato fissato in € 7,00, cioè scontato del 30% rispetto al prezzo di copertina, inizialmente fissato dall'autore in € 10.00.
Certo di avervi fatto cosa gradita, colgo l'occasione per porgere loro cordiali saluti.
Francesco Toscano, l'autore del saggio.


Sinossi:
Milioni di persone in tutto il mondo credono che in passato siamo stati visitati da esseri extraterrestri. E se fosse vero? Questo libro nasce proprio per questo motivo, cercare di dare una risposta, qualora ve ne fosse ancora bisogno, al quesito anzidetto. L'archeologia spaziale, o archeologia misteriosa, è definibile come la ricerca delle tracce, sotto forma di particolari reperti archeologici o delle testimonianze tramandate nel corso dei millenni, di presunti sbarchi sulla Terra di visitatori extraterrestri avvenuti all’alba della nostra civiltà. Per questo suo rivolgersi al passato, tale disciplina può essere considerata parte, o complemento della Clipeologia.

Dettagli del prodotto:
ISBN
9781291454307
Edizione
Terza Edizione - Revisione del 20 giugno 2013
Editore
Lulu.com
Pubblicato
20 giugno 2013
Lingua
Italiano
Pagine
146
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,27 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 15,24, altezza: 22,86

La civiltà Sumera.

12 febbraio 2014

La storia dei Sumeri è divisa in vari periodi: il primo è detto Protodinastico I (o Mesilim, dal re Misilim di Kish) e va dal 2800 al 2650 a.C.; il secondo periodo è il Protodinastico II (2650-2550 a.C.), documentato da un gruppo di tavolette di Fura (antica Shuruppak) di contenuto amministrativo; segue il periodo della prima dinastia di Ur (2550-2400 a.C.) o Protodinastico III; di cui si conoscono i nomi di alcuni re (Mesannepadda, Meskiagnunna, Elulu, Aannepadda). Contemporaneamente alla prima dinastia di Ur, vi furono a Lagash altri re, fra i quali Eannatum, re di Kish, il quale guerreggiò contro la città di Umma, contro l'Elam e altre città sumeriche. Dopo Eannatum II, il potere fu assunto da una serie di sacerdoti. Verso il 2380-2200 a.C. la Mesopotamia fu tutta conquistata da un re del Nord, Sargon di Akkad; la caduta di questa dinastia è attribuita all'invasione dei barbari Gutei dell'Est, che occuparono la parte centrale del paese. La cacciata dei Gutei fu opera di Utu-Khegal, re di Uruk. Verso la fine del 2000 a.C. anche quest'ultimo impero decadde, a causa dell'invasione amorrea; la città di Ur venne distrutta dagli Elamiti, e con essa termina l'ultimo periodo della civiltà sumerica.

Le scoperte archeologiche in Mesopotamia nell’Ottocento. 

Alla fine del 1841 un quarantenne di nazionalità francese ma di origine piemontese arrivò a Mossul[1], nell’odierno Iraq nord orientale, dove il suo governo lo aveva nominato console di quella città. Si chiamava Paolo Emilio Botta[2]. Botta, dopo essere giunto in Iraq, diresse diversi scavi a Kuyundshik (sito dell'antica Ninive) e a Khorsabad (Dur-Sharrukin) a partire dal 1843. Inizialmente ritenne di aver trovato a Khorsabad le rovine di Ninive e non appena la notizia raggiunse la Francia il governo francese si affrettò a finanziare i suoi scavi. Così, nel 1846, numerose statue e reperti archeologici trovati da Botta furono inviati a Parigi. Dagli scavi che il Botta condusse a Khorsabad emerse il palazzo reale del re assiro Sargon II (722-705 a.C.), fatto costruire nella sua nuova capitale, con colossali statue di pietra, bassorilievi e sculture. Poco dopo gli scavi condotti dal Botta, il giovane inglese Austen Henry Layard[3], non ancora trentenne, inizia gli scavi a Nimrud e sulla collina di Kuyunjik (da lui correttamente identificata con l’antica Ninive[4] nel 1848), riportando alla luce i palazzi di Assurnasirpal e di Sennacherib. La scoperta della Biblioteca di Assurbanipal (668-613 a.C.) a Ninive e il contemporaneo sviluppo degli studi epigrafici sul cuneiforme, soprattutto per merito di Henry Rowlinson (1810-1895), faranno poi da volano alle attività archeologiche in Mesopotamia, richiamando nei decenni successivi anche le altre potenze dell’epoca, la Germania e gli Stati Uniti, ad un ruolo di primo piano nell’attività archeologica in Assiria e Babilonia. 

