Ufo ripreso dagli astronauti della missione Apollo 7 e la censura del tempo per insabbiare il fenomeno O.V.N.I..

22 gennaio 2015
22 gennaio 2015.

Apollo 7 fu la prima missione con equipaggio nel programma Apollo ad essere lanciata dopo il tragico incidente dell'Apollo 1.

Fu una missione orbitale di undici giorni, il primo lancio con equipaggio del veicolo di lancio Saturn IB, e la prima missione spaziale americana con tre uomini. Nel 1966, divenuto concreto il programma della NASA denominato Apollo, si partì con l'idea che il primo lancio di un equipaggio, composto da tre persone, avvenisse verso la fine del 1966 invece che all'inizio dell'anno 1967, sotto l'insignificante denominazione tecnica AS-204.


Il 21 marzo 1966 venne pertanto annunciato al pubblico che gli astronauti Virgil Grissom, Edward H. White e Roger B. Chaffee erano stati scelti quale equipaggio per questa missione. All'atto dell'annuncio vi erano ancora da eseguire quattro missioni del programma Gemini. Per il secondo volo con equipaggio vennero scelti gli astronauti Walter Schirra, Donn Eisele e Walter Cunningham. Tale progetto venne comunque cancellato a dicembre dello stesso anno essendo considerato poco utile dal punto di vista del raggiungimento di nuove esperienze di volo, considerando per l'appunto che si sarebbe trattato di una mera ripetizione del primo volo. Pertanto l'equipaggio completo venne nominato quale equipaggio di riserva della prima missione comandata da Grissom.

Tra i tanti rilievi fotografici eseguiti dagli astronauti facenti parte l'equipaggio della missione Apollo 7, che possono essere liberamente visualizzati al seguente url, ve ne sono alcuni in cui si nota uno strano oggetto volante non identificato, verosimilmente un'astronave aliena, la cui presenza in orbita all'epoca dei fatti si cercò di nascondere all'opinione pubblica, per mezzo di una "censura" alquanto maldestra.

Nella foto sottostante, infatti, denominata Apollo Image Atlas AS07-07-1874, si nota la presenza di un O.V.N.I. nella parte destra del rilievo fotografico, che sarà poi cancellato dalle foto successive volontariamente.


Si trattava, forse, di una navicella spaziale?

Gli appassionati del fenomeno Ufo e alieni sostengono di sì, ipotizzando che la censura delle foto in questione facesse parte di quella condotta portata avanti dai governi del tempo, il cosiddetto "cover up" e "debunking".

Gli astronauti facenti parte l'equipaggio della missione Apollo 7 e i componenti del centro missione NASA, forse spaventati delle conseguenze che una simile notizia potesse avere sui terrestri, si suppone che avessero deciso di "censurare" gli scatti in questione con l'unica cosa che avevano a portata di mano: del nastro adesivo.

Ecco come appare lo scatto fotografico oggetto di censura:



Che dire? Nulla! Ogni commento è superfluo.

Va comunque sottolineato ed evidenziato, purtuttavia, volendo giustificare una simile condotta da parte dell'agenzia spaziale statunitense, che la NASA nel 1961 chiese all'istituto Brookings di analizzare gli effetti sociali, politici ed economici derivati dalla scoperta e conseguente «contatto» con civiltà intelligenti extraterrestri.

Lo studio dell‘istituto Brookings rende evidente come, nel corso della storia umana, varie culture si erano estinte per essersi dovute confrontare con civiltà tecnologicamente più avanzate e culturalmente superiori.

Sappiamo, quindi, che un possibile contatto con civiltà extraterrestri – per noi terrestri - avrebbe un impatto sociologico, religioso e politico veramente traumatico e rivoluzionario.

Questo proprio perché l‘uomo, convinto della sua unicità (antropocentrismo, n.d.r.), non ha prestato quella dovuta attenzione ai testi sacri, reperti archeologici, sculture e pitture sparse in tutto il mondo, portandosi così ad avere una chiusura mentale verso certe tematiche che potrebbero rivoluzionare lo Status Quo dell‘intera società umana.

E' possibile visualizzare tutti gli scatti fotografici eseguiti dagli astronauti componenti l'equipaggio della missione Apollo 7 al seguente url:

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