Il saggio "Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno" su bookolico.com a 0,99 €.

14 gennaio 2014
Il saggio "Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno" su www.bookolico.com

14 gen. 2014. Il saggio "Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno" di Francesco Toscano, in vendita presso il portale Internet http://www.bookolico.com/ al prezzo di 0,99 €, quasi quanto il costo di un caffè al bar. Allora, che cosa aspettate? Approfittate di questa interessantissima offerta pensata per voi dall'autore. Nell'augurarvi una buona lettura, colgo l'occasione per porgervi cordiali saluti. Francesco Toscano, l'autore del libro.

Su Radio Carini, ogni venerdì, dalle 22.00 alle 23.30, la nuova trasmissione sul mistero denominata "Nuovo Millennio", di Gabriele Lombardo.

30 dicembre 2013

30 dic. 2013. Egregio lettore, gentile lettrice del blog, buonasera; a voi, che come me siete appassionati del fenomeno Ufo ed alieni, ed in generale del paranormale, del mistero, mi pregio oggi di segnalare la nascita della trasmissione radiofonica "Nuovo Millennio", che va in onda su Radio Carini ogni venerdì dalle ore 22.00 alle ore 23.30 (speciali inclusi), e che arricchisce, di fatto, il già corposo palinsesto del network radiofonico carinense, quarto centro più popolato della provincia di Palermo e il ventiquattresimo della Sicilia. La trasmissione radiofonica de quo è stata ideata, prodotta, e viene condotta da Gabriele Lombardo, con la collaborazione di Angelo, Valentino e Massimiliano. Nella prima puntata, andata in onda qualche settimana addietro (la prossima sarà la nona), si è parlato degli esopianeti fin'ora scoperti[1], e si è poi dissertato su un recente articolo di stampa pubblicato sul quotidiano New York Times, afferente un presunto black out[2] della linea elettrica statunitense che avrebbe dovuto oscurare numerose città degli States, evento che si sarebbe dovuto verificare, secondo alcuni insider, nella seconda decade del mese di dicembre del c.a., verosimilmente a seguito di un attacco cibernetico o a seguito di una potente eruzione solare, nonché di altri interessantissimi argomenti relativi al fenomeno Ufo. E' possibile seguire la trasmissione sul canale youtube della trasmissione:
La pagina facebook della trasmissione è la seguente:
Allora che cosa aspettate? Sintonizzatevi sin dal prossimo venerdì su Radio Carini per meglio comprendere il fenomeno che tanto vi appassiona. Cordiali saluti, Francesco Toscano.



[1] Un pianeta extrasolare (o exopianeta, o esopianeta) è un pianeta non appartenente al sistema solare, orbitante cioè attorno a una stella diversa dal Sole. Al 9 novembre 2013 erano conosciuti 1.039 pianeti extrasolari in 787 sistemi planetari diversi (di cui 173 multipli) e 192 altri pianeti in attesa di conferma o controversi. L'elenco completo dei pianeti extrasolari conosciuti può essere trovato nella Lista dei pianeti extrasolari confermati e nella Lista dei pianeti extrasolari non confermati o controversi. Il traguardo simbolico del 1000º pianeta conosciuto è stato raggiunto il 22 ottobre 2013, con l'annuncio di 11 pianeti gioviani caldi da parte del progetto SuperWASP. La scoperta della maggior parte degli esopianeti è resa possibile da metodi di osservazione indiretta piuttosto che da osservazioni al telescopio. A causa dei limiti delle tecniche di osservazione attuali, la maggior parte dei pianeti individuati sono giganti gassosi come Giove e, solo in misura minore, pianeti rocciosi massivi del tipo Super Terra, anche se ultimamente la frazione di pianeti più piccoli sta notevolmente crescendo, soprattutto grazie alla missione Kepler.
[2] Nel 2003, si è verificato un blackout negli Stati Uniti e nel Canada che ha paralizzato gli U.S.A., lasciando circa 50 milioni di persone al buio. Dieci anni dopo gli Stati Uniti sono ancora preoccupati per la vulnerabilità della loro rete elettrica. Sull'argomento, qualora interessati, si può leggere l’articolo pubblicato al seguente url: http://www.nytimes.com/2013/11/11/booming/the-blackout-that-exposed-the-flaws-in-the-grid.html?_r=0

Antropologo americano rivela: “Abbiamo la prova inconfutabile che la storia umana è completamente da riscrivere”.

20 novembre 2013
20 novembre 2013.

La storia dell’umanità su questo pianeta è la più grande menzogna mai raccontata e scritta. Non vedo l’ora che la verità venga esposta e che i falsi libri di storia vengano bruciati! I mass-media sono complici di un insabbiamento di proporzioni epiche”.  

Le Piramidi Bosniache – le più grandi del mondo.




L’antropologo, Dott. Semir Osmanagich, fondatore del Parco Archeologico Bosniaco, il sito archeologico più attivo del mondo, dichiara che le prove scientifiche, ‘inconfutabili’, venute alla luce, sull'esistenza di antiche civiltà con tecnologia avanzata, non ci lasciano altra scelta se non quella di riscrivere la nostra storia, la storia dell’Umanità Terrestre. Un attento esame, su l’età di alcune strutture, rivela definitivamente che sono state costruite da civiltà avanzate di oltre 29.000 anni fa. “Riconoscere che siamo testimoni di prove fondamentali dell’esistenza di antiche civiltà avanzate risalenti a oltre 29 mila anni fa, e un esame delle loro strutture sociali, costringe il mondo a riconsiderare totalmente la sua comprensione sullo sviluppo della civiltà attuale e della sua storia”, spiega il Dott. Semir Osmanagich. “I dati conclusivi del 2008 riguardanti il sito della Piramide Bosniaca, e confermati quest’anno da diversi laboratori indipendenti che hanno condotto test di carbonio radiofonico, hanno rilevato che il sito risale a più o meno 29.400 anni fa, minimo”. La datazione delle prove al radiocarbonio è stato fatto dal Radiocarbonio Lab di Kiev, in Ucraina, su materiale organico presente nel sito bosniaco della Piramide. Il fisico Dr. Anna Pazdur dell’Università polacca di Slesia, ha annunciato la notizia in una conferenza stampa a Sarajevo nell’agosto del 2008. 

Il professore di Archeologia Classica presso l’Università di Alessandria, Dott. Mona Haggag, ha descritto questa scoperta come “scrivere nuove pagine della storia europea e mondiale”. La data di 29.000 anni del Parco Archeologico Bosniaco, è stata ottenuta da un pezzo di materiale organico recuperato da uno strato di argilla che si trovava all’interno dell’involucro esterno alla piramide. Ne consegue una data campione, ottenuta durante la stagione 2012 nello scavo su materiale che si trova sopra il calcestruzzo, di 24,8 mila anni, il che significa che questa struttura ha un profilo di costruzione che risale a quasi 30 mila anni. “I popoli antichi che hanno costruito queste piramidi conoscevano i segreti della frequenza e dell’energia. Hanno usato queste risorse naturali per sviluppare tecnologie, e per intraprendere la costruzione di scale che non abbiamo visto in nessun altro posto della terra”, ha detto il dottor Osmanagich.“Le prove dimostrano chiaramente che le piramidi furono costruite allineandole con la griglia energetica della Terra, ed erano come macchine che fornivano energia al potere della guarigione”. Studiosi di storia antica negli Stati Uniti, hanno notizie altrettanto sorprendenti su qualcosa trovato negli angoli più lontani del globo. Per esempio la scoperta di Rockwall al di fuori di Dallas, Texas, è solo un esempio di come stiamo riesaminando antichi misteri che rivelano molto sul nostro passato. Il sito Texano è un complesso e poderoso muro di dieci miglia di diametro costruito oltre 20.000 anni fa e coperto dal suolo sette piani sotto terra. La domanda è: da chi è stata costruita questa struttura e per quale scopo e, soprattutto, la conoscenza data da queste civiltà del passato, in che modo può aiutarci a comprendere il nostro futuro? Nuove tracce rivelate o antiche civiltà ri-scoperte hanno acceso una innata curiosità per le origini umane, come risulta dalla recente copertura nei media mainstream. Il numero di novembre 2013 di National Geographic: I 100 più grandi misteri rivelati delle Civiltà Antiche dice, “A volte le culture si lasciano dietro misteri che confondono coloro che vengono dopo di loro, dai menhir ai manoscritti codificati, ci indicano che gli antichi hanno avuto uno scopo profondo”. Scienziati lungimiranti continuano a perseguire la conoscenza del nostro passato che è utile per determinare un futuro migliore. Il rinomato autore Michal Cremo, nel suo libro Forbidden Archeology, teorizza che la conoscenza dell’avanzato Homo-sapiens è stata soppressa o ignorata dalla comunità scientifica perché contraddice le attuali opinioni sulle origini umane che non vanno d’accordo con il paradigma dominante. 

Göbekli Tepe, Şanlıurfa, 2011

Gobekli Tepe nella Turchia orientale.

I risultati indicano chiaramente che simili civiltà avanzate di esseri umani erano presenti in tutto il mondo in quel momento storico. Ad esempio, il Gobekli Tepe (la foto in alto) che si trova nella Turchia orientale, è un vasto complesso di enormi cerchi di pietre megalitiche, con un raggio tra i 10 e i 20 metri, molto più grandi di quelle del noto sito di Stonehenge in Gran Bretagna. Agli scavi di Gobekli Tepe che hanno avuto inizio nel 1995, sono stati fatti dei test al carbonio radiofonico i quali hanno rivelato che la struttura risale almeno a 11600 anni fa. L’archeologo tedesco Klaus Schmidt dell’Istituto Archeologico Tedesco di Berlino in Germania, con il supporto dell’ArchaeoNova Institute di Heidelberg, sempre in Germania, ha condotto lo scavo di questi preistorici circoli megalitici scoperti in Turchia. “Gobekli Tepe è uno dei più affascinanti luoghi neolitici del mondo”, ha sostenuto il Dott. Klaus Schmidt. Ma, come spiega in un recente rapporto, per capire le nuove scoperte, gli archeologi hanno bisogno di lavorare a stretto contatto con gli specialisti di religioni comparate, con i teorici dell’architettura e dell’arte, con i teorici della psicologia evolutiva, con i sociologi che utilizzano la teoria delle reti sociali, e altri ancora. “E’ la complessa storia delle prime, grandi comunità insediate, la loro vasta rete, e la loro comprensione comune del loro mondo, forse anche delle prime religioni organizzate e delle loro rappresentazioni simboliche del cosmo”, come riportato da Klaus Schmidt . Oltre alle strutture megalitiche, sono state scoperte figure e sculture, raffiguranti animali di pre natura storica, come i dinosauri e altri animali selvatici. Dal momento che gli scavi iniziarono nel 1995, quattro dei circoli sono stati parzialmente ripuliti, ma si pensa che ci siano ancora fino a 50 ambienti nascosti sottoterra. Questi enormi monoliti svettanti, di sette metri di altezza e 25 tonnellate di massa a Gobekli Tepe, sono situati proprio nel cuore di ciò che percepiamo come l’origine della civiltà. Questo offre ai ricercatori, delle nuove linee guida per la vera storia della terra e delle nostre antiche civiltà. “L’obiettivo della ricerca archeologica non è quello di scoprire semplicemente tutti i circoli megalitici, ma sopratutto cercare di capire il loro scopo”, ha aggiunto Schmidt. 

Libro/eBook: "Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno." - Terza edizione - in vendita su www.lulu.com ad € 10,00.

23 giugno 2013

23 giugno 2013. 

Pubblicato sul portale statunitense www.lulu.com la terza edizione del saggio "Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno", di Francesco Toscano, al prezzo di € 10,00 (brossura) e € 5,00 (in formato eBook).

Sinossi:
Milioni di persone in tutto il mondo credono che in passato siamo stati visitati da esseri extraterrestri. E se fosse vero? Questo libro nasce proprio per questo motivo, cercare di dare una risposta, qualora ve ne fosse ancora bisogno, al quesito anzidetto. L'archeologia spaziale, o archeologia misteriosa, è definibile come la ricerca delle tracce, sotto forma di particolari reperti archeologici o delle testimonianze tramandate nel corso dei millenni, di presunti sbarchi sulla Terra di visitatori extraterrestri avvenuti all'alba della nostra civiltà. Per questo suo rivolgersi al passato, tale disciplina può essere considerata parte, o complemento della Clipeologia. Gli studiosi di questa nuova “scienza” di frontiera, volta a indagare la presenza di extraterrestri nel passato dell’umanità, hanno dissertato e continuano a discutere circa la possibilità che civiltà aliene, presumibilmente abitanti di mondi disseminati nella nostra Galassia (la Via Lattea), in epoca remota, dopo essere atterrati nel nostro piccolo mondo, avrebbero aiutato l'evoluzione della nostra civiltà, se non, addirittura, "creato" l'uomo con ardite operazioni di biogenetica. Tale teoria rientra nella cosiddetta “ipotesi extraterrestre”, secondo la quale all'origine della civiltà umana vi sarebbe un popolo alieno, proprio come sostengono le varie mitologie quando parlano di “Dèi venuti dal Cielo”. I visitatori spaziali avrebbero fornito ai terrestri le conoscenze necessarie per iniziare il loro lungo cammino verso la civiltà; poi, compiuta la missione, sarebbero tornati al loro mondo sperduto nella Galassia. E' la tesi sostenuta dai “teorici degli antichi astronauti” e sembrerebbe, oggi, una valida risposta alla domanda che sempre di più gli uomini del nostro tempo si pongono: “Siamo soli nel silenzio dell'Universo?”

Dettagli del prodotto:
ISBN
9781291454307
Edizione
Terza Edizione - Revisione del 20 giugno 2013
Editore
Lulu.com
Pubblicato
20 giugno 2013
Lingua
Italiano
Pagine
146
Rilegatura
Copertina morbida con rilegatura termica
Inchiostro contenuto
Bianco e nero
Peso
0,27 kg
Dimensioni (centimetri)
Larghezza: 15,24, altezza: 22,86

"Il Mistero archeologico degli scheletri giganti umani".

28 aprile 2013
Quello che riportiamo è un articolo che è possibile trovare in rete in diversi siti. In fondo le nostre considerazioni e le indagini che abbiamo effettuato in proposito: nel 2004 in India, sono stati ritrovati scheletri e manufatti Giganti. Tutto ha avuto inizio da una normale attività esplorativa nel deserto Indiano, in un luogo chiamato "The Empty Quarter" (Il Settore Vuoto), nel Nord dell'India. In questa regione sono venuti alla luce i resti di uno scheletro umano di taglia eccezionale (vedere comparazione nell'immagine). La scoperta è stata fatta nel 2004 dal Team National Geographic (Divisione Indiana), con l'appoggio dell'Esercito Indiano, poiché l'area è sotto la giurisdizione dell'Esercito. Sembra che siano state trovate anche delle tavolette con iscrizioni che affermavano che gli dei Indiani, come il mitologico "Brahma", avessero generato persone di taglia eccezionale: molto alti, grandi, e assai potenti, in grado di poter abbracciare un grosso tronco di albero e sradicarlo. Secondo l'iscrizione, questi uomini giganti furono creati per portare ordine nel mondo, sempre in lotta l'un contro l'altro. Si crede che anche uno dei figli di Bhima, uno dei fratelli Pandava, potesse portare questi geni. In seguito, questi semidei (Asura) a cui era stato dato tutto quel potere, si rivoltarono proprio contro gli Dèi e oltre ogni limite trasgredirono la loro supremazia. Di conseguenza, essi furono distrutti dal Dio Shiva. La squadra di esplorazione della National Geographic ritiene che questi siano i resti di uno di quegli straordinari esseri. Il Governo Indiano ha reso sicura l'intera area, e non è permesso a nessuno di entrare, se non al solo personale del National Geograpich Team. . Altre testimonianze Vi sono innumerevoli testimonianze del passato dove esploratori e studiosi dell'epoca dicono di aver realmente visto resti umani giganti,qui di sotto ne riportiamo alcuni esempi: Hernan Cortes, durante la sua conquista del Messico, entrò in possesso di ossa gigantesche, che secondo gli indigeni appartenevano ad una oramai estinta razza di giganti. Il prode Cortes stesso si incaricò di spedire al Re di Spagna un "femore altro quando un essere umano". Una copia di un femore di tale dimensione, trovato nella regione mesopotamica, è conservata nel Mt. Blanco Fossil Museum (USA). Molte leggende su antichi giganti abitanti le sponde del lago Titicaca e poi trasferitisi a sud, in Patagonia, potrebbero essere confermate dagli avvistamenti (se veritieri) di esploratori come Magellano, Drake, Hernandez ed altri. Un altro storico del periodo della Conquista spagnola del Nuovo Mondo, tale Fernando de Alba Ixtilxochitl, narrava che i resti dei giganti abitanti nella Nuova Spagna [Messico] si potevano trovare ovunque. Giovan Battista Modena fu un canonico ed uno studioso vercellese, vissuto fra il XVI ed il XVII secolo. A lui si devono gli studi sui presunti giganti di Saletta. Egli, infatti, trovò nella Chiesa di S. Cristoforo, in Vercelli, un dente gigantesco conosciuto, per l’appunto come "dente di San Cristoforo". La leggenda vuole che, nel 1622, trovi a Saletta i resti di un gigante, di cui egli narra: ho ritrovato un corpo gigantesco di altezza e grandezza indicibile, che io stesso ho veduto e misurato..." Nel 1577 a Weiillisau, in Svizzera, vennero alla luce i resti di uno scheletro umano che, benché mancante di alcune parti, venne ricostruito dall’anatomista Plater nella creta e risultò appartenere ad un essere alto 5,80 metri. Tale ricostruzione, venne esposta nel museo locale ed ancora oggi si può ammirare nel paese una statua di un gigante, atta a commemorare tale ritrovamento. A Glozel (uno dei misteri più profondi degli ultimi anni e una delle pietre nella scarpa, più dolenti per la scienza ufficiale) vicino Vichy, in Francia, furono rinvenute nel 1925, ossa umane giganti, crani grandi il doppio, impronte di mani giganti, oltre a monili fatti a misura per arti giganteschi, il tutto risalente fra tra i 17-15000 anni fa. Il ritrovamento, sempre a Glozel, di manufatti squisiti in ceramica ed esempi di scrittura (il primo modello di scrittura documentato, si faceva risalire al IV millennio a.C.) conferisce a questo luogo (che è sopravvissuto a tutti i tentativi di screditamento) un‘aurea ancora più misteriosa. Uno scheletro di un guerriero riesumato in Inghilterra, misurava un’altezza di 2,80 metri, mentre a Latina (nel Lazio), nel 1969, furono rinvenute le tombe di 50 guerrieri, relative al periodo antico romano, alti tutti tra 1,80 metri e 2,20 metri, in aperto contrasto con la statura media dell’epoca. Persino lo storico Erodono (storie 1-68) narra di un ritrovamento di un gigante: di circa 3,10 metri di altezza. Nel 1870, un agente indiano (pellerossa) Frank La Fleche, annunciò che gli indiani Omaha avevano dissotterrato otto giganti con i teschi misuranti 60 cm; le stesse tribù indiane chiamavano questi giganti Mu-A-Luskha, e narravano che erano arrivati millenni primi dall’Oceano Pacifico sulle coste americane, avevano combattuto e distrutto le tribù amerinde esistenti, stuprato le donne di questi, e fondate città e scavati pozzi. Strano che, nel nome che gli Indigeni gli han dato, vi sia la parola MU. Nel 1943, alcuni genieri militari di stanza a Shemya, un’isola del gruppo delle Aleutine, ritrovarono delle ossa di proporzioni notevoli e crani enormi (le dimensioni di questi oscillavano fra i 50 e i 60 cm!). Questi giganti, misuravano circa 7 metri! Le autorità militari subito giunte sul posto provvidero subito ad intimare il silenzio su questa faccenda. In California, nel 1810, venne rinvenuto lo scheletro di un gigante con sei dita. Un teschio, con una doppia fila di denti saldati alla poderosa mascella, appartenente ad un gigante, fu rinvenuto sull’Isola di Santa Rosa, nel canale di Santa Barbara, California. Alcuni soldati di stanza a Lampock Ranch, in California, rinvennero lo scheletro di un gigante, e un frate cattolico ordinò loro di sotterrarlo nuovamente poiché i nativi locali erano adirati da tale profanazione, credendo tali resti quello che rimaneva di un antico dio. Tornando più vicino a casa nostra, nel bresciano, nella Chiesetta di San Salvatore, sono conservate delle gigantesche ossa umane che si possono osservare spiando attraverso una grata. In Marocco, presso Agadir, venne ritrovato un set di utensili, risalenti a 300.000 anni fa, concepito per essere usato dalle mani di un uomo alto minimo 4,50 metri! Negli anni '70 un proprietario terriero, Martinez, in Messico, rinvenne le ossa di due uomini d'indicibile altezza. Denunciato il fatto alle autorità locali, venne accusato di omicidio. Questo lo convinse, dopo essere stato liberato dietro cauzione, ad incenerire le ossa! A Gargayan, nelle Filippine, è stato scoperto uno scheletro di 5,18 metri. A Ceylon i resti misurano 4 metri; mentre a Tura, in Pakistan, è venuto alla luce uno scheletro di 3,35 metri. Scoperte simili sono state compiute in Marocco, in Moravia e Siria. Per ultimo, ma solo perché negli anni c’è stata una notevole controversia sulla tradizione letterale della parola “Nefilim”, citiamo la tradizione biblica, che narra di una stirpe di giganti, i Nefilim per l’appunto, discesa dal cielo e accoppiatisi con le femmine della razza umana (Genesi 6,1-4; libro dei Numeri 13, 21-29,32-33; libro dei Re 17, 4-51; Deuteronomio 3 e 2, 20-21; Cronache 20,6-8) Il manoscritto messicano di Pedro de los Rios narra che: ... prima del diluvio, che si verificò 4008 anni dopo la creazione del mondo, la Terra di Anahuac era abitata dai giganti Tzocuillexo..., mentre nella tradizione Maya, si parla dei Quinatezmin. Molti altri esempi di resoconti (quanto leggendari?), scritti e orali, su esseri giganteschi sono presenti nelle varie tradizioni popolari, in tutto il mondo ed elencarle tutte appesantirebbe di molto quest'articolo. Come non credere, che almeno alcuni di questi ritrovamenti siano veri? E' logico che sia più facile screditare, che confermare la veridicità su questi ritrovamenti; ma se pensiamo alla Porta del Sole o ad altri monumenti, costruiti con monoliti ad altezze impensabili con lontananze dalle cave di estrazione di numerosi chilometri, il 2+2.. potrebbe essere già fatto... 

Ufo sulla terra 300 milioni di anni fa.

11 febbraio 2013
L'OOPart di Vladivostok, in Russia. Si tratta di un meccanismo di un “UFO” precipitato 300 milioni di anni fa?

11 febbraio 2013.

Un’asta di metallo dentata costruita artificialmente più 300 milioni di anni fa. Se la scoperta fosse vera, sarebbe un ritrovamento eccezionale da stravolgere le conoscenze e ipotesi della storia del pianeta terra. Difficile pensare che 300 milioni di anni fa qualcuno sarebbe stato capace di creare un’asta dentata fatta al 98% di alluminio e 2% di magnesio. Eppure un signore residente nella cittadina di Vladivostok in Russia ha trovato in mezzo a del carbone che trasportava per la sua stufa un oggetto che sporgeva dal carico di torba. Incuriosito ha portato ad un biologo il resto incastrato in un pezzo di carbone che dopo averlo analizzato ed essersi assicurato che non era stato manomesso, ovvero fosse stato inserito successivamente l’asta di metallo, sono arrivati alla sorprendente conclusione che non si tratta di un pezzo naturale ma dovrebbe essere un oggetto creato artificialmente più di 300 milioni di anni fa, essendo rimasto legato ad un pezzo di carbone non alterato. Dovrebbe, manteniamo il condizionale, perché presto verranno effettuate nuove analisi dell’asta di metallo fatta di un alluminio incredibilmente leggero e altrettanto flessibile. Considerato che l’uomo ha fatto la comparsa sulla terra 5, 6 milioni di anni fa, le ipotesi che si possono fare per sapere chi è stato l’autore del pezzo che dovrebbe essere parte di un più complesso ingranaggio,al momento potrebbero essere tante. E naturalmente gli appassionati di fenomeni extraterrestri hanno già pensato si tratti di opera degli Ufo che già 300 milioni di anni fa avrebbero dunque visitato la terra. Ma come spesso accade ipotesi come queste dopo un po’ di tempo vengono smentite dopo una più attenta e scientifica valutazione dei fatti.

Fonte:

L'ebook "GLI ANTICHI ASTRONAUTI: DÈI PER IL MONDO ANTICO, ALIENI PER QUELLO MODERNO", compralo su www.lulu.com al prezzo di € 2,99.

29 gennaio 2013
29 gennaio 2013. Milioni di persone in tutto il mondo credono che in passato siamo stati visitati da esseri extraterrestri. E se fosse vero? Questo libro nasce proprio per questo motivo, cercare di dare una risposta, qualora ve ne fosse ancora bisogno, al quesito anzidetto. L'archeologia spaziale, o archeologia misteriosa, è definibile come la ricerca delle tracce, sotto forma di particolari reperti archeologici o delle testimonianze tramandate nel corso dei millenni, di presunti sbarchi sulla Terra di visitatori extraterrestri avvenuti all’alba della nostra civiltà. Per questo suo rivolgersi al passato, tale disciplina può essere considerata parte, o complemento, della Clipeologia. Gli studiosi di questa nuova “scienza” di frontiera, volta a indagare la presenza di extraterrestri nel passato dell’umanità, hanno dissertato e continuano a discutere circa la possibilità che civiltà aliene, presumibilmente abitanti di mondi disseminati nella nostra Galassia (la Via Lattea), in epoca remota, dopo essere atterrati nel nostro piccolo mondo, avrebbero aiutato l'evoluzione della nostra civiltà, se non, addirittura, "creato" l'uomo con ardite operazioni di biogenetica. Tale teoria rientra nella cosiddetta “ipotesi extraterrestre”, secondo la quale all'origine della civiltà umana vi sarebbe un popolo alieno, proprio come sostengono le varie mitologie quando parlano di “Dèi venuti dal Cielo”. I visitatori spaziali avrebbero fornito ai terrestri le conoscenze necessarie per iniziare il loro lungo cammino verso la civiltà; poi, compiuta la missione, sarebbero tornati al loro mondo sperduto nella Galassia. E' la tesi sostenuta dai “teorici degli antichi astronauti” e sembrerebbe, oggi, una valida risposta alla domanda che sempre di più gli uomini del nostro tempo si pongono: “Siamo soli nel silenzio dell'Universo?” Le teorie sul contatto delle antiche civiltà umane con gli extraterrestri sono divenute popolari dagli anni Sessanta - Settanta del secolo scorso, con la pubblicazione dei libri di Erich von Däniken e Peter Kolosimo ed in particolare dei bestseller di Kolosimo “Non è terrestre” (1969) e “Astronavi sulla preistoria” (1972), sebbene il substrato di tali idee fosse nato alla fine degli anni Cinquanta con il sorgere dell'ufologia. Questi libri sostengono che la storia dell'umanità sia potuta iniziare solo grazie all'avvento di popolazioni extraterrestri sovrasviluppate, che avrebbero fatto dono all'uomo della civiltà. Il primo contatto dell'umanità con esseri alieni dovrebbe essere avvenuto in tempi assai remoti, influenzando in modo determinante il corso delle antiche civiltà, e in particolare di quella Sumera, Maya, Inca, Azteca, Greca, e della più antica civiltà indiana. Tale posizione, nota come “teoria del paleocontatto”, è stata usata da vari autori, dopo von Däniken e Kolosimo, come ad esempio dal professore Zecharia Sitchin , in una serie di libri presto divenuti best seller a testimonianza dell'interesse popolare. 
In questo eBook, dopo la pubblicazione del libro “A proposito degli alieni….”, edito da lulu.com negli Stati Uniti d’America (ISBN 9781470949440) nel 2011, e da Photocity.it in Italia (ISBN 9788866822080) nel 2012, l’autore cercherà di corroborare, attraverso un lungo, articolato ed ipotetico viaggio a ritroso nel tempo, ed attraverso l’esame e lo studio di alcuni siti archeologici, nonché l’esame di alcuni OOPart , “le prove” dell’esistenza di presunti contatti in epoche remote fra alcune civiltà aliene e l’Homo Sapiens. Il mistero, le sue implicazioni e il fascino in esso celato suscitano da sempre una comprensibile sete di conoscenza. Non a caso la parola “mistero” è assimilabile anche al termine poetico “misterio”, che deriva da “Sofia” e significa “Sapienza”. Aprite le vostre menti, uscite da questa realtà che vi circonda, svuotate il cassetto della memoria per un momento affinché possiate registrare questi nuovi dati che difficilmente sono reperibili nei libri di storia, quella che ci hanno insegnato sui banchi di scuola, pesantemente condizionata dalla religione e dall’operato della Chiesa Cattolica nell’ultimo millennio, e raccolti per voi dall’autore. E così, a braccetto con il lettore, senza alcuna velleità, tenendo conto delle difficoltà oggettive che si incontrano nell’accettare teorie così contraddittorie, si tenterà di svelare gli arcani misteri che si sono persi nella nebbia del tempo, al solo fine di ricercare la “verità”, quella che sconvolge e pone degli inquietanti interrogativi: chi siamo? Da chi siamo stati creati e perché? Qual è il nostro ruolo nell’Universo oggi conosciuto, così vasto ed immenso? Dove siamo diretti? 

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L'ebook "Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno." di Francesco Toscano, in vendita su Google Play al prezzo di € 8,05.

23 novembre 2012
23 novembre 2012.

Gentile lettrice, Egregio lettore del blog, buonasera.
Vi comunico che da oggi è possibile acquistare l'ebook "Gli antichi astronauti: dèi per il mondo antico, alieni per quello moderno." sul portale internet Google play, al prezzo di € 8,07. Chiunque di voi fosse interessato all'acquisto dell'ebook può farlo digitando o cliccando sul seguente url: https://play.google.com/ .
Al seguente link è possibile visualizzare un'anteprima dell'ebook: https://play.google.com/ .
Buona lettura!
Francesco Toscano, l'autore del libro.

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